lunedì 8 luglio 2013

La Chiesa Cattolica risorgerà nel pieno splendore quando e come il Signore vorrà.


Ho copiato da un blog cattolico alcuni commenti apparsi appena terminato il viaggio pastorale di Papa Francesco nell’isola di Lampedusa.
Da parte nostra, condividendo in toto la scelta preferenziale per i poveri, che non deve essere uno slogan, ammiriamo e veneriamo l'infinita schiera dei Santi e delle Sante che nel corso della Storia della Chiesa nel nome di Cristo si son fatti poveri fra i poveri per i poveri.
Con le parole di Papa Francesco cerchiamo  " di resistere alle pressioni del mondo o si rende «ridicolo» " esattamente come è stato fatto oggi introducendo nella Liturgia Papale alcuni elementi che fanno parte della vuota demagogia del mondo.
Bisogna - dice il Papa - eliminare" la tentazione di chiudersi nei propri schemi".
Non ho visto alcun filmato della visita pastorale di Papa Francesco ( come del resto non ho veduto nessuna cerimonia che lo coinvolge dal giorno della Sua elezione al Soglio Pontificio - leggo solo i testi ufficiali - ) mi auguro però che l’Augusto Pontefice nel corso della visita pastorale nell'isola abbia ringraziato ( MI HANNO SCRITTO CHE IL PAPA LO HA FATTO  n.d.r. 10 luglio 2013 ), anche a nome della Chiesa, gli Isolani di Lampedusa ( che hanno dimostrato di possedere in corde le virtù evangeliche soprattutto della carità cristiana ) ed i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine Italiane  di cui siamo orgogliosamente fieri soprattutto per il senso di straordinaria abnegazione dimostrata in tutti questi anni  !  ( Per non parlare del  loro futuro che si non preannuncia  roseo... sono anche sottopagati ...   )
Anche nel comportamento civilissimo dello Stato e delle proprie Istituzioni si riconosce la radice cristiana della nostra Patria !
W Cristo Re ! W l'Italia Cattolica !
Andrea Carradori

Ecco alcuni spunti di riflessione :


1) Penso che nessuno possa negare il profondo sentimento che anima le parole di Francesco. 
Mi chiedo tuttavia quali siano le colpe della Chiesa in simili frangenti di cui fare ammenda. 
La Chiesa e le sue istituzioni centrali e periferiche vengon incontro a questi disgraziati. 
Ma non è la Chiesa che può frenare l'emigrazione come non può sedar
guerre e rivolte, persecuzioni e stragi. 
Tutt'al più può alzare la voce - ma l'ha sempre fatto, anche con Benedetto XVI - rivolgendosi ai capi di stato, ad istituzioni internazionali richiamandoli ai loro doveri, ed alle organizzazioni umanitarie affinché prestino la loro opera. 
Non mi sembra che i cattolici, specie se impegnati nel sociale, siano indifferenti dinnanzi alla tragedia dell'espatrio volontario o forzato ed allo sfruttamento in patria ed anche nelle terre dove questi fratelli son accolti.
Il problema, insomma, non può esser risolto dalla Chiesa, che può solo lì dove sia possibile lenire un po' le ferite e denunciare i moderni trafficanti di uomini, siano essi politici o traghettatori senza scrupoli.


2) ( L'analisi, seria, di "un viaggio della speranza" )


A) un "viaggio della speranza"
costa, secondo le informazioni correnti cifre che oscillano tra i 3 ed i 5000 dollari/capite.

B) i "migranti" vengono dalle zone più povere del mondo (questo sempre secondo le medesime fonti di informazioni correnti), dove il reddito pro-capite si aggira su valori tra 2 e 4 dollari/capite-giorno.

C) gli "scafisti" pretendono di essere pagati, non essendo la loro un opera di beneficienza né una "onlus pietosa".

D) secondo le ultime rivelazioni, possiamo essere spiati in ogni nostro movimento, al computer, al telefono, quello che facciamo etc. 
I satelliti possono spiare e fotografare la situazione di un dato settore del globo quando e come vogliono.

Se ne deriva che:
da quanto esposto al punto D) è evidente che i barconi carichi di "migranti" solcano le onde del mare e chi li potrebbe fermare alla partenza ne conosce la rotta.

da quanto esposto ai punti A,B) è evidente che un "migrante" per pagarsi il viaggio, anche nella migliore situazione dovrebbe:
- lavorare nel proprio paese (e quindi essere già privilegiato e perciò meno invogliato a migrare).
- avere a disposizione una somma che può risparmiare in un periodo oscillante tra 2 e 6,5 anni di lavoro durante i quali però non deve mangiare, bere, acquistare alcunché. Quindi è realistico che questo tempo, per una vita normale si dilati arrivando a valori pari a 15-20 anni.

Se poi si considera che tante volte i "migranti" viaggiano a gruppi familiari, le cifre di cui sopra si dilatano ancor più.

Considerando che il più delle volte i "migranti" sono giovani è ovvio che il prezzo pagato non può essere il frutto del loro risparmio. 
Le ipotesi possono essere che:
- è pagato dai loro nonni o comunque da qualcuno in età avanzata e che abbia avuto l'opportunità di disporre nel corso del tempo delle somme necessarie.
- viaggiano gratis (ma questa ipotesi confligge con il punto C).
- è pagato da qualcun altro che ha interesse a che questi viaggi abbiano luogo e non si arrestino.

Corollario:
se una "civiltà" viene pesantemente infiltrata con elementi ad essa estranei da un lato, e viene indebolita con un attacco continuo, ripetuto e martellante ai propri elementi costituitivi (valori, principi etc.) dall'altro, tale società andrà in apnea e sarà soffocata e rimpiazzata da un'altra.
La nuova società dovrà essere simile alla prima, per poterla soppiantare presentandosi come una normale evoluzione di quella pregressa agli occhi di coloro che si illudono di poterla mantenere, ma nello stesso tempo totalmente diversa, altrimenti non si capirebbe il perché del cambio.

Conclusione:
chi foraggia i viaggi della speranza e chi si dà da fare per abbattere la civiltà cristiana ed occidentale rema (è il caso di dirlo) dalla stessa parte.
Le vittime in questo caso sono i migranti che ci lasciano la pelle e gli occidentali che svendono per un piatto di lenticchie (questo piatto è la fratellanza universale) l'eredità guadagnata dai loro avi e il privilegio di essere portatori della vera Speranza.

Nota: la civiltà cristiana potrà, come lo è, essere sconfitta, nei suoi aspetti materiali e naturali, non così però in quelli soprannaturali nei quali si manterrà intatta e sui quali risorgerà nel pieno splendore quando e come il Signore vorrà08 luglio 2013


3) Non si possono rimproverare coloro che subiscono (noi italiani ed europei), anche se è stata tirata fuori la frase ad effetto della "globalizzazione dell'indifferenza" che è la piaga dell'umanità da sempre insieme agli egoismi che sappiamo superabili e vincibili soltanto in che modo e con Chi. E poi chi lo dice che siamo indifferenti?
E non si può continuare a rimproverare e a chiedere perdono di colpe che non sono nostre, tra l'altro ignorando i cristiani ferocemente massacrati nei paesi islamici da cui provengono la maggior parte delle vittime di quei regimi, stigmatizzando una parte dei burattini (cioè i trafficanti), ma non intervenendo sulle cause del fenomeno e sui burattinai!

4) A qualsiasi costo: anche arrivando a “vendere le chiese per dare da mangiare ai più poveri” ha affermato, richiamando le parole di San Giovanni Crisostomo: “Ti preoccupi di adornare la Chiesa e non il corpo di Cristo che ha fame”. 
A volte, infatti - ha soggiunto Francesco - “semplicemente bisogna neutralizzare il male”: “C’è fame, bisogna dare da mangiare”; “ci sono dei feriti, vanno curati”.
Mi pare che la parole di Giovanni Crisostomo siano tanto chiare quanto strumentalmente distorte!
Il discorso riguarda l'atteggiamento da tenere sempre: privilegiare non l'esteriorità ma la sostanza.
Non significa che la Chiesa debba spogliarsi dei suoi tesori, molti dei quali sono costati sudore e amore, da parte di credenti, a maggior gloria di Dio per esaltare la sua bellezza e la sua magnificenza.
Per questo ho parlato di pauperismo. 
E non è un giudizio duro: pauperismo non è vera povertà: ti puoi spogliare di quello che è tuo, per darlo ai poveri, non di quello che appartiene a tutti i credenti di tutto il mondo. 
Una volta che poi hai spogliato la Chiesa, hai forse risolto le cause della povertà?
Ovvio che il cristiano è anche il samaritano che si china sulla necessità contingente; ma Cristo Signore è venuto per salvare dalla schiavitù del peccato che è all'origine di ogni povertà, materiale e spirituale!
Ecco perché è un discorso anche populista e molto miope se non è in malafede (cosa che non credo).


5) ... Il Papa avrebbe chiesto di non volere né vescovi (fatti suoi, ovviamente) né il Ministro degli interni della Repubblica Italiana
Se ciò fosse vero, qualcuno potrebbe per cortesia spiegare al Papa che :
a) Lui è considerato da tutti come il Papa (e non solo come il Vescovo di Roma) e quindi come un Capo di Stato?
b) Che esistono norme protocollari che, piaccia o meno, un capo di stato che visita uno STATO ESTERO deve rispettare?
c) Che tali regole valgono ancora di più per un Papa che visita il territorio italiano e che è ospite di un Paese che gli mette a disposizione mezzi di trasporto e soprattutto un dispositivo di sicurezza pagato dai cittadini italiani?
d) E che dunque nell’ipotesi che il Signor Papa non voglia espressamente rappresentanti del governo italiano a Lampedusa si tratterebbe di un gesto di scortesia istituzionale senza pari?



Leggere QUI un sano commento dell'evento  in oggetto.