Questa ennesima strage di cristiani in Egitto ( AGGIORNAMENTO QUI ) è stata compiuta quasi in diretta con altrettanto efferrate crudeltà contro i nostri fratelli nelle Filippine dove azioni terribili da parte dell'Isis, che ha fatto sventolare la sua bandiera di terrore e morte nella città di Mindanao.
Il Vescovo di Malawi, i cristiani cattolici presi in ostaggio saranno presumibilmente usati come scudi umani. QUI
Nessuno parla dei contadini cristiani legati insieme e sgozzati dagli islamici nelle Filippine. QUI
Attacco a due bus di cristiani in Egitto, per ora 25 morti:
Il Vescovo di Malawi, i cristiani cattolici presi in ostaggio saranno presumibilmente usati come scudi umani. QUI
Nessuno parla dei contadini cristiani legati insieme e sgozzati dagli islamici nelle Filippine. QUI
Attacco a due bus di cristiani in Egitto, per ora 25 morti:
«Ci filmavano mentre ci sparavano contro»
Questo tragico episodio, non meno grave degli efferati attentati sul suolo europeo, smentisce ancora una volta l'ostinata quanto falsa e illusoria - se non ignorante o in malafede - definizione dell'islam come religione di pace, fatta propria dall'establishment politico e, purtroppo, persino dal pontefice regnante e dai suoi corifei.
Ricordiamo che le smentite non vengono da noi, che pur non siamo degli sprovveduti sotto il profilo storico e teologico, ma da studiosi [qui - qui - qui - qui] e dagli stessi musulmani [qui] .
Rimarchiamo che l'attacco avviene nel primo giorno del Ramadan, il mese sacro di preghiera e digiuno per gli islamici.
E c'è chi ancora insiste nel prosternarsi a far loro gli auguri (qui - qui) nell'aspettativa di frutti spirituali.
[Come definire questo comportamento se non utopistico, per non dire blasfemo, visto che noi sappiamo da Chi
unicamente possono venire frutti spirituali autentici? [vedi anche - qui - qui - qui].
Chi ancora non ci conoscesse ed esplorasse i link di riferimento inseriti nell'articolo, potrà consultare alcuni dei documenti che consentono gli opportuni approfondimenti.
L'agguato e gli esiti
È di almeno 25 morti e 23 feriti il tragico bilancio, ancora provvisorio, dell'attacco a due pullman di cristiani avvenuto stamani nell'ovest dell'Egitto.
I bus, con a bordo una comitiva di cinquanta persone, si dirigevano al monastero di Anba Samuel (San Samuele), vicino alla città di Minya, nel cuore dell’Alto Egitto.
Non è riuscito, però, a raggiungere il luogo sacro, storica meta di pellegrinaggio della comunità copta.
Un commando armato ha intercettato il pullman e l’ha attaccato.
Il commando e il filmato
Ad attaccare il bus dei cristiani copti, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, è stato un commando di dieci uomini che indossava divise militari.
Secondo un testimone, citato dalla stessa agenzia, gli assalitori avrebbero bloccato il bus, sarebbero saliti a bordo e avrebbero iniziato a sparare mentre uno di loro filmava il massacro.
La strage della Domenica delle Palme
Per i cristiani copti, minoranza egiziana che comprende circa il 10% della popolazione, è l'ennesima strage.
Meno di due mesi fa, il 9 aprile scorso, due kamikaze si erano fatti esplodere in due chiese a Tanta e ad Alessandria, uccidendo 48 fedeli, a poche settimane dalla visita del Papa in Egitto [vedi].
Il 21 maggio la Procura del Cairo ha deciso di rinviare giudizio 48 sospetti jihadisti accusati della strage.
Di questi, 31 sono in cella, il resto è latitante.
I sanguinosi precedenti
L'11 dicembre 2016, l'Isis rivendicava l'attentato più sanguinoso avvenuto dal primo gennaio 2011 contro la minoranza copta: un kamikaze di 22 anni si è fatto esplodere nel complesso della cattedrale di San Marco, nel quartiere di Abbasseya, al Cairo, uccidendo 27 persone.
L'anno precedente, il 15 febbraio 2015, un video diffuso dall'Isis mostrava la decapitazione di 21 egiziani copti, rapiti in Libia.
Nell'ottobre 2013. in una chiesa a Warraq facevano irruzione alcuni islamisti, sparando contro un un religioso, una donna e due ragazze, uccidendoli.
Ad agosto dello stesso anno venivano distrutte circa 40 chiese copte, a seguito della strage di sostenitori dell'allora presidente Morsi al Cairo.
Il 2011 viene ricordato come l'anno del "massacro di Maspero": il 9 ottobre circa duemila copti che manifestavano vicino alla sede della tv di Stato contro la demolizione di una chiesa nella provincia di Aswan.
Negli scontri sono morte 36 persone, in gran parte copte.
L'anno era iniziato nel sangue anche ad Alessandria, dove un attacco suicida alla fine della Messa di Capodanno, con l'esplosione di un'autobomba davanti ad una chiesa, causava la morte di 21 persone.
Fonte : Chiesa e post Concilio