martedì 25 maggio 2021

La guerra contro il Summorum Pontificum e Sorella Persecuzione

I fedeli legati alla Liturgia tradizionale, disciplinata dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI si stanno interrogando sul futuro dei loro gruppi dopo che “...il Papa, rivolgendosi ai vescovi italiani in apertura dei lavori dell’assemblea annuale della CEI (e in un successivo incontro con un gruppo di loro), abbia preannunciato l’imminente riforma in peggio del Motu proprio Summorum Pontificum.” QUI 
 
Cosiderata la genuinità dottrinale dei fedeli aderenti ai Coetus, con la mente e i cuori protesi esclusivamente "ad coelestia desideria", ci domandiamo il PERCHE' delle attenzioni dei Pastori per  modificare il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI ( ampiamente disatteso ed ignorato in Italia).

- Leggiamo in un interessante commento sul  sito MiL ( link sopra) : “Non potete lamentarvi del fatto che la gerarchia voglia porre un freno al Summorum Pontificum, dopo che esso è stato usato per andare contro il Concilio Vaticano II e la Messa di Paolo VI. Benedetto XVI voleva che fosse riconosciuto il valore del rito antico insieme al nuovo rito, non che la Messa Tridentina venisse usata per manifestare disprezzo verso il Novus Ordo e contro tutto il Concilio e il Magistero post-conciliare. I cultori del rito antico, sebbene riconoscano (non tutti) la validità della consacrazione nel Novus Ordo, non mancano mai di ricoprire di ingiurie e contumelie il rito di Paolo VI e si rifiutano di assistervi. Ci sono di fatto due chiese, quella dei "tridentini", che credono di possedere la vera liturgia e la vera fede, in contrapposizione alla Chiesa del Novus Ordo, che ha una liturgia più o meno falsa e corrotta, espressione di un altrettanto falsa e corrotta dottrina. Se gli amanti del rito antico si fossero limitati a celebrare in quel rito accettando la piena legittimità del Concilio, del Novus Ordo e del Magistero post-conciliare, come voleva Ratzinger, senza farne una bandiera e una clava da scagliare addosso alla Messa di Paolo VI e al Magistero conciliare, non ci sarebbero stati problemi; ma è naturale che non possa durare più di tanto una situazione di questo tipo, con la Messa usata come pretesto per voler creare nei fatti una Chiesa "vera" fedele alla vera dottrina e alla vera liturgia, dentro ad una Chiesa ritenuta più o meno "falsa" e propagatrice di dottrine e liturgie corrotte e infedeli.” 

Il  citato commento, pur avendo purtroppo un suo fondamento,  non deve fare di tutta l’erba un fascio: un conto sono i siti web e i social , un conto sono  i fedeli che con animo puro e devoto frequentano le Sante Messe Summorum Pontificum

- Allo scritto di sopra ha infatti replicato un lettore: “Nelle chiese Summorum Pontificum ci sono tante persone che hanno fatto percorsi di comunione e ritorno a casa, chi dalla SSPX, chi dall'ateismo o da altre religioni (persino dall'Islam), tutti attirati dalla bellezza e compostezza della Messa tridentina e dalla prospettiva di essere uniti al Papa. Se poi lei vuole liquidare in modo così sommario delle sane differenze di opinione su questioni liturgiche o dottrinali devo dedurre che il suo modello di chiesa è la Cina di Xi Jinping dove c'è un solo partito e una sola voce e tutti seguono ciecamente, pena il gabbio. Il contrario del poliedro di cui parla oggi il card. Bassetti. Inoltre le segnalo che davvero un sacco di giovani e giovani famiglie frequentano la Messa SP e se vedesse che belle amicizie e che legami comunitari di vera carità fraterna cambierebbe idea. L'esperienza di molti di noi è di aver frequentato per anni parrocchie piene di "praticanti non credenti... I tradizionalisti avranno un sacco di difetti ma le assicuro che si sforzano sul serio di mettere in pratica quello che credono. …” 

Due interventi che denotano il medesimo amore per la Chiesa e per la Liturgia: ambedue gli Autori hanno scritto delle cose molto buone e condivisibili.

Ci chiediamo però: dalla promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum (2007) quali e quante sono state le premure pastorali dei Vescovi e delle diocesi nei confronti dei fedeli dei Coetus

Qualsiasi siano le alchimie che stanno predisponendo a Roma ringraziamo coloro che con animo di condivisione per la nostra comprensibile pena in queste ore ci hanno chiamato, vogliamo ribadire che TUTTI i gruppi e TUTTE le comunità hanno il sacrosanto diritto di essere assistiti pastoralmente dai loro legittimi pastori. 

Per grazia di Dio i fedeli che frequentano le Messe Summorum Pontificum non sono degli alieni: essi fanno parte infatti  delle strutture e delle formazioni parrocchiali e diocesane.

L’immagine  dei fedeli dei gruppi Summorum Pontificum che, seppur abbandonati ed ignorati nel loro nuovo cammino di fede dai Vescovi e dalle Curie è splendente!

Sarà infatti lo stesso “Gamaliele, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo” a dire  ai Vescovi , che hanno vistosamente peccato contro la pastorale e la carità: «Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!»

 

Se il Signore  agli innocenti fedeli dei gruppi liturgici vorrà donare Sorella Persecuzione rallegriamoci ed esultiamo: «Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!» 

AC