Qualcuno si chiederà perchè proprio a commento visivo di un dolente articolo sulla tristissima situazione in cui verte la Santa Chiesa in questi confusi giorni abbiamo messo l'immagine di due Angeli che portano la corona di gloria che sormonta l'Altare.
La spiegazione è vecchia di 2000 anni ...
L'unica Chiesa di Cristo Signore, al di fuori della quale non c'è salvezza, riceve dal Suo Signore la corona di gloria perchè, in virtù dell'assistenza dello Spirito Santo e per il Sacro Tesoro della Grazia Divina, resiste agli attacchi troppo spesso provocati dagli stessi uomini di Chiesa.
Non esiste infatti nel mondo antico e moderno una struttura, un'organizzazione , un'ideologia, un regno, una repubblica che pur ricevendo all'interno ed all'esterno dei colpi tremendi e mortali riesce non solo a navigare ma a suscitare ammirazione su tutti coloro che avendo un cuore puro sono alla ricerca della Verità e della Pace .
Non dimentichiamo infatti mai : " ... come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire.
Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare”.
Gli eventi si susseguono velocissimamente tanto che non ci danno neppure tempo di pensare ...
Non dimentichiamo infatti mai : " ... come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire.
Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare”.
Gli eventi si susseguono velocissimamente tanto che non ci danno neppure tempo di pensare ...
Ci affidiamo per questo ad un coraggioso uomo di fede : Antonio Socci che in un lucido articolo commenta la "questione" della famosa ( prima ) intervista ( chiamiamola Scalfari1 visto che purtroppo ce n'è stata un'altra - Scalfari2).
La prima intervista ( Scalfari1) era stata pubblicata pure sul sito ufficiale della Santa Sede come atto del magistero papale nell'ottobre 2013; poi era stata ritirata dal sito fino ad ieri 16 luglio ( festa della Madonna del Monte Carmelo) quando è inspiegabilmente ricompasa .
Oggi 17 luglio è stata nuovamente ritirata dal sito ufficiale della Santa Sede.
Oggi 17 luglio è stata nuovamente ritirata dal sito ufficiale della Santa Sede.
Cosa c'è di spirituale e di devozionale in tutta questa strategia della tensione ?
Lasciamo la risposta ad Antonio Socci.
Lasciamo la risposta ad Antonio Socci.
Evidenzieremo su Messainlatino il dignitoso coraggio di un Vescovo degno pastore delle pecorelle che sono state affidate alle sue cure pastorali : S.E.R. Mons. Giovanni D’Alise , Vescovo di Caserta ( QUI ) .
A.C.
Che papocchio!!!! COLPO BASSO IN VATICANO DEI TIFOSI DI “PAPA SCALFARI”
Ma cosa sta succedendo in Vaticano? C’è qualche buontempone che si diverte a sabotare papa Bergoglio o si tratta di una specie di autosabotaggio? E’ in corso addirittura una tacita e inaudita sfida di Francesco ai suoi critici?
Ma cosa sta succedendo in Vaticano? C’è qualche buontempone che si diverte a sabotare papa Bergoglio o si tratta di una specie di autosabotaggio? E’ in corso addirittura una tacita e inaudita sfida di Francesco ai suoi critici?
Il Vaticano è appena uscito – assai malconcio – dall’incidente di domenica scorsa, ovvero la seconda intervista del papa a Scalfari che padre Federico Lombardi – portavoce della Santa Sede – ha dovuto smentire sui punti più importanti, a velocità supersonica, anche per la sollevazione dei cardinali, nella stessa mattina di domenica, e ora si apre un nuovo caso ancora più clamoroso.
Ricordate la prima intervista a Scalfari, quella esplosiva del 1° ottobre scorso?
Non solo viene riproposta dal sito ufficiale del Vaticano, ma addirittura fra i “discorsi” ufficiali del Papa, quindi promossa – se ben capiamo – ad atto magisteriale. Un fatto a dir poco dirompente…
Ricordiamo anzitutto i fatti. In quell’intervista il giornalista attribuiva al papa dichiarazioni così clamorose e temerarie che esplose lo sconcerto di molti cattolici e l’imbarazzo del mondo ecclesiastico.
In Vaticano ci misero un po’ a capire cosa fare perché l’indomani – il 2 ottobre – l’intervista fu addirittura ripubblicata dall’Osservatore romano. Sembra che il Papa stesso non abbia gradito questa iniziativa.
Padre Lombardi in quei giorni cercò di tamponare lo sconcerto generale affermando che il Papa non aveva rivisto personalmente il testo (che tuttavia Scalfari aveva inviato alla Santa Sede per la verifica).
La stessa testata ultrabergogliana “Vatican Insider” ha riconosciuto che “in effetti l’articolo conteneva espressioni difficilmente attribuibili a Papa Francesco”.
Ma la presa di distanza ufficiale tardò molte settimane e parve assai imbarazzata. Arrivò il 15 novembre quando fu decisa la cancellazione di quel testo dal sito ufficiale del papa e del Vaticano (www.vatican.va).
In quell’occasione padre Lombardi si arrampicò sugli specchi spiegando che “l’intervista è attendibile in senso generale, ma non nelle singole valutazioni: per questo si è ritenuto di non farne un testo consultabile sul sito della Santa Sede. In sostanza, togliendola si è fatta una messa a punto della natura di quel testo. C’era qualche equivoco e dibattito sul suo valore. Lo ha deciso la Segreteria di Stato”.
Ricordiamo le dichiarazioni più dirompenti contenute nell’intervista. Scalfari attribuiva al Papa questa incredibile dichiarazione. Alla domanda se esiste un Bene oggettivo e chi lo stabilisce, il Papa avrebbe risposto: “Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene… Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce”.
Queste parole, che contraddicono duemila anni di Magistero della Chiesa e la Sacra Scrittura (basti pensare al Decalogo dato da Dio a Mosè), di per sé potrebbero essere usate arbitrariamente da chiunque per giustificare i propri atti, anche da Stalin o da Hitler. Anche loro – con i loro crimini – perseguivano la loro (perversa) idea di bene e di male.
C’erano poi altre affermazioni sconcertanti attribuite al papa: il proselitismo come “solenne sciocchezza”, la risposta evasiva sulla condanna della Teologia della liberazione fatta da papa Wojtyla, la frase: “io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio”.
Oppure il giudizio pesantissimo sui suoi predecessori (“i Capi della Chiesa spesso sono stati narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani. La corte è la lebbra del papato”), che somiglia a un autogol perché se c’è un papa lusingato da tutti è proprio Bergoglio (e ognuno ha i suoi cortigiani).
Ora tutto questa intervista, da cui il Vaticano aveva preso le distanze, viene rilanciata dallo stesso sito vaticano che l’aveva cancellata.
Per volere di chi dal momento che tale rimozione era stata decisa dalla Segreteria di Stato? Sopra la Segreteria di Stato c’è soltanto il Papa. E’ lui che ha voluto il rilancio? E per quale motivo questo ripensamento? Chi sta sfidando? I cardinali? E perché?
Infine la questione più scottante. L’intervista non è riproposta – come si potrebbe pensare – in una sorta di rassegna stampa. Bensì nella parte del magistero papale, fra i Discorsi.
Tutto questo aggrava enormemente la cosa. Infatti padre Lombardi, quando motivò la cancellazione dell’intervista dal sito vaticano, spiegò che non si volevano creare equivoci non trattandosi in quel caso di magistero papale: “In sostanza” disse “togliendola si è fatta una messa a punto della natura di quel testo. C’era qualche equivoco e dibattito sul suo valore. Lo ha deciso la Segreteria di Stato”.
Quell’intervento dunque non poteva definirsi “stricto sensu” magistero. E adesso? E’ di nuovo cambiato tutto?
E quelle “avventurose” affermazioni attribuite al Papa, per esempio sul concetto di bene e di male, dovrebbero essere seguite come magistero quando contraddicono platealmente tutto il magistero di sempre della Chiesa e la Sacra Scrittura?
Sappiamo che i papi non sono sovrani assoluti. Come insegna dogmaticamente il Concilio Vaticano I, devono agire dentro un limite ben segnato: essi sono chiamati a custodire il “depositum fidei” e consegnarlo intatto ai successori. Non possono inventarlo o rinnegarlo (anche in parte) o stravolgerlo.
Come ha sempre ripetuto Benedetto XVI – la Chiesa appartiene a Cristo e non ai papi. Proprio perché compito di ogni pontefice è custodire il “depositum fidei”, come a lui consegnato, la tradizione nella Chiesa è vincolante. Il magistero di ogni papa deve inserirsi nell’insieme del magistero di sempre della Chiesa.
Questo è il problema a cui papa Bergoglio deve dare risposta.
Antonio Socci
Fonte :
Da “Libero”, 17 luglio 2014Facebook: “Antonio Socci pagina ufficiale”