sabato 8 ottobre 2011
L'Ammiraglio Andrea Provana di Leinì nel V anniversario della nascita
In questo mese di ottobre, nel quale si commemora fra i cattolici l'importante battaglia di Lepanto, vorrei brevemente richiamare, visto che quest'anno ricorre il quinto centenario della sua nascita, uno dei comandanti militari che si distinsero in quel frangente ovvero l'ammiraglio Andrea Provana di Leinì (1511 - 1592).
Egli comandava il piccolo drappello di navi inviate dal ducato di Savoia, uno stato che non poteva certo vantare, fino a quel momento, grandi tradizioni in ambito marinaresco. L'unico sbocco sul mare del ducato era rappresentato infatti dai porti di Nizza e Villefranche.
La flottiglia piemontese era composta pertanto soltanto da tre galee: Capitana, Margherita e Piemontesa. Si battè tuttavia con grande eroismo. La Capitana, su cui era imbarcato l'ammiraglio, fu circondata da due navi turche e il Provana colpito alla testa da un proiettile. Si salvò grazie all'elmo donatogli dal duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere.
Ma ben presto la galea sabauda riuscì a rompere l'assedio ed a catturare, a sua volta, due imbarcazioni ottomane. Cadde invece eroicamente la "Piemontesa" ma dopo aver però resistito a lungo agli assalti rendendo possibile poi la controffensiva cristiana.
Degli oltre duecento uomini che erano a bordo se ne salvarono soltanto dodici.
Ma Andrea Provana si era già distinto, in precedenza, per importanti missioni politiche e militari a favore della Cristianità.
Da governatore di Nizza si era molto impegnato a contrastare gli ugonotti infiltrati dalla Francia. Assieme alla flotta spagnola partecipò inoltre a numerose spedizioni contro i pirati barbareschi e, in particolare, si distinse nella riconquista della piazzaforte di Penon de Velez avvenuta nel 1563.
Due anni dopo lo troviamo invece impegnato nella difesa di Malta, assediata dai Turchi, accanto ai Cavalieri Gerosolimitani. In tale occasione si ricorda la rocambolesca cattura di una nave-spia nemica che, una volta neutralizzata, non riuscì ad avvisare il sultano turco di una manovra a sorpresa che ruppe l'assedio all'isola.
Alcuni storici, per la sua abilità politica e la grande fiducia in lui riposta dal duca sabaudo Emanuele Filiberto, lo hanno soprannominato "il Cavour del XVI secolo". Ma il Provana, a differenza del suo emulo ottocentesco, fu un grande uomo politico e comandante autenticamente cattolico.
Le basi che contribuì a dare allo Stato piemontese gettarono i presupposti della grande epopea dei secoli successivi. Il primo ministro risorgimentale, al contrario, forse proprio per le sue idee filo-massoniche, determinò una gloria effimera che poi, come profetizzò, san Giovanni Bosco, porterà alla rovina della dinastia entro quattro generazioni.
Per chi volesse approfondire la figura di Andrea Provana di Leinì segnalo il bel sito internet realizzato quest'anno, in sua memoria, per il quinto anniversario della nascita: http://www.andreaprovana.eu/-INDEXinterno.2/PAG2.htm
Marco BONGI