Ricordiamo l’ anniversario del 20 settembre 1870 la "breccia di Porta Pia" pubblicando, grazie al Centro Studi Federici, alcune pagine tratte dall’opera di di Mons. Giuseppe Sebastiano Pelczar: “Pio IX e il suo pontificato”: pagine di "storia negata" e "nascosta" dai vincitori.
Per suggellare la fine definitiva dell'era papalina di Roma fu scelta la data dell'equinozio d'autunno tanto cara, oggi come ieri, ai movimenti esoterici.
Il Papa aveva ordinato agli eroici Zuavi e ai cattolici accorsi da tutto il mondo per difendere l'Ideale una resistenza del tutto simbolica.
Nonostante quel comando ci furono numerose vittime anche fra la popolazione.
Le sofferenze inflitte in quel terribile momento storico al Beato Pio IX e alla Santa Chiesa Cattolica furono senza pari: accompagnati da gravissimi atti profanatori perpetrati nell'Urbe con l'appoggio dei nuovi amministratori dichiaratamente nemici della Religione Cattolica.
Neppure la storia dei vincitori può negare una frase che riassume l'efficacia inarrestabile della Divina Provvidenza : ‘Proprio dopo la fine del potere temporale il papato riprese con inusitato vigore le sue funzioni di maestro di vita e di testimone del Vangelo’ ( Card.G.B.Montini, 1962)
Oggi , giorno di riflessione e di preghiera per le vittime della "breccia di Porta Pia" la nostra schiena, curva, deve subire il flagello di quelle iper- organizzazioni costosamente mondane e mediatiche che nella giornata odierna imbrattano le terre percorse dal Serafico Padre San Francesco.
Siamo per questo pervasi da un "senso di estraneità ci assale quando constatiamo amaramente che la Chiesa, rivoltasi al mondo per farsi compagna di strada ed indicare la via verso Dio, ha finito per seguire il mondo, pur continuando a dire di farlo in nome del