Il mai sopito desiderio dei fedeli cattolici di riappropriarsi della Bellezza da tributare nella Santa Liturgia al Signore come un "meraviglioso scambio" trova un devoto compimento nella pagina di Facebook Liturgia e dintorni (COSE DA SACRESTANI) QUI che ha il grande merito di immettere nei cuori una sana dose di positività e di cristiana speranza di cui abbiamo tanto bisogno! I gestori di quella bella "pagina" operano con fede ed con umiltà valorizzando, ad esempio, delle gallerie fotografiche postate dagli iscritti che raffigurano gli stupendi addobbi dei vari tempi liturgici.
Invano si affannano i modernisti-progressisti e i neo-calvinisti "tradizionalisti", sbeffeggiatamente uniti, a porre i loro commenti critici nel nome dei "pizzi e dei marletti", baciato desire object nascosto delle più complesse psicanalitiche menti.
Nella pienezza della Verità cattolica abbiamo bisogno dei "pizzi e dei merletti" e anche delle "apparenze" che oggi, come 500 anni fa, sono il rimedio alla sterile tristezza provocata dalla cosiddetta "riforma" protestante colpevole della distruzione totale delle" immagini dei santi o della Vergine, vetrate raffiguranti eventi miracolosi o soprannaturali furono rimosse dalle chiese e dalle cappelle cattoliche, e spesso furono distrutte.
Un fiume di fanatismo percorse la Svizzera, l’intera Germania, la Francia, i Paesi Bassi e arrivò a Copenaghen. Con la predicazione dei riformatori calvinisti quali John Knox, foraggiato dalla Corona britannica in chiave anti-cattolica, l’impeto si abbatté perfino sulla Scozia, riducendo in rovine secoli di civiltà.
Bersaglio della violenza dei seguaci di Lutero furono importanti edifici sacri come, per citare qualche esempio in Francia, la basilica di San Martino, a Tours, quella di Notre-Dame, a Rouen, e quella di Santa Maria Maddalena, a Vézelay.
Nel 1566 le Fiandre furono colpite come da un terremoto, chiamato per l’appunto beeldenstorm (tempesta delle immagini, in olandese). Folle inferocite, aizzate da predicatori calvinisti, demolirono in Olanda, Belgio e Lussemburgo centinaia di chiese cattoliche, cappelle, abbazie, monasteri e tutto ciò che contenevano (tra cui anche le reliquie). Questi focolai di violenza innescarono la Guerra degli ottant’anni, ossia la ribellione delle Province Unite al dominio della cattolica monarchia spagnola.
Anche in Germania il patrimonio artistico fu smembrato a causa dell’inconoclastia protestante. A tal proposito ebbe a scrivere nel 1842 Luigi I, Re di Baviera: “Dove sorgeva la Riforma, l’arte figurativa tramontava”.
Emblema di quel periodo di devastazioni fu la Götzentag (Giornata del falso idolo, in tedesco), quando nella città di Ulma, nella Germania meridionale, i falò furono così tanti e alti da intossicare un’aria ancora non inquinata dall’avvento della Rivoluzione industriale." (Zenit QUI )
Il protestantesimo è stato il precursore dell'illuminismo ateo e dei movimenti anticristiani ad esso conseguenti.
Dopo il Sacrosanto Concilio Vaticano II la nostra Madre Chiesa fu investita da un terribile tsunami ideologico-pauperista-progressista che si abbattè soprattutto sugli spazi presbiteriali della quasi totalità delle cattedrali e delle basiliche di tutto il mondo.
L'arte sacra cattolica, immenso patrimonio dell'umanità, umiliata e ridotta ai minimi termini è flagellata ancor oggi dagli ecclesiastici neo-calvisti che non sorridono mai.
I tempi tuttavia sono cambiati.
Una volta i fedeli accettavano tutto quello che il Curato ordinava anche quando “ dava de matto” facendo dei danni irreparabili che stiamo piangendo in tutto il mondo cattolico. Ora che la società è scristianizzata e l'indifferenza religiosa è straripata la Provvidenza sta ispirando nelle donne e negli uomini una sana reazione della resistenza cattolica nel nome delle disposizioni del Magistero.
Viene spontaneo resistere e contestare quando si osserva il distacco dal Magistero della Chiesa e dal buon gusto cattolico: il credente viene attraversato da una salutare reazione allergica antiprogressista.
Purtroppo ogni forma di critica costruttiva viene interpretata da parte dei soliti centri di potere ecclesiastici come una “ lesa maestà” nei confronti dei "riformatori" .
Eppure ognuno espone automaticamente se stesso e le proprie azioni alla valutazione degli altri: questo vale per la commissione che ha gestito la realizzazione del Presepe in piazza San Pietro o per coloro che hanno autorizzato le illustrazioni del nuovo messale della CEI : perchè essi non possono essere criticati per quel che hanno fatto?
L'amore per la nostra Madre Chiesa ci impone di non tacere e ci spinge alla resistenza: " Parlare di resistenza nella storia e nella dottrina cattolica non significa in alcun modo fare l'apologia della disobbedienza e della ribellione. Al contrario io farò l'apologia dell'obbedienza. E' dalla virtù dell'obbedienza, non dalla disobbedienza, che discende la liceità della resistenza cattolica alle autorità familiari, politiche e religiose, quando esse violano la legge divina e naturale.
Questa premessa è necessaria, perché dobbiamo evitare il pericolo di assumere un atteggiamento psicologico di contestazione verso l'autorità, che non ha nulla a che fare con la fede e con la morale cattolica." (Cfr. Roberto De Mattei QUI )
La rinascita dell'arte sacra è la risurrezione di un'intera civiltà!
AC
Immagini: Arcipretura di Fiumedinisi (ME): l'Altare maggiore addobbato per la solennità del santo Natale.
(Dalla pagina Fb ciata e commentata.)
Ci congratuliamo con gli Artisti che hanno realizzato questa meraviglia!