Dal blog chiesaepostconcilio, prendo un efficace intervento di una fedele che si firma Luisa a commento della recente dichiarazione , condita dalla solita stantìa ideologia progressista-postconciliare, di S.E.R. Mons. Domenico Padovano, vescovo di Conversano e Monopoli che “ al clero della sua diocesi ha raccontato come la priorità dei vescovi della regione del Tavoliere sia stata quella di spiegare al Papa che la messa in rito antico sta creando grandi divisioni all’interno della chiesa. Messaggio sottinteso: il Summorum Pontificum va cancellato, o quanto meno fortemente limitato. Ma Francesco ha detto no”
Anch’io come Luisa non riesco a spiegare il senso di una frase attribuita al Papa : “Vedete? Dicono che il mio maestro delle cerimonie papali [Mons. Guido Marini, odiatissmo sia dai Prelati Curiali che da numerosi Vescovi periferici N.d.R.] sia di stampo tradizionalista; ed in molti, dopo la mia elezione, mi hanno invitato a sollevarlo dall’incarico e sostituirlo. Ho risposto di no, proprio perché io stesso possa fare tesoro della sua preparazione tradizionale e contemporaneamente egli possa avvantaggiarsi, allo stesso modo, della mia formazione più emancipata”.
Esiste una Liturgia più “ emancipata “ ?
Esiste una Teologia più “emancipata” ?
Esiste una Chiesa più “emancipata” ?
La Fede può “emancipare” ?
Dio può “emancipare” ?
Andrea Carradori
« Quando sono i vescovi, acerrimi nemici del Motu Proprio Summorum Pontificum, a riportare le parole di Papa Bergoglio sulla Liturgia, che credibilità possono avere?
“vivere il rapporto con la liturgia con semplicità e senza sovrastrutture”.
E vlan ! uno schiaffo a Papa Benedetto !
Povere vittime ( i Vescovi pugliesi N.d.R.) che vanno a lamentarsi dal Papa della divisione che portano i fedeli legati alla Messa nella forma straordinaria!
E un altro graffio a Benedetto XVI che l`ha liberalizzata.
La divisione non sono forse questi vescovi ribelli che hanno fatto di tutto per impedire l`applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum; che hanno sbattuto in faccia le porte ai cattolici che avevano l`ardire di domandare quel che era un loro diritto?
E non illudetevi, non crediate che quando Mons. Molfetta scrive:
"Papa Francesco, alla luce di certi fenomeni del recente passato in cui sono state registrate sul piano liturgico non poche derive, ha esortato noi vescovi, riferendoci anche alcuni esempi concreti, a vivere il rapporto con l’azione liturgica, in quanto opera di Dio, da veri credenti al di là di ogni tronfio cerimonialismo, pienamente consapevole che la ‘nobile semplicità’ di cui parla il Concilio, non è sciatteria ma Bellezza, bellezza con la ‘B’ maiuscola".
Si riferisca agli abusi liturgici commessi nelle parrocchie con la Messa nella forma ordinaria, non pensa allo scempio liturgico tollerato e incoraggiato, noooooo, pensa solo a chi si lascia andare al "tronfio cerimonialismo"!
Patetici, caricaturali, ma sono questi i Custodi della Liturgia che non solo sono stati incapaci di proteggerla dalle manipolazioni arbitrarie ma le hanno legittimate, anche con la loro presenza.
Quel che è successo a Genova, legittimato dal card. Bagnasco, è lo specchio dello stato comatoso della Chiesa, e l`Italia non sembra far eccezione.
Ancora aggiungere che Jorge Bergoglio è tutto salvo un amico del Motu Proprio Summorum Pontificum : è vero che ha subito permesso l`applicazione del SP ma per poi snaturarlo completamente con il risultato che, a parte la FSSPX, no c`è più nessuna Messa Tridentina a Buenos Aires ( malgrado numerose , crescenti richieste anche da parte di giovani sacerdoti N.d.R.)
Mi piacerebbe sapere che cosa intende per "formazione più emancipata" grazie alla quale Mons. Marini potrebbe avvantaggiarsi! » LUISA