domenica 5 febbraio 2017

Il problema ( per qualcuno) è la preghiera per il Papa

La Storia della Chiesa insegna che la fedeltà dei Cattolici al Trono Petrino è stata fonte di santità coronata spessissimo dal Martirio.

Dall'epoca della cosiddetta "riforma" protestante e anglicana la Chiesa Cattolica ha veduto la gloria di tantissimi Martiri che hanno offerto il loro sangue innocente per il Papa e per la Chiesa di cui il Successore di Pietro è segno visibile di unità.

Il Martirio dei "papisti" è poi ri-fiorito durante la rivoluzione detta francese; nella rivoluzione e nei regimi comunisti; nel regime nazista, nella gloriosa pagina della durissima
repressione "liberale" in Messico ecc ecc.
Prendiamo ad esempio il primo Santo Martire della Rivoluzione francese canonizzato il 16 ottobre 2016 dal Santo Padre Francesco: San Salomone (Guillaume-Nicolas-Louis) Leclerq (1745-1792) (v.immagine) .

San Salomone "...dopo il rifiuto al giuramento della Costituzione civile del clero... Venne comunque scoperto e catturato: era il giorno dell'Assunta del 1792. 
Rinchiuso, con molti altri sacerdoti diocesani e religiosi, nel convento dei carmelitani di Parigi, trasformato in carcere, il 2 settembre fu massacrato a colpi di spada insieme ad altri 94 compagni di prigionia" ( Cfr. Cristina Siccardi, Bastabugie QUI )

Sulla santificazione personale e comunitaria mediante la doverosa, devota preghiera per il Papa il Vescovo Mons. Athanasius Schneider poche settimane or sono ebbe a dire:
"Non possiamo fare la nostra sudditanza al Vicario di Cristo in base a chi è il Papa; questo non sarebbe fede.
Non si può dire che - io non credo in questo papa, non mi sottometto, ho intenzione di aspettare fino a quando non ne sopraggiunge uno che mi piace.-
Questo non è cattolico, non è soprannaturale; è umano.
Si tratta di una mancanza di soprannaturalità e fiducia nella Divina Provvidenza: è Dio colui che guida la Chiesa. ...".

Al grande Cardinale Giuseppe Siri è difatti attribuita la celebre frase: "Chi va contro la roccia di Pietro si sfracella" !

Riflettendo un poco più "a freddo" sulla "pasquinata" romana dei manifesti affissi in alcune vie dell'Urbe, in apparente polemica con la linea pontificale di Papa Francesco,   chi ci dice che l'operazione non sia stata frutto di un'abile macchinazione? 

C’è seriamente da considerare l’ipotesi di un' “Operazione sotto falsa Bandiera”...

Rimane il nostro severo giudizio su quella "pasquinata" che ha indebolito, avendo seguito lo spirito del mondo, la fede e il doveroso atto di filiale amore nella preghiera dei Cattolici verso il Papa e la Sua Sacra Persona.

Consideriamo poi le "categorie" che saranno ulteriormente sottoposte al linciaggio mediatico perchè accusate dai potentissimi mass media di essere  i "mandanti" ideologici della pasquinata.

Un atto insomma concepito secondo lo spirito del mondo che si rivelerà un'affilata ghigliottina sul debole collo di persone già dileggiate e una mitragliatrice puntata contro gruppi ecclesiali che saranno additati come gli "untori" della situazione. 

Copio la saggia considerazione di Mic su Chiesa e post Concilio: "Comunque, a pensarci bene non più a caldo, la differenza tra noi e i 'manifestanti' è che noi abbiamo argomenti usando ragione fede e magistero perenne, loro hanno lanciato una provocazione che ha fatto scalpore ma lascia il tempo che trova e alla fine si può ritorcere contro di noi che veniamo etichettati contestatori mentre invece cerchiamo di 'ripareggiare' la verità. 
Quel che rischia di venire vanificato dalle etichette che ci appioppano è proprio il nostro impegno che motiva e vorrebbe rendere costruttiva la critica."

A chi giova difatti tutto questo??? 

Soltanto ai rivoluzionari/progressisti/modernisti.

AC

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