sabato 23 febbraio 2013

" Ordo rituum pro ministerii Petrini initio Romae Episcopi " e la riforma liturgica benedettiana

E’ proprio vero che i momenti di tribolazione portano i fratelli a riabbracciarsi nella preghiera e nella reciproca amicizia.
Da giorni riceviamo messaggi e sms invitanti alla preghiera per la Chiesa e per il Papa.
Nonostante l’aumento del dosaggio di preghiera  la preoccupazione per le sorti dell’eredità liturgica del Sommo Pontefice Benedetto XVI aumenta di giorno in giorno.
No cari amici non sto parlando del "nervosismo" per lo spread o per i titoli di borsa !
Sto parlando della crescente ansia per le sorti della dignità liturgica ritrovata da Papa Benedetto XVI sotto le macerie provocate dallo scoppio della bomba progressista ( confezionata nella "scuola di Bologna") e taggata "ermeneutica della discontinuità".
Perchè , grazie a Dio, ci sono ancora nel mondo cattolico dei fedeli e dei Consacrati che credono che la ( buona ) Liturgia riesca ancora a veicolare le anime "ad coelestia desideria" ed a imprimere nel mondo secolarizzato una seria e feconda " nuova evangelizzazione ".
Con Benedetto XVI  celebrazioni papali hanno  posto lo STOP alla sciatteria e alla banalizzazione della Liturgia facendo nuovamente palpitare diversi cuori che si erano fermati ...
Nel quotidiano esercizio di lettura/commento dei blog o di Facebook ho letto questa osservazione assai pertinente :
Un solo dettaglio ci farà capire il programma del prossimo Papa: la ferula! Da quale ferula sceglierà di portare capiremo tutto!
Gli risponde un altro fedele :
Da quale ferula sceglierà il prossimo papa capiremo tutto"? Però, complimenti per il cristianesimo di facciata.... Anche a me piace la liturgia decorosa, i paramenti decorosi di papa Benedetto, ma credo tuttavia che la bontà di un pastore si valuti anche da altre cose"
Hanno ragione tutti e due.
Ambedue parlano la stessa lingua ma non vogliono riconoscersi reciprocamente come fratelli nella stessa fede e nella spiritualità.
Non mettiamo limite alla millenaria "cultura dei segni" che accompagna da sempre l’animo dell'uomo sia delle manifestazioni religiose che in quelle laiche.
La Chiesa Cattolica ha sempre accompagnato la vita del cristiano con piccoli e grandi segni esterni .
E’ la cosiddetta “catechesi liturgica" che ha fecondato anche la cultura e l’arte .
Le opere visive o musicali sono state nel corso dei secoli talmente efficaci ad essere valutate al pari delle grandi predicazioni !
Il Pontificato del mite Benedetto XVI è costellato da piccoli particolari liturgici che hanno sottolineato il recupero, in tempi così intrisi di materialismo laicista, il segno di dignità che si deve avere quando si celebra.
Un concetto molto caro ai fratelli Ortodossi ma anche agli Anglicani e , nelle religioni non cristiane, ai nostri Fratelli Maggiori dell'Ebraismo.
Il concetto della dignità liturgica cattolica è stato messo in discussione dalla contestazione ecclesiale post conciliare  intrisa da elementi sessantottini e marxisti  .
La Chiesa che è quella di ieri, di oggi e di domani non può e non deve lasciarsi influenzare dai segni e dagli elementi propri della cultura "alla moda" che inficiano l'autenticità del messaggio evangelico.
Per questo ho evidenziato, assieme al altri fratelli nella fede, i miei timori che il prossimo Papa, che potrebbe mostrarsi in un atteggiamento tremante a causa dell’ondata di persecuzione mediatica scatenata dai nemici di Cristo presenti dentro e fuori la Chiesa, possa ricorrere a dei gesti populistici e mediaticamente plateali che il Signore, giusto e misericordioso Dio, ha più volte detto, soprattutto nell'antico Testamento, di NON gradire.
Intanto godiamoci l’intervista che il Maestro delle Cerimonie Liturgiche Pontificie Mons. Guido Marini ha rilasciato oggi ( cliccare QUI ).


Un pensiero sul risultato del prossimo conclave espresso da un fedele su Messainlatino :
“....che ( il designato dal conclave N.d.R. ) sia veramente santo come DIO VUOLE, non come vogliono gli uomini !
Infatti il papa uscente, con le sue "dimissioni", dicendo "ho fatto abbastanza" ha mostrato di non desiderare la santità per sè = virtù cristiane esercitate in GRADO EROICO: è come se avesse detto "sia santo un altro al posto mio, perchè io non posso!" (cioè non mi sento di fare l'eroe, non ne ho le forze) dimostrando di non ricordare che la SANTITA' viene data dall'alto; le forze eroiche vengono da Dio e non da se stessi! se ci credesse, sarebbe rimasto al suo posto, confidando in Dio, che dà la forza soprannaturale ai deboli.
Dio VUOLE servirsi di uomini piccoli e deboli, per manifestare la SUA Potenza, non la nostra, la SUA Santità, non la nostra !
invece pare che il papa abbia auspicato l'arrivo di uno che sia "santo DI propria VIRTU'", il che NON esiste:

QUIS UT DEUS ?
Gesù dice: Nessuno è buono, solo Dio.
SIATE PERFETTI, com'è perfetto il Padre Vostro che è nei Cieli.

Ma la perfezione non ce la diamo noi, ce la dà Lui, solo se COLLABORIAMO con la Grazia che ci chiama a collaborare, piccoli, fragili, deboli e giovani/vecchi/malati comunque/dovunque siamo !
non ci dà la santità se facciamo di testa nostra o confidiamo sulle nostre qualità, che non basteranno mai.
Cfr. Gesù ai discepoli:
SENZA DI ME NON POTETE FARE NIENTE “