sabato 6 ottobre 2012

MORALE LAICA


Ho letto qualche giorno fa un articolo che trattava l'introduzione dell'ora di "morale laica" nelle scuole francesi. 
Fino ad oggi in Francia, iniziando dal 1905, è stata insegnata "educazione civica", il cui contenuto verteva sugli "immortali principi" rivoluzionari del 1789. Tutto questo per sostituire e contrastare la religione cattolica.
Molti si chiedono a che pro istituire un'ora di morale laica che non differisce molto dall'ora precedente. 
A questo cerco di dare una risposta a fine articolo, preferendo adesso fare una premessa sul significato di questa morale.
Innanzitutto per "laica" si intende una morale che deriva dalla coscienza. 
Ma la coscienza si è venuta formando attraverso i secoli in base al messaggio cristiano per cui la morale non può essere laica.
Si può essere atei o agnostici ma le categorie come morale, persona, rispetto, amore, responsabilità, ragione vengono direttamente dal profetismo ebraico-cristiano che si è incarnato nella filosofia greca e nel diritto romano.
Tutti i laici e i laicisti per solito si "riempiono la bocca", si "pavoneggiano" parlando di morale laica, con un senso di superiorità verso il credente credulone che secondo loro non ha la capacità di ragionare, che peggio, ha portato il cervello all' "ammasso". 
Ma se un poco riflettiamo e grattiamo sotto la superficie scopriamo un'altra verità: gli irrazionali sono loro, i non credenti.
E' stato dimostrato ampiamente i limiti della morale laica. 
Al tempo delle ideologie, la marxista in particolare, si tendeva ad educare la prole a "vivere religiosamente l'antireligione", infatti nelle case e negli ambienti socialisti e umanisti d' Europa si erano sacralizzati i valori del laicismo ottocentesco che venivano dal settecento giacobino e dalla Rivoluzione francese: la Libertà, l'Eguaglianza, i Diritti dell'Individuo.
Si dà però il caso, che questi valori che vengono spacciati come prodotto della libera ricerca umana, vengono dritti dritti dal cristianesimo e sono incomprensibili senza di esso; vengono direttamente dalla tradizione evangelica. 
Possiamo essere "cristiani" o "anticristiani", ma non a-cristiani, non possiamo più uscire da quel quadro di riferimento.
Lo conferma Ida Magli, antropologa: "ogni persona è figlia del suo tempo, affonda le sue radici nel suo terreno culturale. 
Neppure i più grandi geni dell'umanità possono sfuggire a questa regola generale. 
Proseguiva, lei agnostica, dicendo che solo una persona è sfuggita (per lei misteriosamente e incomprensibilmente) a questo imperativo: Gesù Cristo. (potrebbe essere un tema per un altro articolo).
Tutto il marxismo ad esempio, e la sua etica, sarebbero incomprensibili senza la tradizione biblica, che ha finito per nutrire popolazioni che niente avevano a che fare con l'Occidente cristiano: i cinesi, gli africani, i vietnamiti.
L'agnostico belga, nonchè storico e sociologo, Leo Moulin, affermava: "noi umanisti ci dobbiamo rassegnare, ogni morale sedicente laica non è che un Cristianesimo senza Cristo". Ancora: "la chimerica etica della sola ragione non funziona per niente. Quel che è peggio, questa figlia prediletta del razionalismo non è in grado di giustificare razionalmente se stessa e finisce dritta dritta nell'irrazionale se vuol spiegare per quale motivo dovremmo rispettarla".
Prosegue dicendo: "ammesso e non concesso, che sia possibile parlare di "coscienza" senza fare riferimento a categorie cristiane, perchè dovremmo seguirne la voce anche quando, (si verifica quotidianamente) è in contrasto con il nostro interesse o comodo ? 
Senza un Legislatore al di fuori di noi, è ragionevole fissarci e seguire leggi per il nostro agire ?
"Staccati dal tronco della fede, quei valori poggiano sul nulla (è come voler appendere un quadro senza il chiodo), non sono più giustificabili razionalmente. 
Nessuno senza fare riferimento a Dio (e al Dio di Cristo) può rispondere qui: perchè preferire l'amore all'odio, la verità alla menzogna, la virtù al vizio, l'altruismo all'egoismo" ? (Quindi, perchè fare del bene al prossimo quando sappiamo che il più delle volte ne riceviamo male ? dove sta la razionalità di questo agire, se non si ha come riferimento il Dio di Cristo che ci invita ad amare il prossimo e addirittura il nemico ? )
Il credente Arturo Carlo Jemolo, famoso giurista, affermava che proprio grazie alla fede che poteva usare la ragione: "E' impossibile fondare qualsiasi morale praticabile da tutti e sempre, prescindendo dall'idea di un Legislatore e di un Giudice che ci sovrastino. 
Ai miei amici filantropi sempre ho domandato: "perchè amare ? ". Gli uomini, spesso, non sono affatto amabili e neanche rispettabili. Perchè allora dovremmo farlo, se non ci si riferisce a un Padre comune, a un Giudice che ci attende ?"
Lo stesso Manzoni ai suoi contemporanei: "ogni morale senza religione non è che un codice senza tribunali. Le leggi possono essere perfettissime, come rispettarle se non c'è chi le garantisca ?"
Ci possiamo sbizzarrire a costruire le più nobili morali, ma una cosa è la teoria e un'altra è la realtà: come rendere efficace e rispettare noi per primi e far rispettare questi bellissimi principi?
Bobbio, il più famoso filosofo italiano, pur non riuscendo ad approvare il ragionamento, citava John Locke, il filosofo della tolleranza, del libero pensiero: "una società può ammettere qualunque opinione, ma non l'ateismo. 
Perchè per un ateo, nessun vincolo tra gli uomini può esser sacro e, dunque sicuro. 
Eliminato Dio, tutte queste cose cadono". 
Si può stare certo senza religione, accettando però di stare senza morale, per cui si arriva alla conclusione di Dostoevskj: "se Dio non c'è, tutto è permesso".
Premesso tutto ciò, ci si domanda perchè la Francia batta la grancassa della morale laica che non è molto differente dall'insegnamento precedente, quello di educazione civica. 
Il ministro socialista dice che occorre che lo Stato insegni ai giovani i principi di solidarietà, tolleranza, uguaglianza. 
Ma l'educazione civica cosa ha insegnato dal 1905 ad oggi, se non questo ?
Si sospetta quindi che la Francia voglia fare un ulteriore salto di qualità: se l'educazione civica ha contrastato l'insegnamento religioso per decenni fino a secolarizzare quasi interamente la società, adesso è l'ora, con l'insegnamento della morale laica di distruggere gli ultimi scampoli di cristianità e gli ultimi concetti in campo bioetico e sociale di concezione naturale.
Per cui distruggere quello che è rimasto di sano nella famiglia, la condanna di ogni distinzione sociale, razziale, culturale, l'affermazione dell'omosessualità e ancor più l'ideologia di genere che non è più solo maschio e femmina, ma bisogna aggiungere omosessuale, bisessuale, transessuale.
Senza poi parlare del relativismo bioetico: oramai tutte le possibili mostruosità sono alla nostra portata e cerchiamo pure di perseguirle. 
Hanno l'impudenza di chiamare tutto ciò "progresso". Chi si oppone è un retrivo, un retrogrado. 
La parola "normalità" è fuorilegge, è razzista e diamoci tempo, vedremo prospettive ancora più estremiste come la legalizzazione dell'incesto (di cui si parla sempre più frequentemente), la bestialità, la pedofilia (in Olanda esiste un partito politico che promuove l'amore con i minori), l'infanticidio (tema sollevato poco tempo fa da due scienziati italiani che lavorano in Australia) l'eutanasia (è notizia di qualche giorno fa che in Olanda, dove c'è la legge, come si temeva, vengono uccisi pure gli anziani che non la chiedono e non sono pochi).
Tutto ciò per passare da una cultura cristiana attenta e compassionevole verso i più deboli, ad una cultura tecno-scientifica che non ha niente di umano e di cristiano.
L'ultimo esito della Modernità, quello che, per due secoli , i razionalisti e i positivisti hanno cercato di nascondere si sta esplicitando oggi nella "filosofia del boudoir " del marchese De Sade, il più lucido profeta luciferino degli sviluppi futuri di quel che si era postulato in quei tempi: un taglio netto con la cultura cristiana e un ritorno al paganesimo.
Il momento che stiamo vivendo e ancor più in futuro, sarà sotto l'egida di questa filosofia codificata più di duecento anni fa da questo famigerato Donatien-Alphonse-Francois de Sade , entusiasta sostenitore della Rivoluzione francese e famoso pervertito sessuale, che soggiornò più tempo in galera che fuori.
Ancora oggi i pensatori progressisti non perdonano al "divin marchese" di aver dimostrato che la filosofia illuminista conteneva tutte le premesse del relativismo morale, del darwinismo sociale e del totalitarismo politico coniugato al sadismo sessuale, per cui per impedire l'aumento della popolazione bisogna ricorrere all'aborto e all'omicidio. 
Uccidere è più naturale che procreare, secondo De Sade (anticipando Malthus).
Solo i più forti hanno il diritto di sopravvivere per il possesso delle risorse naturali (anticipando Darwin).
Raccomanda vivamente l'infanticidio finalizzato alla selezione eugenetica della razza umana (anticipando Peter Singer).
De Sade invita i francesi a portare a termine la Rivoluzione francese del 1789 abrogando le leggi contro la calunnia, il furto, l'omicidio, l'aborto, l'infanticidio, lo stupro, l'incesto, la pedofilia.
I valori morali, dice, non devono più derivare da Dio, ma dalla natura, la cui legge fondamentale è la distruzione.
La natura distrugge incessantemente gli esseri viventi per trarre da essi i materiali con cui costruisce nuovi esseri viventi.
Leggendo De Sade cominciamo a capire come mai oggi quelli che più si danno da fare per distruggere la famiglia in nome della libertà, la sinistra statalista, Zapatero è stato in prima linea, favoriscono ogni genere di unioni, fuorchè quelle matrimoniali fra uomini e donne. 
Infatti De Sade afferma che la famiglia è il nemico naturale dello Stato rivoluzionario.
L'amore per la donna (per De Sade "essere inferiore") è un'illusione alimentata dalla superstizione cristiana. 
Nutre il massimo disprezzo per gli uomini innamorati delle donne. 
Morto l'amor cortese che ha fatto grande la letteratura occidentale, rimane solo la pornografia.
De Sade è soprattutto il primo lucido teorico di quel gusto della pornografia che oggi si è affermato come un gusto di massa nei paesi occidentali.
Egli capisce prima di chiunque altro che il sesso sganciato dall'amore, non è altro che violenza e sopraffazione del più forte sul più debole. 
Violenza dell'uomo non solo sulla donna ma sui bambini.
De Sade capisce che l'uomo senza Dio non è veramente libero, ma schiavo di una natura omicida.
Ecco, dopo più di duecento anni quasi tutte le premesse dell'Illuminismo settecentesco si sono esplicitate e checchè ne dicano ancora oggi tanti laici e laicisti che pontificano sui media che Illuminismo=modernità e cristianesimo=oscurantismo, noi cristiani li dobbiamo confutare con i fatti, con la realtà dell'oggi, rilevando che la morale laica che si vuol insegnare nelle scuole francesi, non fa altro che accelerare questo processo auto-distruttivo e suicida della Francia e dell'Europa tutta.
F.V.