martedì 4 giugno 2013

Benedetto XVI : continua la persecuzione contro di Lui !


Gli aguzzini di Benedetto XVI, intra ed extra Ecclesia, non mostrano di possedere un minimo senso di pudore rispettando, almeno ora, la Sua santità, la Sua infinita bontà, la Sua riservatezza e la Sua vecchiaia !
Ricordiamo tutti che dopo elezione al Soglio di Pietro è stato imposto al nuovo Papa uno stemma senza la tiara.... e Benedetto, di nome e di fatto , davanti al “dono” se l’è tenuto.... limitandosi a piazzare il suo stemma con la tiara solo in alcuni apparati ed elementi liturgici come stole, tronetto per le Liturgie, piviali ed una volta solo anche sul famoso tappeto rosso per gli Angelus domenicali ( 10 ottobre 2010 v. la storica foto allegata e il link QUI dell'articolo che Avvenire commissionò di domenica all' ansimante Gianni Cardinale per smentire con urgenza assoluta - vista la gravità del caso - che il Papa aveva rimesso la Tiara sul Suo stemma ufficiale ...  )... 
Leggendo l’articolo di Marco Bertoncini pare che sia stata presentata a Benedetto XVI la richiesta di modificare il Suo stemma.... di rinunciare alla Sua storia ecclesiale !
Ha fatto bene Benedetto a rispondergli "NO GRAZIE"..... ma avrebbe fatto meglio se a dire quel NO lo avesse detto quando gli era stato presentato il nuovo stemma privato del simbolo dell'autorità PONTIFICALE... 
Fa ribollire il sangue leggere questi squallidi tentativi... Povero Benedetto XVI ! 
Neanche in clausura lo lasciano in pace! 
Fosse per loro ne cancellerebbero anche il ricordo. 
Proprio questo genere di gravi, ripetuti tentativi contro Benedetto XVI confermano lo spessore di un Papa tra i più grandi di sempre !!!
A disdoro di coloro che compiono certe azioni. 

Cambiando i simboli vogliono distruggere ciò che essi significano !

 ( elaborazione da Facebook )

RATZINGER VUOLE TENERE LO STEMMA

Ha rinunciato spontaneamente al pontificato ma ora ne vuol ugualmente mantenere i simboli

È andata a vuoto la missione del cardinal Montezemolo

* di Marco Bertoncini *

«Santo Padre, dopo aver rinunciato al pontificato non pensa di cambiare lo stemma?» «Grazie, non intendo modificarlo». Questa è la sintesi del tentativo operato dal cardinale Andrea Carlo di Montezemolo presso Benedetto XVI perché mutasse lo stemma usato dal 2005 al 2013, adottandone uno nuovo rapportato alla situazione (inattesa e con precedenti limitati e indietro nei secoli) del pontefice emerito. È lo stesso presule, esperto di araldica ecclesiastica, a darne notizia sul fascicolo n. 113 della rivista Nobiltà, nell'articolo «Un nuovo stemma per un papa emerito?».

Il cardinale Montezemolo aveva apprestato lo stemma per papa Benedetto subito dopo la sua elezione. Di quello, asserisce, il pontefice emerito dovrebbe abbandonare i simboli «che gli competevano solo per l'ufficio, o per la dignità, che ora ha abbandonato». Quindi, via le grandi chiave decussate, simbolo della giurisdizione petrina ora non più esercitata. Al più, esse potrebbero figurare all'interno dello stemma nuovo, al capo (cioè nella sommità). In sé, potrebbe invece restare la mitria, introdotta proprio da Benedetto XVI in luogo della tiara, simbolo abituale dei papi nel corso dei secoli. La mitria, infatti, simboleggia l'ordine episcopale: oggi Ratzinger rimane vescovo; anzi, per alcuni avrebbe dovuto assumere il titolo di «vescovo emerito di Roma» e non quello di «pontefice emerito». Secondo mons. Montezemolo, però, si ridurrebbe a «un semplice logo», all'evidenza insufficiente per chi sia stato a capo della Chiesa. Via, quindi, pure la mitria.

Potrebbe non essere tolto il pallio, voluto dallo stesso papa Benedetto nello stemma papale, insieme con l'abbandono della tiara. Il cardinale Montezemolo ritiene che il «già Sommo Pontefice» (tale il nome che il presule ritiene sarebbe più appropriato per Benedetto XVI) potrebbe riprendere nel proprio stemma il motto che usava quand'era arcivescovo di Monaco, ossia «Cooperatores Veritatis». Quanto al copricapo da inserire, egli punta sul galero, tradizionale per i cardinali, con quindici fiocchi: galero e fiocchi, però, li propone insolitamente bianchi, per distinguerli dai diversi colori in uso per altri prelati.

Alla fine, il lavoro dell'esperto araldista ha prodotto uno stemma che ricorda l'ufficio già ricoperto da Ratzinger soltanto nelle chiavi decussate, messe nel capo. 
Nel resto, lo stemma è adattato al nuovo status. 
Non si sa quali stemmi, dopo la rinuncia, avessero usato Celestino V e Gregorio XII ( anche se la situazione di Gregorio XII, Angelo Correr , era totalmente diversa a causa dello Scisma d'Occidente e il perdurare di più antipapi N.d.R.)
Probabilmente proprio per la mancanza di precedenti il pontefice emerito ha preferito, come riconosce lo stesso Montezemolo, esprimere «vivo gradimento e sentita gratitudine per l'interessante studio fattogli pervenire», ma ha «fatto sapere che preferisce non adottare un emblema araldico espressivo della nuova situazione venutasi a creare con la rinuncia al Ministero Petrino».
Ci saranno, dietro il rifiuto del papa emerito, considerazioni storiche, teologiche, canonistiche, ma forse anche umane: il nuovo stemma lo farebbe apparire troppo distante dalla condizione precedente, conducendolo allo stato o di una sorta di cardinale aggregato o di un semplice vescovo emerito, non già di pontefice sia pure rinunciatario.