Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo, e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa ( dal libro della Sapienza)
Il sacro non abita più qui, i fedeli rivogliono le chiese
di Andrea Zambrano
Il caso della festa 
di Halloween nella chiesa di San Gennaro a Napoli è solo la punta 
dell'iceberg di un fenomeno drammatico, quello delle chiese chiuse al 
culto e affidate a fondazioni per spettacoli e mostre. 
A Napoli sono oltre 200 le chiese che non vengono più utilizzate per la messa, ma depredate e sfruttate a scopo di lucro tanto da rasentare la simonia.
Un comitato di fedeli chiede da tempo al vescovo di invertire la rotta, invano. Intanto il catalogo segnala chiese utilizzate come garage, pizzerie, sale da ricevimento e persino palestre.
Il viaggio della Nuova BQ nel capoluogo campano.
A Napoli sono oltre 200 le chiese che non vengono più utilizzate per la messa, ma depredate e sfruttate a scopo di lucro tanto da rasentare la simonia.
Un comitato di fedeli chiede da tempo al vescovo di invertire la rotta, invano. Intanto il catalogo segnala chiese utilizzate come garage, pizzerie, sale da ricevimento e persino palestre.
Il viaggio della Nuova BQ nel capoluogo campano.
Il clou ci fu nel 
2014 con il concerto rock di Patti Smith in San Giovanni Maggiore. 
Anche
 allora si sollevarono proteste, ma non accadde nulla. Da quel giorno fu
 un continuo. 
Si proseguì con le profanazioni in molte altre chiese fino
 ad avere non solo concerti o mostre, ma persino banchetti con tanto di 
catering e tavole imbandite.  
Il caso della festa di Halloween di San Gennaro all’Olmo
 ha portato alla ribalta uno scandalo a cielo aperto: quello 
delle 
chiese che non vengono più utilizzate per il culto, ma destinate via via
 a usi profani.
E’ un fenomeno drammatico che la Nuova BQ ha denunciato abbondantemente in Italia e in Europa con la campagna #Salviamolechiese,
 ma che a Napoli, teatro del sacrilegio di San Gennaro all’Olmo, tocca vette impensabili. 
Il party di San Gennaro, che è costato alla 
Fondazione Vico la convenzione in atto con la curia di Napoli, è solo la
 punta dell’iceberg. 
Nel capoluogo partenopeo sono oltre 200 le chiese 
“dismesse” e molte di queste sono affidate a fondazioni o associazioni 
che hanno il compito di tenerle vive. 
Come? Con attività profane, dato 
che l’interesse della diocesi di Napoli non è tanto quello della 
promozione del culto cristiano, ma dell’attività culturale nella 
speranza che si possa incamerare dall’affitto o dal Comodato quelle 
finanze necessarie a sostenere gli immensi costi di cui ogni chiesa 
abbisogna.
Ma quella dell’affitto non è altro che una scusa verso
 una protestantizzazione dei luoghi di culto che sembra inarrestabile 
tanto che in molte chiese non fa scandalo che possano coabitare 
serenamente le attività di culto (la messa) e altre iniziative di tipo 
culturale. 
Questo perché ormai la chiesa ha perso la sua dimensione 
trascendentale e metafisica che la rende nella sostanza diversa da 
qualunque altro contenitore aggregativo.
Un luogo sacro resta sacro anche se perde temporaneamente
 la sua attività di culto. 
E sacro non si sposa molto bene con profano. 
Lo sanno bene anche quei fedeli che hanno fondato alcuni anni fa il 
comitato Portosalvo che, a fronte dello sfacelo napoletano, hanno deciso di combattere per invertire la rotta.
lI comitato nasce come
 “Comitato per la salvaguardia e la tutela del patrimonio storico, 
artistico, architettonico, culturale, antropologico e sociologico della 
Chiesa di S. Maria di Porto Salvo e delle altre chiese consacrate, ma 
non valorizzate o addirittura chiuse al pubblico in Napoli”. 
Il suo 
portavoce, Antonio Pariante di chiese ne ha contate circa 200 e dopo i 
fatti di San Gennaro è tornato alla carica nel denunciare e nel chiedere
 alla curia di Napoli di rispettare le chiese per quello che sono: 
luoghi di culto e non contenitori di spettacoli e mostre.
“I recenti fatti di cronaca, relativi alla 
profanazione di una chiesa napoletana in comodato d'uso, hanno riportato
 in primo piano la singolare situazione in cui versano i numerosi 
edifici del culto dismessi nel capoluogo partenopeo – spiega Pariante 
alla Nuova BQ -. Ma oltre alla antica chiesa di San Gennaro all'Olmo, 
dissacrata da un indicibile e blasfema manifestazione a sfondo satanico,
 altrettante chiese, affidate dalla Curia ad associazioni ed enti vari, 
lamentano molto sfruttamento e scarsissimi benefici”.
Il catalogo di Portosalvo è sconfortante: la 
prestigiosa Basilica di San Giovanni Maggiore ad esempio già da tempo 
organizza eventi, spettacoli e convegni per il mantenimento della chiesa
 stessa. 
Gli incassi? “Notevoli per l’associazione che la gestisce, ma 
scarsi ai fini del mantenimento della chiesa”.
E’ una situazione comune a molte altre chiese come 
ad esempio San Francesco delle Monache, Santa Caterina a Formiello e lo 
Spirito Santo: “Si tratta di chiese che, seppure in affidamento, non 
beneficiano delle necessarie risorse economiche previste da queste 
speciali convenzioni per la loro cura e manutenzione. Questo fenomeno 
assai diffuso comporta quindi la degenerazione degli edifici sacri fino a
 ridurli alla funzione di semplici contenitori per eventi e 
manifestazioni lucrose che offendono e rinnegano la sacralità dei luoghi
 senza nessun pudore”.
Il comitato Portosalvo ha chiesto all’Arcivescovo Sepe
 interventi sulla necessità di una seria verifica degli affidamenti per 
il rigoroso rispetto e la corretta applicazione delle disposizioni 
curiali in materia di "comodato d'uso". 
Ma i risultati ancora tardano ad 
arrivare: nessuna risposta dalla curia napoletana. 
Si procede a vista, 
salvo poi scandalizzarsi con grande ipocrisia non appena si scopre di 
spettacoli di Halloween in chiesa. 
E in questo caso, di fronte ai 
giornali che strepitano, si fa la voce grossa. 
Ma per la quotidianità si
 sceglie il basso profilo, che conviene a tutti, come dimostra la pizzata per i poveri in cattedrale con addirittura nelle vesti di cameriere il cardinale arcivescovo in persona.
“Da tempo immemore molte chiese ed ex chiese di Napoli
 hanno cambiato la loro destinazione d'uso in maniera assai bizzarra 
suscitando spesso sbalordimento e disappunto. 
Le trasformazioni più 
imbarazzanti sono avvenute in passato con chiese trasformate in 
palestre, officine, autorimesse, negozi, depositi, ristoranti e 
pizzerie. 
Oggi, con la scusa dei restauri e delle riaperture, sono 
invece ridotte a tazebao pubblicitari, location per eventi mondani e a 
palcoscenici musicali per concerti rock con tanto di profitto 
economico”, ha insistito Pariante.
Dimenticate, sfregiate, vandalizzate e soprattutto 
non riutilizzate, a Napoli le 200 chiese abbandonate si scoprono 
depredate anche degli ultimi arredi sacri che ancora si trovano dentro 
questi edifici del culto dismessi.
Visto quel che accade a questo punto però 
converrebbe chiedersi se la strategia messa in campo dalla curia sia 
giusta: il tentativo di riattivarle con un apposito Bando che le 
proponeva in comodato d’uso ai giovani e alle associazioni culturali 
quali risultati ha dato? 
Posto che, visti i prezzi d’affitto, le chiese 
sono state affidate solo a pochi privilegiati e vengono utilizzate per 
discutibili attività culturali ai limiti del lucro che addirittura 
contrastano con la sacralità dei luoghi, forse è arrivato il momento di 
ridiscutere il tutto e far cessare questo scandalo a cielo aperto che 
rasenta la simonia.
Il problema delle chiese chiuse al culto dimostra 
tutta la sua povertà di interventi: riattivarle con attività profane 
porta comunque a sacrilegi. 
L’unica strada è quella di riaprile al culto
 e farle risplendere per quello che sono. 
Ma i chiari di luna che 
arrivano anche dal Vaticano non lasciano ben sperare come dimostra il 
prossimo convegno organizzato dal Pontificio convegno della cultura dove
 si parlerà proprio di chiese di dismesse. 
Ma di riapertura al culto non
 se ne parlerà di certo.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana QUI
Foto del Comitato di Portosalvo . Napoli: una bella e significativa scritta a difesa della sacralità e della dignità di una chiesa nel Centro Storico.
