sabato 30 settembre 2017

Pranzo e bagni chimici all'interno della Basilica di San Petronio a Bologna:quella dissacrazione sarebbe autorizzata in una sinagoga o in una moschea?

Stamane, alla vigilia del pranzo all'interno dell' Insigne Basilica di San Petronio a Bologna MiL ha postato ( QUI ) il testo integrale di una lettera indirizzata al Direttore del giornale La nuova Bussola Quotidiana.
Per questo nostro post ci avvaliamo di un articolo con foto ( link sotto) apparso oggi su un qualificato sito cattolico.
Per di più pare proprio che in questa occasione la Basilica di San Petronio non ospiterà prettamente dei "poveri" come si vorrebbe demagogicamente far credere...
Poveri o non poveri a prescindere...
Bologna, pranzo in Basilica. 
Profanazione ingiustificabile

In un commento di qualche giorno fa un lettore aveva segnalato che, in occasione della visita del papa alla diocesi di Bologna fissata per domani 1 ottobre, è previsto il pranzo in san Petronio. 

Con la sua accorata denuncia chiedeva supporto; ma, presi dalla cronaca incalzante, non abbiamo dato risalto a questa ignobile profanazione del luogo sacro.

Ora trovo su Facebook l'immagine a lato, che grida vendetta con tutta la sua eloquente efficacia. 

Purtroppo l'esempio negativo non manca se pensiamo al pranzo di Natale con i poveri organizzato da anni dalla Comunità di San Egidio in Santa Maria in Trastevere a Roma. Ma risulta che l'iniziativa di Bologna è ancor più dissacratoria.

Intanto non sarà un pranzo con i poveri in quanto vi parteciperanno i responsabili e dipendenti di varie associazioni caritative della diocesi (e comunque, poveri o non poveri, ci sono locali più consoni) ma si parla persino della installazione di bagni chimici... Horros ecclesiae conciliaris!

Lo scempio dei luoghi sacri e delle celebrazioni liturgiche non solo continua, ma tende ad aggravarsi.
E a nulla conta che il Codice di Dicritto Canonico sancisca: «Tutti coloro cui spetta, abbiano cura che nella chiesa sia mantenuta quella pulizia e quel decoro che si addicono alla casa di Dio, e che sia tenuto lontano da esse tutto ciò che è alieno dalla santità del luogo.» (Can. 1220 - §1). 

E la santità del luogo da altro non è data se non dal culto divino a cui esso è ordinato.
Una ennesima scivolata lungo la china che elimina la distinzione tra sacro e profano, con l'ovvia conseguenza di privare il profano di quanto lo eleva e lo trasforma perché lo orienta e lo apre al Signore.


Fonte: Chiesa e post Concilio ( QUI )