Su MiL (messainlatino.it) :"Alcuni Sacerdoti ci hanno segnalato un'intervista che un giornalista di Vatican Insider ha recentemente fatto alla teologa Prof.ssa Marinella Perroni, teologa e biblista, fondatrice del Coordinamento teologhe italiane; docente di Nuovo Testamento nella Facoltà di Filosofia e nella Facoltà di Teologia al Sant'Anselmo di Roma, sulla scandalosa vicenda della recente gestione della Cappella Musicale Pontificia Sistina e sulle previsioni future del più celebre coro del mondo.
Nell'intervista la Docente ha usato parole e concetti stantii, ripieni del solito integralismo progressista/illuminista che ha provocato in questi anni solo rovine e distruzioni". ( QUI )
Nell'intervista la Docente ha usato parole e concetti stantii, ripieni del solito integralismo progressista/illuminista che ha provocato in questi anni solo rovine e distruzioni". ( QUI )
Riportiamo uno stupendo, mirabile COMMENTO
"Occasionati dall'inchiesta, giudizi acidi ( questi si ideologici! ) da parte di un ambiente ( quello di S, Anselmo ) dei quali la docente si è fatta portavoce, da oltre mezzo secolo, nemico aspro della Cappella Musicale Pontificia ( CMP).
Colei dovrebbe documentarsi sull'amore che tanti cori di chiesa di tutto il mondo conservano per la tradizione gregoriano-polifonica, comprese le composizioni dell'ultimo vero direttore
sistino, Bartolucci, che con le sue musiche, aderenti al testo, come esigeva il gregoriano e la tradizione palestriniana, con lui divenute complementari, ispirandosi anche ascendenze popolari, ha rinnovato una tradizione che affonda le sue radici dell'epoca paleocristiana alla quale, nel Rinascimento si aggiunse la polifonia dell'area franco-fiamminga.
La suddetta anche dovrebbe assistere all'entusiasmo con il quale in chiesa sono accolti dal popolo i rari cori tradizionalisti e spiegare perché la riforma liturgica, nata anche per l'azione benedettino-aventiniana, abbia fatto cadere la musica liturgica nella miseria attuale ( chitarra e tamburello ! ) con il popolo, in nome del quale si operò, ormai del tutto tacitato.
La squallida situazione attuale della CMP, artistica e gestionale, è anche l'effetto dell'odio dei riformatori contro di essa che hanno voluto inserire direttori di scarsissimo livello perché dovevano attuare la riforma.
L'attuale direttore lo ha fatto anche inserendo nel repertorio musiche di Messiaen, Poulenc e Fauré giudicate di ispirazione intellettuale e sperimentale e non certo liturgica."