martedì 21 luglio 2015

Suspendimus organa nostra

La lettera/testimonianza .
Preg.mo sig....., che dire... dopo quarant'anni di servizio liturgico come organista in una parrocchia della diocesi di ..., periodo in cui ho avuto come bussola del mio operare (per quanto concerne la liturgia e la musica), solo la Costituzione Apostolica "Sacrosanctum Concilium" e l'Istruzione "Musicam Sacram", ho detto BASTA!!! 
L'ipocrisia di molti preti che si riempiono la bocca del Concilio e che sono stati allevati nel seminario tarvisino a pane, latte e Concilio, è grande. 
Nel loro operare liturgico del magistero conciliare applicano ben poco, quel poco che fa loro comodo. 
Sono insofferenti a tutto ciò che, sia nella liturgia, sia nella musica, può rappresentare anche flebilmente la Tradizione. 
Si attorniano di strimpellatori di chitarre che oltre ai tre accordi del giro armonico strappati sempre con lo stesso ritmo, nulla sanno né di musica, né di liturgia. 
Si avvalgono di catechiste che, come dice Lei, per la stragrande maggioranza, pur nella buona personale volontà, sono impreparate e, talvolta, alcune di loro non frequentano nemmeno la messa festiva. 
Cosa si insegni in quelle ore di catechismo proprio non lo so, ma i frutti sono sotto gli occhi di tutti. 
Ho poi la sensazione, spero sbagliata, che i preti credino sempre meno nella "Presenza Reale", certamente non lo dicono apertamente come il "coraggioso" vescovo di Rodez, Fonlupt, mi chiedo però: se ritieni che nell'ostia consacrata ci sia la Presenza Reale di Nostro Signore (e un tempo ci insegnavano che questa Presenza sussiste anche nella più piccola briciolina dell'Ostia consacrata), perché non hai la massima cura nella pulizia del calice con il quale hai celebrato e della pisside che hai appena svuotato. 
Personalmente ho potuto vedere una pisside vuota riposta da mesi in una credenza della sacrestia, con una miriade di briciole attaccate all'interno della coppa. Allora viene da chiedersi: o credi nella Presenza Reale e allora la scarsa cura nella pulizia dei vasi sacri rende il tuo operare un sacrilegio, oppure, visto che non pulisci bene, non ci credi e allora sei eretico; tertium non datur. 
Dal credere o meno alla Presenza Reale, dipende anche l'atteggiamento da tenersi in chiesa, il recupero del sacro silenzio (praticamente scomparso dalla santa messa in quanto sommerso da una mare di parole e battimani), l'esigenza di confessarsi e molte altre cose. 
Per carità cristiana mi fermo qui: ho solo tanta amarezza e prego il Signore per la Sua Chiesa e per la conversione dei preti.