domenica 20 novembre 2011

RITUS NUMANENSIS MODERNUS



Dedico queste mie dolorose considerazioni all'amica di Milano che mi ha chiamato ieri chiedendomi " In quale rito è stato celebrato il funerale di ieri a Numana " ?


Purtroppo non posso essere smentito ne’ contraddetto.
Benvenuto nella realtà costiera caro Andrea : è ora che apri gli occhi”. Così mi ha detto un amico Sacerdote quando, affranto, gli ho raccontato come si è svolta la “cerimonia funebre” di una mia amica pochi giorni fa nella stessa terra che ha ospitato il XXV Congresso Eucaristico Nazionale.
Non ho visto il Messale Romano ... ma guardando il Sacerdote, rivestito solo di camice e stolone viola, “ celebrare” la Messa tenendo sempre in mano un raccoglitore di fogli, che ha lasciato solo per prendere il Lezionario ( quello c'era)  per la “proclamazione del Vangelo” : Dal Vangelo di Gesù secondo Matteo …”  mi è sembrato che celebrasse un mio conoscente Pastore Anglicano, finissimo cultore di musica sacra.
Era, tuttavia, il Rev.do don Mario Girolomini, Parroco di Cristo Re e di Santa Maria Stella del Mare nell’antichissima città di Numana, già sede Vescovile e dal 1975 sede Titolare.
Dove ha celebrato il Sacerdote ? Su un minuscolo tavolinetto da giardino posto davanti lo “scomodissimo” altare settecentesco, grazie a Dio, rimasto intatto.
Nessun gesto, quindi, di bacio all’altare improvvisato, nessuna postura di preghiera ( allargando le mani alle orazioni), nessun lavabo all’Offertorio o di purificazione del calice.
Recita del CREDO dopo l'omelia. ( sic !!!)
Nessuna preparazione del calice all’Offertorio.
Offertorio “unificato” : offerta del “ pane e vino” insieme.
Ostia grande spezzata durante il “racconto dell’Istituzione” : “lo spezzò” ( l’Ostia è stata pezzata e poi presentata per l’adorazione dei fedeli).
Nessuna genuflessione.
Nessuna incensazione della bara ma solo l'aspersione con l’acqua benedetta.
Benedizione finale ( sic !!!) dopo il rito esequiale “ : “ Ci benedica Dio Onnipotente : il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo” …
Nessuna preghiera o accenno di intercessione per l’anima della defunta, morta improvvisamente, della Madonna Santissima o dei Santi …
Quando, con gli accorgimenti dettati dalla circostanza e con il mio consueto garbo, sottovoce e in separatissima sede ho espresso al Sacerdote il mio disappunto soprattutto per il modo con cui è stato Consacrato il Corpo di Cristo egli, con suprema arroganza, mi ha risposto che “ a Numana facciamo così e l’Arcivescovo ne è a conoscenza ”.
Non credo proprio che Sua Eccellenza Rev.ma l’Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo sia a conoscenza dello stile liturgico “particolare” del non giovanissimo Parroco di Numana !
Andandomene, non era il caso di replicare in quella dolorosa circostanza, mi sono limitato a sussurrare che : “ il rispetto delle Rubriche” del Messale è il rispetto verso Dio”.
Ma forse il Sacerdote , che non ha avuto rispetto per i fedeli che hanno il sacrosanto diritto che la Santa Messa sia celebrata nel modo prescritto dalla Santa Chiesa, non immagina che a Dio non piace l’arroganza dei Suoi Ministri che “non apprezza l’agile corsa uomo” ma “ si compiace di chi lo teme” e Lo invoca “ in spiritu humilitatis, et in animo contrito suscipiamur a te Domine: et sic fiat sacrificium nostrum in conspectu tuo hodie, ut placeat tibi Domine Deus”.
Benvenuto nella realtà costiera caro Andrea : è ora che apri gli occhi”.
No! Caro e reverendo amico Sacerdote : non voglio aprire gli occhi su queste scempiaggini liturgiche!
Voglio aprire gli occhi solo per “per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario” perché solo il “sentire cum Ecclesia” ci fa gustare  “una liturgia partecipativa, ma non sentimentale: non dev’essere basata solo sull’espressione dei sentimenti ( o delle proprie testardissime convinzioni N.D.R.), ma caratterizzata dalla presenza del mistero nella quale noi entriamo, dalla quale ci lasciamo formare”. Benedetto XVI , 18 novembre 2011.
Andrea Carradori, dolens