Stamane, festa di Sant'Agostino, Padre e Dottore della Chiesa, ho fatto leggere l'ultima perla galantiniana ad un arguto Professore Universitario , uomo di grande fede e di amore per la Chiesa .
Lo rileggiamo dall'Agenzia SIR :
L’assemblea eucaristica dovrebbe essere “ un luogo dove tutti si sentano a casa ”: migranti, fedeli in situazione matrimoniale irregolare, persone disabili, malati, poveri, anziani, bambini.
È la raccomandazione, espressa in un lungo intervento di 18 pagine da monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano all’Jonio e segretario generale della Cei, parlando oggi a Orvieto ai partecipanti alla 65ª Settimana liturgica nazionale organizzata dal Cal (Centro azione liturgica). Mons. Galantino ha evidenziato prima di tutto la necessità di adottare l’atteggiamento suggerito da Papa Francesco di una Chiesa “in uscita”, che “prende l’iniziativa” per essere “accogliente” e “accorciare le distanze”. In ambito liturgico, ha raccomandato di non organizzare celebrazioni eucaristiche “settoriali”, pensate cioè “solo per qualche gruppo o categoria” ma momento di “convocazione e raduno di tutta la comunità”.
Nelle “Messe dei bambini”, ad esempio, “non si tratta di celebrare in modo infantile, né di snaturare i riti liturgici con l’illusione di renderli più comprensibili o interessanti, ma di porre in atto alcune attenzioni”, come “canti adatti, valorizzazione delle posizioni del corpo, opportune e brevi monizioni”.
Anche i gruppi presenti nelle comunità sono invitati “a non volersi isolare nel proprio cammino”. (segue)
Nelle “Messe dei bambini”, ad esempio, “non si tratta di celebrare in modo infantile, né di snaturare i riti liturgici con l’illusione di renderli più comprensibili o interessanti, ma di porre in atto alcune attenzioni”, come “canti adatti, valorizzazione delle posizioni del corpo, opportune e brevi monizioni”.
Anche i gruppi presenti nelle comunità sono invitati “a non volersi isolare nel proprio cammino”. (segue)
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Un’attenzione particolare dell’assemblea eucaristica è “la misericordia nei confronti dei poveri”: “sono lontani i tempi in cui nelle chiese era evidente la differenza fra ricchi e poveri - ha osservato mons. Galantino -, per esempio con i posti riservati per le persone più agiate o anche con sedie e banchi di loro proprietà. Questo grazie a Dio non accade più.
Ma basta questo per dire che i poveri nelle nostre assemblee sono accolti? I poveri sono scomodi, lo sappiamo bene”.
Il segretario generale della Cei ha posto una serie di domande provocatorie sulle quali i cristiani sono chiamati ad interrogarsi: “siamo sicuri che i poveri partecipino volentieri alla messa domenicale perché si sentono accolti?
Siamo sicuri che nelle nostre assemblee non si facciano davvero differenze tra ricchi e poveri? In che modo ci interroga la presenza di persone che chiedono l’elemosina alla porta della chiesa? Talvolta costoro sono cristiani, anche cattolici, ed entrano in chiesa per pregare o per partecipare alla Messa: quale accoglienza viene loro riservata?”
Allo stesso modo, ha proseguito, le celebrazioni devono dedicare particolari premure verso “malati, sofferenti, persone disabili”, ad esempio eliminando le barriere architettoniche e riservando dei posti che “si adattino alle condizioni fisiche e psicologiche dei malati, in particolare per le difficoltà motorie ed uditive”. (segue)
Siamo sicuri che nelle nostre assemblee non si facciano davvero differenze tra ricchi e poveri? In che modo ci interroga la presenza di persone che chiedono l’elemosina alla porta della chiesa? Talvolta costoro sono cristiani, anche cattolici, ed entrano in chiesa per pregare o per partecipare alla Messa: quale accoglienza viene loro riservata?”
Allo stesso modo, ha proseguito, le celebrazioni devono dedicare particolari premure verso “malati, sofferenti, persone disabili”, ad esempio eliminando le barriere architettoniche e riservando dei posti che “si adattino alle condizioni fisiche e psicologiche dei malati, in particolare per le difficoltà motorie ed uditive”. (segue)
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Stesso atteggiamento va espresso nei confronti dei migranti, ha sottolineato il segretario generale della Cei: “Le comunità del luogo hanno il dovere dell’accoglienza, sono tenute ad accordare loro ospitalità, evitando di farli sentire ospiti, perché nella Chiesa ogni cristiano è a casa propria”.
Nel caso di singoli fedeli, famiglie o piccoli gruppi “è da prevedere un’accoglienza e una conoscenza da parte del sacerdote o di altre persone”. Per le comunità più grandi “non si tratta soltanto di offrire l’ospitalità in un edificio di culto - ha suggerito -, ma è opportuno cercare anche dei contatti tra le comunità e, almeno qualche volta all’anno, svolgere delle celebrazioni comuni”. Infine, mons. Galantino ha ricordato la situazione dei fedeli in situazione matrimoniale irregolare, che “vivono la loro condizione con grande sofferenza” e “percepiscono la disciplina della Chiesa come molto severa, non comprensiva se non addirittura punitiva”. “Con sincerità - ha rimarcato - dovremmo però riconoscere che anche gli altri fedeli percepiscono la disciplina della Chiesa come un’esclusione di questi loro fratelli e sorelle, e, talora, li osservano con uno sguardo carico di pregiudizio”, imponendo loro “un ulteriore fio da pagare, una loro discriminazione di fatto”.
Serve quindi “accoglienza, comprensione, accompagnamento, supporto”, e “percorsi di vita ecclesiale” sebbene “non possano ricevere la comunione eucaristica”.
Nel caso di singoli fedeli, famiglie o piccoli gruppi “è da prevedere un’accoglienza e una conoscenza da parte del sacerdote o di altre persone”. Per le comunità più grandi “non si tratta soltanto di offrire l’ospitalità in un edificio di culto - ha suggerito -, ma è opportuno cercare anche dei contatti tra le comunità e, almeno qualche volta all’anno, svolgere delle celebrazioni comuni”. Infine, mons. Galantino ha ricordato la situazione dei fedeli in situazione matrimoniale irregolare, che “vivono la loro condizione con grande sofferenza” e “percepiscono la disciplina della Chiesa come molto severa, non comprensiva se non addirittura punitiva”. “Con sincerità - ha rimarcato - dovremmo però riconoscere che anche gli altri fedeli percepiscono la disciplina della Chiesa come un’esclusione di questi loro fratelli e sorelle, e, talora, li osservano con uno sguardo carico di pregiudizio”, imponendo loro “un ulteriore fio da pagare, una loro discriminazione di fatto”.
Serve quindi “accoglienza, comprensione, accompagnamento, supporto”, e “percorsi di vita ecclesiale” sebbene “non possano ricevere la comunione eucaristica”.
L'intevento ad Orvieto di Mons. Nunzio Galantino, piazzato da Papa Francesco come Segretario Generale della CEI , considerato la " bocca parlante " del Papa per la Chiesa Italiana, non meriterebbe un particolare commento : gli sfrontoni , le affermazioni demagogico/populiste e la mancanza di devozione e di sacrum sarebbero sufficienti per farci comprendere come dovrebbe essere, secondo la mente di qualcuno, la " Chiesa che cambia " ...
per fortuna la Divina Provvidenza, come la Storia insegna, frantuma i progetti umani e riportare nella giusta collocazione i " disegni di Dio " !
per fortuna la Divina Provvidenza, come la Storia insegna, frantuma i progetti umani e riportare nella giusta collocazione i " disegni di Dio " !
Allora perchè il titolo di questo post ?
"Perchè colgo l'intervento della Divina Provvidenza nell'ultimo discorso di Mons.Galatino" ...
Dio nel corso della storia dell'uomo e della Chiesa si è servito anche di punizioni esemplari per ribadire il Suo primato e la Sua potenza e per ridonare la gioia di un "cuore puro e semplice " all'uomo che ha smarrito la retta via.
Dalla lettura del discorso galantiniano, per nulla in linea col comune " sentire cum Ecclesia " e con la sana dottrina dei Padri, pare evidente che i tempi della purificazione si stanno accorciando : la distruzione dell' edificio ecclesiale sfregiato e corrotto dalla contaminazione pluridecennale con la mondanità sarà poi restaurato come Chiesa pura e viva fondata solo sul Vangelo e sul sangue innocente dei Martiri !
“Velociter currit ad finem” !
Una Chiesa collusa con il potere e sotto l'influsso ingannevole dei nemici di Cristo non può durare : sarà purificata e così resa nuovamente splendente e radiosa potrà presentarsi come Sposa immacolata e illibata al Suo Signore come Luce di salvezza per l'umanità errante !
"Perchè colgo l'intervento della Divina Provvidenza nell'ultimo discorso di Mons.Galatino" : l'uomo di fede comprende che i tempi della purificazione della Chiesa sono vicini : tutto sarà saggiato come " oro nel crogiuolo " ; " purificato dal fuoco "; dallo " zolfo e vento infocato ".
"In questo momento di grande confusione spirituale e dottrinale in cui Satana e gli spiriti maligni volgono a conquistare per la perdizione eterna un gran numero di anime e attaccano mediante la divisione e gli errori dottrinali la Santa Chiesa Cattolica, si rende necessaria la costante preghiera affinché colui che da Dio è stato preposto alla difesa del genere umano dal demonio, intervenga a protezione di tutta la Chiesa dai suoi nemici".
Maria, Madre della Chiesa, rendici perseveranti nella fede, nella semplicità santificante del Vangelo del Tuo Figlio e Signore nostro e nella sana dottrina dei nostri Padri della fede !