giovedì 16 aprile 2015

La "riflessione" di don Giancarlo Perego sui Cristiani annegati dai musulmani

16 aprile 2015 : " Proseguono in Italia gli sbarchi di migranti provenienti dal Nord Africa.
Due in particolare le notizie di cronaca di questa giornata: la denuncia della morte nel Canale di Sicilia, di altri 41 africani a bordo di un vecchio gommone: 4 i superstiti sbarcati nel porto di Trapani.
L’altra notizia ( una notiziola qualsiasi ...un'altra notizia - da notare come questa "notizia" è stata messa in secondo piano sulla Radio del Papa ;  si tratta dell'uccisione criminale di 12 o 13 giovani cristiani .. un'altra notizia... una notiziola che disturba il clima artificiale che si vorrebbe creare  attorno al fenomeno migratorio organizzato a tavolino dai potentati mondialisti  N.d.R) dà conto di una lite scoppiata su un barcone tra migranti musulmani e cristiani, finita con dodici cristiani gettati in mare. 
In base alle testimonianze dei sopravvissuti la Procura di Palermo ha disposto il fermo per 15 presunti colpevoli di omicidio. 
Un episodio triste, ma umano in cui non va esasperato l’odio religioso”, la riflessione di mons. Giancarlo Perego, direttore di Migrantes della CEI ( foto), un fatto che, continua, “sottolinea tutta la disperazione dei migranti per cui in uno spazio piccolo ognuno cerca di salvare la propria pelle". ( Radio Vaticana di oggi )
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Perchè noi cattolici, finanziatori con il nostro 8x1000 delle strutture della CEI, pretendiamo ostinatamente di trovare ancora  in questo settore clerico/impiegatizio  delle pubbliche espressioni  di cristiana pietas , di preghiera e di suffragio a commento di una così tremenda notizia che riguarda, in questo specifico caso, 12 o 13 nostri fratelli nella Fede martirizzati in odio verso Cristo e la Sua Chiesa?
Certamente un  qualsiasi, semplice cristiano  avrebbe saputo almeno esprimere il senso di cristiana condivisione per i poveri giovani cristiani buttati a mare dopo essere stati accoltellati.
Certamente un qualsiasi, semplice cristiano avrebbe pubblicamente rivolto una prece  a suffragio di quei poveri ammazzati, nostri fratelli nel Battesimo.
Certamente un qualsiasi, semplice cristiano avrebbe rivolto subito un'Ave Maria alla Madonna Santissima perchè aiuti e sostenga le Famiglie affrante di quei poveretti trucidati con odio satanico contro Cristo e la Sua Chiesa . 


Tutto questo normalissimo modo di procedere di un qualsiasi, semplice cristiano non appartiene evidentemente all'impiegato CEI don Giancarlo Perego.


Quei giovani cristiani hanno raggiunto la raggiante schiera dei Martiri "che sono più numerosi che nei primi secoli della Chiesa" ( Papa Francesco, Lunedì dell'Angelo, Regina Coeli ) invece quel Consacrato,  che nell'intervista di Radio Vaticana non ha speso una sola parola di condivisione del dolore nei confronti dei suoi Fratelli cristiani perchè  troppo impregnato di tatticismo "mondano", ha bisogno della nostra urgente preghiera .
I morti ammazzati hanno avuto viva fede nel Cristo Risorto.
Paradossalmente anche i loro carnefici musulmani  hanno una loro forte "convinzione", non possiamo negarlo così come non possiamo negare la crescente preoccupazione  dei ceti più semplici della popolazione italiana ed europea per una difficile e forzata convivenza imposta dai potenti ( tanto loro se ne stanno ben protetti e lontani...).

Ci dispiace doverlo constatare  : qual'è la differenza  fra  la "riflessione" di un burocrate-politico  e quella di un Consacrato ( nel nostro caso di mons. Giancarlo Perego, direttore di Migrantes della CEI) ?
Aimè, nessuna !

I giovani cristiani accoltellati dagli islamici non sono caduti in mare perchè sono stati portati dagli Angeli al cospetto dell'Agnello che siede sul Trono, Colui che era, che è e che viene!
In mare sono invece caduti quei Consacrati appesantiti dalle parole  del mondo che cercano di giusficare l'ingiustificabile !

In mare è annegato anche un certo tipo di falso "ecumenismo" che il Papa domenica scorsa ha frantumato con la forza della sola Verità che viene da Dio.

E' nostro dovere di cristiani assicurare a don Giancarlo Perego, direttore di Migrantes della CEI, la nostra filiale e sincera preghiera.

"Il Lunedì dell’Angelo Papa Francesco è tornato a chiedere aiuto per quanti nel mondo sono «perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati per il solo fatto di essere cristiani». 
«Loro sono i nostri martiri di oggi e sono tanti, possiamo dire che sono più numerosi che nei primi secoli» della Chiesa, ha detto nel Regina Coeli...
E poi l’invito alla comunità internazionale affinché «non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine, che costituisce una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari». (Corriere della Sera )