giovedì 26 gennaio 2012

«VERY IMPORTANT PERSON» O UMILI SERVITORI DI CRISTO?



Il Concilio Vaticano II aveva avuto, tra i principali scopi, quello di riorganizzare la Chiesa, aggiornandone le strutture in modo da far fronte con maggiore efficacia alle esigenze del mondo moderno.
Una risposta, si era detto, più efficace in un’epoca in cui l'uomo stava cambiando radicalmente il modo di vivere .
Il modo d’attuazione del Concilio stupì poi gli stessi Padri Conciliari : alle caute disposizioni conciliari, rispettose in genere della Tradizione e preoccupate di non stravolgere l'aspetto della Chiesa, hanno fatto seguito, invece, iniziative assunte da certi ambienti anche nella Curia Romana nei quali si erano annidati gruppi di potere a netta caratterizzazione neo-modernista.
Atti che, in diversi casi, hanno addirittura tradito la volontà delle disposizioni conciliari e contro il proposito di quegli stessi organismi di tipo sinodale che pure erano stati vantati come una novità volta a « democratizzare » il governo della Chiesa.
Si è cercato pure di spacciare come «   azioni  pastorali per avvicinare i non credenti » talune iniziative, maledette, che si prefiggevano di  « umanizzare » la religione !
Noi sappiamo, dati statistici alla mano, che questo nefasto « spirito conciliare » , la maggior parte delle volte operante  in spregio ai testi autentici del Vaticano II, è stato la causa di tutti i più gravi mali della Chiesa che anziché inaugurare l'auspicata « nuova Pentecoste » ha visto abbattersi sulla Chiesa la crisi (e non certo di crescita!) più grave di tutta la sua storia moderna.
Malattie, ormai croniche, che tuttora affliggono la salute anche della Curia Romana , i cui membri affidiamo alla devota, costante e sincera preghiera di tutti i credenti.
Il Servo di Dio Papa Paolo VI con le sue indimenticabili parole rivolte al Clero Romano nell’ormai lontano 10 febbraio del 1978 aveva tremendamente constatato : « Uno studio calcolato si è impossessato della psicologia di alcuni, vogliamo credere pochi, confratelli nel sacerdozio per sconsacrarne la figura tradizionale; un processo di desacralizzazione si è impossessato dell'istituzione sacerdotale per demolirne la consistenza e per coprirne le rovine, una mania di lai¬cizzazione ha strappato le infule esteriori dell'abito sacro ed ha divelto dal cuore di alcuni la sacra riverenza dovuta alla loro stessa persona, per sostituirvi una ostentata vanità del profano e talvolta perfino l'audacia dell'illecito e dello spregiudicato ».
Noi che per una triste sorte anagrafica abbiamo osservato da decenni il triste avvicendamento di certi gruppi ecclesiali per arrivare all’ascesa NON del Monte del Signore, che appartiene a chi ha cuore innocente e mani pure, proviamo ancora   disgusto per la lettura sui quotidiani o per  l’ascolto in trasmissioni TV di documenti che sarebbero dovuti restar ultra-segreti, per la natura stessa del contenuto e per coloro a cui erano indirizzati.
Invece alcuni curiali non hanno resistito alle tentazioni mondane e, nonostante l'attuale Papa abbia coraggiosamente indicato per quale via i Consacrati debbano transitare per giungere alla salvezza della loro anima e soprattutto per condurre a Dio le pecorelle che sono state loro affidate, esattamente come avvenne alcuni decenni fa, hanno riaperto l'infame  circo che nel giro di pochissimo tempo si è popolato di gladiatori e di belve feroci per esibirsi nel peccaminoso gioco del consolidamento del potere e nella ricerca di  potenza e di prestigio ...
In questo squallido gioco al massacro, prima che la pesante Mano del Giusto Giudice cadrà per rendere giustizia alla Mistica Sposa di Cristo, il degno e il giusto soccombono mentre l’abile e il furbo trionfano.
Nonostante le sempre più frequenti ammonizioni del mite e fin troppo misericordioso Successore di Pietro, che ha raccolto un’eredità  tremendamente difficile, la cupidigia di potere e l’orgasmo delle promozioni hanno distolto le menti dalle evangeliche aspirazioni di troppi curiali.
Ma il fedele, a cui sta a cuore le sorti della Chiesa, al di fuori della quale non c’è salvezza, invoca umilmente la Giustizia Divina “Non c'è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua è tutta adulazione. Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame, per tanti loro delitti disperdili, perché a te si sono ribellati”.
Il Papa, questo meraviglioso Papa, a cui, come sottolineavo sopra,   è stata addossata una pesantissima eredità, è stato lasciato solo, come un agnello sacrificale, mentre con odio demoniaco il mondo " laico", padrone dei mass-media, le armi più efficienti e micidiali, gli addossava le più incredibili colpe ... 
Fa senso ora leggere che  la struttura curiale, reagendo indignatamente, non permette che i collaboratori del Papa possano soffrire la stessa sorte del Bianco e mite Successore di Pietro.
Qualcuno ha scritto pure che il silenzio che tace il male per non far scandalo si trasforma in complicità. Viene citata, anche troppo,  la famosa frase evangelica 
 « Oportet ut scandala eveniant » . 
Anche l'energica Santa Caterina da Siena disse che " a forza del silenzio che il mondo si è imputridito", ma in questo perverso  "gioco al massacro" mi pare sia saggio ritornare alla sana cultura popolare che nel famoso proverbio :  " i panni sporchi si lavano in casa" ha una salutare elevatura umana e cristiana.
Mentre dobbiamo tristemente constatare che i veri nemici di Cristo e della Sua unica Chiesa sono riusciti a far scoppiare uno scandalo curiale persino in questo Pontificato, che si sta distinguendo per l' impostazione evangelica sobria ed efficace.
Ovviamente  la santità dei Consacrati e tanto più l'evidente miglioramento della Curia Romana, che tende alla perfezione evangelica in questo fulgido pontificato, non piace al demonio e ai suoi alleati ... ecco spiegato l'ennessimo attacco al Bianco Padre .
Per questo dobbiamo centuplicare la nostra preghiera alla Santissima Vergine Maria  , Mater Ecclesiae, affinchè protegga sotto il Suo manto la Santa Chiesa assistendo maternamente il Papa e tutti i Consacrati ! Amen.

Andrea Carradori