Alcuni giorni fa il Papa ha parlato ai "partecipanti alla 68.ma settimana liturgica nazionale" ( QUI ).
Alcuni osservatori hanno messo quel discorso in relazione con una telefonata che il Papa aveva fatto all'inizio di luglio ad un parroco della diocesi di Verona dopo che gli aveva mandato una lettera nella quale il Sacerdote confessava di essere particolarmente preoccupato a causa della crescente "deriva tradizionalista" nella liturgia.
A seguito della telefonata del Papa il Parroco in alcune interviste aveva anticipato: «Il Santo Padre mi ha rivelato che intende affrontare personalmente questo tema e preparerà un intervento scritto. Parlerà a un prossimo congresso per liturgisti, per dare linee chiare. ..."(Cfr. L'Arena QUI )
Cosa aveva scritto il Parroco di San Giorgio in Braida al papa?
"Nella lettera don Rizzini riflette anche sull’applicazione del Concilio Vaticano II e di un certo “revival” del tradizionalismo.
Un’analisi – riferisce Il Corriere del Veneto – che il pontefice ha apprezzato, ma su cui il sacerdote non vuole entrare nei dettagli. Alcuni osservatori hanno messo quel discorso in relazione con una telefonata che il Papa aveva fatto all'inizio di luglio ad un parroco della diocesi di Verona dopo che gli aveva mandato una lettera nella quale il Sacerdote confessava di essere particolarmente preoccupato a causa della crescente "deriva tradizionalista" nella liturgia.
A seguito della telefonata del Papa il Parroco in alcune interviste aveva anticipato: «Il Santo Padre mi ha rivelato che intende affrontare personalmente questo tema e preparerà un intervento scritto. Parlerà a un prossimo congresso per liturgisti, per dare linee chiare. ..."(Cfr. L'Arena QUI )
Cosa aveva scritto il Parroco di San Giorgio in Braida al papa?
"Nella lettera don Rizzini riflette anche sull’applicazione del Concilio Vaticano II e di un certo “revival” del tradizionalismo.
“È stata una missiva riservata e sono stupito che si sia sparsa la voce”, questo il suo unico commento". ( Cfr. Faro di Roma QUI )
«Nella mia lettera a papa Francesco sottolineavo proprio il valore e l’esempio di apertura e di modernità di don Primo e di don Lorenzo, contrapponendoli a una certa deriva tradizionalista che vedo, purtroppo, avanzare nella Chiesa cattolica, in particolare per quanto riguarda la liturgia» (Cfr. L'Arena QUI )
Il discorso del Papa del 24 agosto scorso sarebbe stato dunque "ispirato" anche dalla lettera che don Rizzini, impaurito per la recrudescenza della deriva tradizionalista nella liturgia, gli aveva mandato e dal successivo colloquio telefonico.
Purtroppo, come avviene spesso, la "missiva riservata" è stata resa pubblica: "sono stupito che si sia sparsa la voce” è stato il sincero commento dello stesso parroco (v.sopra).
Ci schieriamo a fianco di don Rizzini ogni qual volta quel bravo parroco percepisce dal web il pericolo della deriva tradizionalista.
Ne ha comunque motivo!
Quante volte noi, colpevoli per primi, persino nei siti che dovrebbero parlare di liturgia e di spiritualità cattolica andiamo oltre gli steccati permettendo la pubblicazione di commenti rozzi e violenti, sempre coperti dall'anonimato, che farebbero impallidire chiunque.
Non ci sono scusanti per le nostre colpe e per le nostre mancanze di spiritualità.
Ci scusiamo dunque con don Rizzini per la percezione di pericolo che il mondo tradizionalista gli potrebbe incutere.
Can che abbaia non morde... potremmo dire a nostra parziale giustificazione: nella realtà, fuori dalle tentazioni del web, i feroci mastini sono dei cucciolotti... quasi sempre vittime del bullismo da parte delle consorterie, delle lobby liturgiche post conciliari che allegramente, tanto allegramente, hanno divorato e continuano a divorare tutto: dalle cattedre alle cantorie... come dei piragna!
Ogni tipo di sopraffazione, come quella che si è avuta nell'immediato post concilio, produce, com'è logico e normale, la reazione opposta dai toni accesi e talvolta eccessivi.
Nel citato discorso "riparatore" del Papa ai "partecipanti alla 68.ma settimana liturgica nazionale" ( QUI ) ci sembra tuttavia di percepire un lapsus allorchè il Sommo Pontefice ha definito "disinteressato lavoro" l'operato del Consilium ( che non va confuso con il Concilio che era già terminato).
Excusatio non petita, accusatio manifesta: la definizione di "disinteressato lavoro" non chiarisce affatto le ombre circa le presunte "offerte" per i lavori del Consilium .
Il "disinteressato lavoro" non fa dimenticare affatto le infinite ingiustizie legate alla gestione attuale e passata degli spazi liturgici.
Il "disinteressato lavoro" non fa dimenticare affatto le infinite ingiustizie legate alla gestione attuale e passata degli spazi liturgici.
Ognuno si tenga dunque le legittime paure per la "deriva tradizionalista" quando si leggono sul web frasi ispirate dalla nostra dabbenaggine e dalla nostra congenita stupidità: è giusto e cristiano denunciarle fermissimamente "senza se e senza ma"!
La "deriva tradizionalista" è però tanto fumo, sul web, mentre il tanto arrosto sta nella pancia dei freddi piragna della liturgia...
E le stelle stanno a guardare... fra una prevaricazione e l'altra...
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