domenica 13 marzo 2016

Nel 3° anniversario dell'elezione di Papa Francesco

Facciamo un'eccezione pubblicando per la prima volta una foto dell'Augusto Pontefice come commento visivo ad un brano tratto da un articolo pubblicato da Zenit per il 3° anniversario dell'elezione di Papa Francesco.
La foto che abbiamo scelto  ci piace perchè  ci sorride l'idea che il Vicario di Cristo si metta a servire, con il sorriso nelle labbra, alcuni anziani.
Abbandoniamo per un momento il dubbio se anche  quel gesto sia spontaneo o il frutto di una sollecitazione televisiva o fotografica ( noi continuiamo a ritenere che buona parte dell'attuale pontificato è il risultato di una regia intelligente ed efficace di un professionista dell'immagine).
Per un momento ci ricordiamo  che  siamo papalini e non papolatri :  come cattolici non smetteremo mai neppure per un istante di pregare per il  Papa!
Rimandiamo come abbiamo fatto ogni anno nell'anniversario dell'elezione del Papa la lettura dell'articolo scritto nella notte del 13/14 marzo 2013 ( QUI ). 
Per un momento  dimentichiamoci che l'attuale pontificato gode degli appoggi dei potentati e di personaggi distanti anni luce dalla Chiesa Cattolica - addirittura alcuni sono dichiaratamente dei nemici di Cristo e della Sua Chiesa-.
Insomma per un momento dimentichiamoci di tante cose...ma tanto umilmente :
preghiamo per il Papa e la Chiesa !

Un'analisi sottile quella di uno dei più illustri intellettuali cattolici italiani Massimo Borghesi sulla "rivoluzione" di papa Francesco, un'analisi capace di cogliere sfumature e dettagli significativi.

«La sua “teologia del popolo” sorge, nel contesto dell’Argentina degli anni ’70, come risposta “cattolica” alla teologia della rivoluzione. 
Non si tratta di una posizione ideologica ma del radicarsi della fede nella mistica popolare, in una tradizione cristiana vivente, storica, che la Chiesa istituzionale non può disconoscere, pena rimanere astratta e formalistica. 
Il sensus fidei del popolo credente è un “luogo teologico”, così come i poveri sono i prediletti, coloro che Dio ama in modo speciale. 
La “teologia del popolo” è una risposta all’ideologismo, di destra e di sinistra, all’elitarismo di stampo illuminista, allo gnosticismo che riduce la fede a “dottrina”. 
Da qui sorgono conseguenze importanti. 
La prima è una concezione “carnale”, “fisica” del cristianesimo. 
Un popolo sorge da una relazione vivente, reale, non da una proposta astratta. 
Il cristianesimo, per sua natura, si comunica nella concretezza di del vedere-udire-toccare-abbracciare. 
Una conseguenza di ciò è la semplicità di un linguaggio, quello evangelico carico di esempi e di richiami, che non si limita ad istruire ma vuole anche coinvolgere il cuore. 
Vuole porre in una relazione reale Dio con coloro che ascoltano. 
Dio sensibile al cuore: questo è il cristianesimo per Bergoglio».

Fonte e foto : Zenit