sabato 28 aprile 2012

L’ARCIVESCOVO RICCARDO FONTANA : IL CROLLO DI UN ( MIO ) MITO. LA DISTRUZIONE DEL PRESBITERIO DELLA CATTEDRALE GOTICA DI AREZZO. L'ASSORDANTE SILENZIO DI CHI DOVREBBE GRIDARE E NON LO PUO' FARE !


Ci sono dei Chierici che dopo il primo impatto del “timor reverentialis” , riservato  ai Consacrati  e agli uomini di Chiesa, emanano  simpatia e suscitano ammirazione.
Lo confesso : Mons. Riccardo Fontana era fra i Prelati che più  mi ispiravano fiducia.
La prima volta che vidi Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Riccardo Fontana, allora Arcivescovo di Spoleto-Norcia, ne fui positivamente colpito.
Era venuto a celebrare il Pontificale della IV domenica di Quaresima in terra marchigiana portandosi la dalmatica vescovile viola, da mettere sotto la pianeta, come prescrive il Coerimoniale Episcoporum e come fanno finta di ignorare quasi tutti i Vescovi.
Fui anche ammirato, oltre che per la vibrante omelia, per l’incedere liturgico, il modo di incensare e per cantare, con voce sicura, le parti riservate al Celebrante.
Anche in occasione di alcune serate del Festival dei Due Mondi a Spoleto, sponsorizzate da cari amici, ho rivisto l’Arcivescovo Fontana ammirandone la nobiltà dei movimenti e dell'ars oratoria  che sapeva riservare anche alle  manifestazioni culturali.
L’ultima volta che baciai l’anello episcopale di Sua Eccellenza Mons.Riccardo Fontana è stato in occasione della festa estiva di San Benedetto a Norcia.
Ero stato invitato dal Sindaco di quella meravigliosa Città ed ebbi il piacere di scambiare alcune parole con l’Arcivescovo che raccontò di aver fatto restaurare alcuni preziosi oggetti sacri destinati al Museo di Norcia.
Per la festa estiva di San Benedetto Mons.Fontana aveva invitato a celebrare l’allora Nunzio Apostolico in Italia Mons.Paolo Romeo, attualmente Cardinale Arcivescovo di Palermo.
Passarono gli anni. 
Nell'estate del  2007   ebbi un contatto telefonico con la segreteria dell’Arcivescovo  quando, per somma prudenza organizzativa, stavamo cercando un Prelato per un’eventuale sostituzione ( di cui non avemmo, grazie a Dio, bisogno) del Cardinale Dario Castrillon Hoyos, allora Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, che il  14 settembre  doveva "inaugurare" l'entrata in vigore del Motu Proprio "Summorum Pontificum" di Papa Benedetto XVI con un Pontificale nella Basilica della Santa Casa di Loreto ( fatto celebrare poi nella chiesa inferiore ).
Il primo Prelato a cui pensai per quell'occasione fu proprio Mons.Riccardo Fontana.
Memore delle impressioni liturgiche, sopra evidenziate, mi stupii per la risposta negativa  che mi fu tempestivamente comunicata da parte dell'Arcivescovo Fontana.
Ne compresi poi le ragioni : a Spoleto si teneva proprio nel mese di agosto del 2007 la  LVIII Settimana Liturgica Nazionale, con la partecipazione di uno dei più fieri ( e potenti) oppositori alle direttive liturgiche di Benedetto XVI : Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Piero Marini , allora Maestro delle cerimonie pontificie.
Tutti i "bei nomi" di coloro che non volevano neppur sentir parlare dell'ermeneutica della continuità nella Liturgia si dettero appuntamento a Spoleto attorno a Mons. Luca Brandolini che, versando le lacrime quando è stato pubblicato il Motu Proprio Summorum Pontificum, aveva dimostrato   di essere almeno un sincero " idealista" , al contrario di coloro che , per amore della carriera , riescono solo ad avere  spirito ruffiano ed opportunista.
Gli anni passarono e giunse alfin la notizia, del tutto inaspettata, del trasferimento dell’Arcivescovo Fontana alla Diocesi di Arezzo-Cortona –Sansepolcro.
Me ne rammaricai sinceramente pensando  quanto il sullodato Prelato avrebbe potuto fare ancora a favore dell'arte  e della musica sacra nell’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia a cui i marchigiani sono storicamente legati.
Ora, nel mese di Aprile dell’anno del Signore 2012 anche uno dei miei pochi “miti”episcopali è miseramente crollato perchè lo stesso Arcivescovo Mons.Riccardo Fontana, pure benemerito in terra spoletina e nursina, al pari di altri sui Confratelli nell'Episcopato ha rozzamente alterato lo splendido presbiterio gotico della sua Cattedrale di Arezzo togliendo persino l'antico coro ligneo, disegnato da Giorgio Vasari e il  Trono episcopale  !
Le foto del cosiddetto “adeguamento liturgico” dello spazio presbiteriale del Duomo di Arezzo parlano da sole.
Si percepisce però la strana sensazione di un "piano" orchestrato che sta distruggendo quanto rimane ancora delle monumentali cattedrali italiane così ricche di storia e di arte.
Le analisi architettoniche ed estetiche su Fides et forma , ( articolo 1 ) e ( articolo 2) , da parte dell’ottimo Dott. Colafemmina sono esaustive e condivisibili in toto.
Mi chiedo però : come e perchè un Arcivescovo ha dovuto cambiare, nel giro di pochi anni, impostazione mentale infierendo contro la sua più importante chiesa che ha ricevuto solo in custodia ?
Qual' è la “mens” che sta suggerendo agli italici vescovi , non più giovani, di manomettere, in maniera irreparabile, l'interno  delle loro cattedrali spendendo soldi, soldi e soldi in questo particolare momento di crisi economica disastrosa per milioni di famiglie italiane ?
I Vescovi che obbediscono a questa “mens”, piuttosto che al Magistero e alle leggi della Chiesa, si rendono colpevoli della stessa violenza che anziano parroco inflisse alla sua parrocchia marchigiana il giorno dopo l’elezione di Papa Benedetto XVI il 19 aprile 2005 .
Senza difatti aspettare l’autorizzazione della Soprintendenza il Parroco distrusse l’antico altare nella sua chiesa parrocchiale conoscendo bene le idee che l'allora Card.Ratzinger aveva per la liturgia, l’arte e l’architettura sacra.
Terrorizzato dall'idea che il nuovo Papa potesse ripristinare l’uso, mai decaduto, degli antichi altari,  preferì sfidare la Soprintendenza piuttosto che pensare, sia pur per un attimo, che egli avrebbe dovuto celebrare “di spalle” al popolo come negli primi anni del suo ministero sacerdotale.
L'ingenuo parroco di provincia aveva sopravvalutato il ruolo del Romano Pontefice perchè, memore dell'antica disciplina della sua giovinezza, pensava che, anche nella condizione attuale, il Papa fosse in grado di "imporre" qualcosa anche ad un semplice prete ...
Osservando con orrore e incredulità la distruzione delle opere d'arte nelle antiche chiese, gli  analizzatori delle cose ecclesiali parlano di “colpo di coda” del modernismo/progressismo europeo e italiano che sta cadendo sotto i colpi della Tradizione portata soprattutto dai giovani chierici.
Ne ho parlato ieri con un Vescovo straniero commentando una  celebrazione che ho ammirato  in San Pietro :  quindici vescovi nord-americani che hanno celebrato con molta dignità la Santa Messa cantando assai bene anche in Gregoriano. 
Un'ulteriore conferma che nel loro Paese ( come anche in Inghilterra) si  sta recuperando velocemente la Tradizione a beneficio della fede delle nuove generazioni.
Avrò modo di scrivere anche su questo.
Tornando all’’esecranda distruzione del presbiterio della Cattedrale di Arezzo debbo registrare anche l’irrisione di un comunicato diffuso nel “Volantino del nuovo presbiterio della Cattedrale pag.1”
"Alcuni donatori in vista della visita del Santo Padre hanno finanziato il ripristino del presbiterio della cattedrale aretina, in modo da lasciare a disposizione della diocesi una cospicua somma di danaro per i poveri del nostro territorio, in questo tempo di crisi."
Or comprendo perchè gli illustri architetti, le stimate maestranze e gli addetti all’arte e alla tutela dell’arte sacra della Diocesi d’Arezzo-Cortona-San Sepolcro sono trincerati nel più totale imbarazzante silenzio che sembra gridare: “ho da magna’ anch’io … i preti fanno comodo in questo tempo di crisi nera … e se vogliono sfasciare tutto facciamoglielo fare … tanto dal Concilio se so’ venduti tutto … altro che Napoleone e i Savoia …”
No !
La Chiesa Cattolica è , e sarà sempre, “faro” di Verità !
Nella Chiesa esiste una "forza di Legge" ed un Diritto che si fonda sul Magistero immutabile nei secoli !
Noi, che non ne possiamo davvero più, imiteremo quei coraggiosi Canonici che, in silenzio, han denunciato al Tribunale Ecclesiastico il loro progressista Arcivescovo, che aveva impacchettato "pro tempore" il vetusto altare seicentesco della Cattedrale, ricevendo  la soddisfazione morale che il loro venerato altare doveva essere ricomposto com'era e dov' era.
Un credente nutre sempre nel cuore la certezza che Divina Provvidenza interviene sempre per  sanare le ferite provocate dall'improvvidi uomini di chiesa !
Mentre  le timide Soprintendenze non hanno saputo scandalosamente esprimersi neppure altrove, Roma, che ci legge , comprende il grado di dolore del popolo fedele : "Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare. Hai forse rigettato completamente Giuda, oppure ti sei disgustato di Sion?
 Il giorno 29 aprile dell'Anno del Signore 2012 : ad perpetuam rei memoriam dell'ennesima violenza contro la Fede, la Devozione e l'Arte dei nostri padri .
Andrea Carradori

AGGIORNAMENTO
Ricevo e pubblico quanto  mi ha scritto un giovane fedele , attento studioso di Liturgia e di Arte Sacra :
"L'Arcivescovo ha dimostrato una mancanza totale di buon gusto, come confermano alcune sue celebrazioni.  C'è poi la volontà di distruggere l'interno di  una Cattedrale gotica solamente per avere il piacere di poter consacrare una tavola di marmo che non oso chiamare Altare. Vogliamo poi parlare dell'arte del maestro Giuliano Vangi che, non certo per volere divino, riesce a piazzare le sue opere in tutte le più importanti chiese italiane ?"

AGGIORNAMENTO II
Lo spirito ruffiano dello stipendiato speaker televisivo ... e delle "veline-comparse" ... e poi criticano le tv commerciali... in questo spot che suscita sentimenti di genuina pietas :

Uno studente universitario commentando lo spot televisivo ha scritto :
 " Dopo questo video comprendo che ignoranza c'è in giro in fatto di arte...e la signora che dice "il coro ligneo sopprimeva l'arca" spero abbia visto male, il coro ligneo esaltava l'arca ed era anche di inestimabile valore....non ho parole!!!"

AGGIORNAMENTO III
Un commento apparso su Fides et forma ( Articolo 1°)
 " Caro Carradori... veramente non capisco come lei faccia a dire che Fontana nella sede spoletina (o spoletana, come diceva lui)si sia dimostrato difensore dell'arte sacra! Innanzitutto ha fatto "adeguamenti liturgici" in giro per le chiese della città e della diocesi di Spoleto, degni di quelli appena fatti ad Arezzo (esempi? La chiesa di San Pietro sulla Flaminia presbiterio e pavimento sventrato, San Gregorio Maggiore, con il presbiterio ulteriormente adeguato, ma con marmi di un colore e di fattura orrenda!); secondo: ospitò la settimana liturgica nel 2007, con i campioni Brandolini e De Felice...;tre: musica sacra? Saranno stati gusti, ma per Fontana il repertorio ceciliano era da rigettare(unPalestrina lo poteva concedere,come mottettino all'offertorio!) e da non eseguire, tanto da esasperare i Laudesi Umbri e mandarli definitvamente via dal servizio in cattedrale. Di cosa meravigliarsi, dunque, caro Andrea? A conoscerlo meglio da prima, non le sarebbe caduto nessun mito!
Con amicizia,
chi ne sa un po'
."

AGGIORNAMENTO DEL 13 MAGGIO (solo foto)




Ecco il mio commento alla stupenda musica sacra eseguita magistralmente durante la visita del Papa ad Arezzo il 13 maggio 2012.