martedì 16 gennaio 2018

Basilica di San Pietro. I nostri fratelli migranti e i rifugiati non hanno potuto cantare i loro canti sacri: il muro di demagogia glielo ha impedito.

Alla Santa Messa celebrata dal Papa nella Basilica Vaticana per la "giornata mondiale del migrante e del rifugiato" domenica 14 gennaio 2018, QUI il video ufficiale, è stato proposto un repertorio canzonettistico  pop: canti che non hanno nulla a che fare la sacralità della Liturgia  accompagnati da strumenti vari. Canzonette del tutto inadatte , tralaltro, per coinvolgere nel canto un'assemblea dei fedeli eterogenea.

Hanno infatti cantato solo dei gruppetti vocalist ( perfetti in quel tipo di musica) .
Ridicolo un prete che dal presbiterio (v.foto sotto) "dirigeva" quei canti rivolto ai concelebranti e ai fedeli che se ne stavano MUTI e SILENTI poichè nessuno poteva o sapeva cantare quella roba... 
Il pretino che dirigeva se stesso...fa sempre scena: il teatro ha bisogno di quel tipo di comparse. 

Sarebbe stato più opportuno proporre i canti sacri tanto amati da quelle comunità dei quei nostri cari fratelli migranti e rifugiati senza ricorrere alle canzonette pop in stile prettamente occidentale (= profano e commerciale)...

Perchè hanno impedito di far cantare a quei cari fratelli migranti e rifugiati che hanno la loro casa spirituale nella Basilica di San Pietro come in tutte le altre chiese cattoliche sparse nel mondo?

La demagogia ha privilegiato i gruppetti pop rendendo "straniera" la Basilica di San Pietro ai cari fratelli migranti e rifugiati che avrebbero  invece potuto cantare i loro  canti spirituali di cui sono fieri!

Non c'è cosa più rigenerante per lo spirito cantare o far ascoltare a coloro che soffrono a causa della  lontananza dalla propria terra le melodie della loro terra natale;  questo non è avvenuto per la Messa  per la "giornata mondiale del migrante e del rifugiato" perchè la "regia" ha pensato di occidentalizzare la celebrazione con delle canzonette pop dal sapore commerciale...

Se avessero fatto cantare almeno la messa gregoriana detta degli Angeli quante bocche si sarebbero aperte nel canto... e quanti occhi si sarebbero riempiti di lacrime!

Tempo fa un ragazzo africano durante la celebrazione della Santa Messa al canto del Kyrie  in Gregoriano si mise a piangere commosso...

A San Pietro per pura demagogia domenica scorsa hanno fatto cantare solo dei gruppetti pop... solo loro!

Dai centinaia di commenti che stanno riempendo le pagine di un noto social ne prendiamo per la nostra riflessione finale solo tre: 
"Ma la liturgia non doveva essere cantata dal Popolo? 
E pensano di farlo portando Sanremo in Vaticano?"

"Se un qualsiasi gruppo corale avesse cantato Palestrina o Perosi tutti a gridare allo scandalo perché non avrebbero permesso all'assemblea di "partecipare". Così invece..."

"Mi permetto di porre solo una domanda innocente: ma i migranti non hanno diritto a godere di partiture degne del patrimonio musicale sacro della Chiesa Cattolica? Perché non Palestrina? Perché non Bartolucci? Perché non Perosi...Giusto per citarne qualcuno. Sinceramente, non comprendo la scelta."


Difatti i cari migranti e i rifugiati, muti e silenti, presenti all'interno della Basilica Vaticana avranno riflettuto e pregato con il Salmo 136: "Come cantare i canti del Signore in terra straniera? "

Hanno appunto reso "terra straniera" la casa comune : la Basilica di San Pietro!

"Complimenti" agli organizzatori  !


Il pretino da quella distanza muove solo l'aria che lo circonda.