lunedì 15 giugno 2015

Ponti costruiti . Ponti crollati . Tutto procede secondo i piani. Alcuni scout dopo l'udienza del Papa ...

Dal "classico" quotidiano della Capitale Il Messaggero prendo questo articolo di domenica 14 giugno 2015.
«Centinaia di scout ai lati
delle strade a salutare
il Roma ( Gay) Pride. 
Tutti insieme per costruire una società migliore


Una delle immagini più belle del Gay Pride è stata quella regalata dai boy scout, in uniforme e fazzolettone al collo, confusi tra il mezzo milione di persone a caccia di diritti.
Giovani che la mattina avevano partecipato all'incontro con il Papa e che hanno sentito di voler essere parte di quella festa carica di rivendicazioni. 
E se sulla questione dell'omosessualità il dibattito all'interno di alcuni gruppi è ancora acceso, sembrano più lontani i tempi in cui in un seminario si sconsigliava ai capi di fare coming out (correva l’anno 2011).

Dietro a questa nuova fase c'è il lavoro di quanti stanno cercando di aprire il movimento alle istanze che arrivano dal suo interno, da quei ragazzi che chiedono solo di poter essere loro stessi e di non doversi nascondere. 
E il merito della partecipazione di tanti esploratori, guide, rover, è anche un po’ di Valerio e Martina Colomasi. 
Attivisti Glbt, anime dell'associazione Luiss Arcobaleno e, soprattutto, capi scout Agesci, hanno lanciato nei giorni scorsi un appello su Facebook agli eredi di Baden-Powell: «Vi aspettiamo per cominciare insieme il cammino che ci porterà un giorno a dire con serenità che abbiamo fatto del nostro meglio per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato».

Un appello che non è caduto nel vuoto e che si è tradotto nelle immagini, piombate sui social, di manifestanti sorridenti con centinaia di scout, che, sollevando cartelli inneggianti all’amore senza discriminazioni, hanno applaudito e urlato: «Siamo con voi». E due mondi hanno smesso, per un momento, di essere distanti

Dopo aver letto questo articolo mi son venute a mente le parole  che San Giovanni Paolo II pronunciò all'Angelus del 9 luglio 2000 :
"A nome della Chiesa di Roma non posso non esprimere amarezza per l'affronto recato al Grande Giubileo dell'Anno Duemila e per l'offesa ai valori cristiani di una Città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo.
La Chiesa non può tacere la verità, perché verrebbe meno alla fedeltà verso Dio Creatore e non aiuterebbe a discernere ciò che è bene da ciò che è male".


L'uomo di Chiesa, forgiato all'immagine di Cristo Buon Pastore, ha come unico compito di portare in salvo nell'ovile le pecore minacciate dai lupi.

Quanto pesano le parole del Papa , amplificate dai potentati mass mediatici con l'intento di conformarle allo spirito del mondo, sulle conseguenti scelte morali dei fedeli ?
Giudicherete l'albero dai suoi frutti" ha detto divin Maestro .
Ci sono dei segni indicatori assai eloquenti che fanno da supporto per la fede e la ragione del  nostro tempo.

Quanto ha pesato e continua a condizionare l'ormai celeberrima domanda "retorica" del Papa " ... chi sono io per giudicare..."  ? 
( vedasi i tragici risultati del recente referendum irlandese sull'assetto matrimoniale della società ).

Quanto pesano ( semmai si riuscisse a comprenderle) le fumose  indicazioni del Segretario generale della CEI Mons. Nunzio Galantino che ha detto di " evitare ad ogni costo polemiche e scontri: «non si tratta di fare a chi grida di più, i “pasdaran” delle due parti si escludono da sé» (“Corriere della Sera”, 24 maggio).
I pastori dovrebbero stare muti e immobili quando si accorgono che i lupi stanno per sferrare l'attacco mortale alle pecore ?
E' questa la nuova "logica" evangelica?
E' questa la "nuova" impostazione della Chiesa ?
"Il vero miracolo sarà se la Chiesa riuscirà a sopravvivere a questo pontificato mediatico" . 
Mi ha detto pochi giorni fa un importante prelato .
E non  si venga a dire la solita "battuta"che nella sua storia bi- millenaria la Chiesa ha sofferto momenti ancor peggiori.


Alcuni giorni fa Marco Tosatti su La Stampa aveva informato che nell'ultima Assemblea dei Vescovi Italiani della CEI "un altro presule, che rimarcando l’assenza di una risposta su problemi precisi, ha chiesto che il Papa si renda conto della necessità di formulare i suoi interventi in maniera precisa e articolata, dal momento che esiste tutto un magistero precedente e che la Chiesa ha una lunga storia e esperienza precedente".


Dobbiamo però essere assai grati agli scout cattolici dell'Agesci.
Poche ore dopo la tanto reclamizzata Udienza con Papa Francesco che ha  detto loro “Voi siete una parte preziosa della Chiesa in italia. Ma non vantatevi! ...Costruite ponti non muri" gli scout che hanno deciso di partecipare   attivamente alla sfilata romana del Gay Pride, come abbiamo letto nell'articolo  del Messaggero , sopra linkato, ci hanno fatto capire assai chiaramente che è urgente una nuova, incisiva e seria evangelizzazione soprattutto dei giovani !!!  
Quei gruppi di scout cattolici dell'Agesci che, secondo l'Articolo del Messaggero, hanno deciso di dividere  la loro giornata : nel mattino l'udienza con il Papa e nel pomeridiggio la partecipazione alla sfilata del Gay Pride ci hanno aperto gli occhi e lo hanno fatto in un modo che nulla potrà essere più come prima.
Dai silenzi, dalle omissioni, dal mancato zelo evangelizzante e missionario ... sapremo riconoscere  i lupi  travestiti da pecore, per i quali tutto  procede secondo i piani ( diabolici ).