martedì 28 ottobre 2014

Siamo tutti Lefebvriani ! Il gioco delle tre carte .


Avevamo già scritto ( QUI ) “Ci è dato obiettivamente di osservare che ogni qual volta si ri-parla di ripresa dei colloqui " intra moenia " con i massimi esponenti della Fraternità Sacerdotale San Pio X o di notizie simili riguardanti quella Comunità " qualcosa " si mette di traverso onde accidentare maggiormente il già impervio terreno d'incontro.”

In effetti la “presa di posizione” del Vescovo di Albano, collocandosi stranamente dopo la positiva ripresa dei colloqui della Fraternità, sembra superare per eccesso di zelo quanto gli stessi organismi ecclesiali avevano precedentemente puntualizzato circa la frequentazione delle cappellanie della Fraternità San Pio X stabilendo che : “… qualunque fedele cattolico che richiede e riceve Sacramenti nella Fraternità San Pio X si porrà di fatto nella condizione di non essere in comunione con la Chiesa Cattolica. Una riammissione nella Chiesa Cattolica dovrà essere preceduta da un adeguato percorso personale ecc ecc …”

" Cos'e'? - ha scritto un fedele in un blog cattolico - La gente di Albano e dintorni comincia a disertare in massa le chiese diocesane ed affolla il Priorato ? Otto x mille in calo ? Offerte sempre più generose alla FSSPX ? "

Considerazioni da non scartare appieno : sappiamo bene infatti come la struttura ecclesiale sia particolarmente "sensibile" alle sollecitazioni economiche e materiali ...

Al fedele, così pragmaticamente impostato , gli fa eco una fine Teologa : " In effetti devono dar molto fastidio 60 bambini iscritti a catechismo per le comunioni, 25 cresime amministrate da Mons. de Galarreta due settimane fa e il Priorato brulicante di giovani e famiglie... "

Noi non stiamo a scrivere sullo stato canonicamente “imperfetto” cui versa attualmente la Fraternità Sacerdotale San Pio X ma come fedeli obbedienti al Magistero immutabile della Chiesa Cattolica ci piace ancora riflettere sul pensiero di Leonardo Sciascia, grande intellettuale d' impostazione marxista, che riferendosi alla nuova linea bonariamente “conciliare” della Chiesa ebbe a dire : “ …il cristianesimo ha perso la sua aurea di solennità. Se la chiesa fosse rimasta quella di un tempo, la chiesa di Pio XII, ma sai quanta gente accorrerebbe?


Dall’esterno noi continuiamo a vedere pienamente presenti nell’azione pastorale della FSSPX quei valori autenticamente cattolici, riassunti da Sciascia come la " chiesa di Pio XII ", che aimè sono stati perduti nel corso del cammino ecclesiale post conciliare : il buon Catechismo, l’educazione scolastica e post scolastica dei giovani sotto la vigile attenzione del Clero, il rispetto per la Famiglia e i Genitori , l’esaltazione della Liturgia fonte e culmine della vita cristiana .

La storia ci insegna ed i Santi ci confermano che questi valori conducono la Società verso quell’armonia , prefigurazione della bellezza divina,  che per quasi 2000 anni ha irradiato la luce salvifica  le famiglie, le scuole, i luoghi di lavoro, i campi sportivi , i circoli ricreativi , gli ospizi, gli ospedali e gli asili.

Quella società cristiana che pur non essendo disgiunta dal mondo non ne viene tuttavia fagocitata ma anzi ne diviene sale e lievito .

Per questo ci sentiamo anche dall’esterno tutti lefebvriani !


E’ difficile percepire , nel confuso momento storico in cui ci è dato di vivere, il gioco delle tre carte in cui l’abile giocatore riesce contemporaneamente a mischiare le carte : una con l’ imminente rientro della FSSPX nella piena normalità canonica ( ovviamente frutto dell’ attenzione del Papa ); l’altra carta con la ripresa di stantie ed inesistenti censure ecclesiastiche ed infine la terza carta con un bel punto interrogativo “ ? ”.

In quel punto interrogativo sta nascosta l’incognita che neppure il decisionismo  di Papa Francesco potrebbe riuscire ad infrangere : ci sono dei poteri, anche nella Chiesa, che sono anche superiori al potere papale : un'avversione viscerale e, oserei dire diabolica, verso la quale non è servita neppure la lettera del 2009 - proprio ai vescovi - di Benedetto XVI, in occasione della rimozione delle scomuniche, che così dichiarava tra l'altro:
"...Non dovremmo come buoni educatori essere capaci anche di non badare a diverse cose non buone e premurarci di condurre fuori dalle strettezze? 
E non dobbiamo forse ammettere che anche nell’ambiente ecclesiale è emersa qualche stonatura? 
A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. 
E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo..."


Oforse farebbe comodo un po' a tutti, Gerarchia Romana in primis , che la Fraternità Sacerdotale San Pio X rimanga dov'è ... al sicuro con la sua valida Successione Apostolica ... disobbedientemente cattolica ma fedele nella retta dottrina immutata ed immutabile della Chiesa ; aderente al Magistero ma distratta alla disciplina curiale di questi giorni ... una delle tante contraddizioni della Chiesa attuale pellegrina sulla terra ! 
Non si sa mai, non si sa mai ...”