lunedì 28 ottobre 2013

Rimini : Il Convegno di studi cattolici ( 25-17 ottobre )

Un primo e molto sintetico resoconto sul convegno di studi cattolici, organizzato dal distretto italiano della FSSPX fra il 25 e il 27 ottobre a Rimini.
L'afflusso di pubblico è parso in forte aumento rispetto alle ultime edizioni, nonostante la concomitanza del Pellegrinaggio romano "Summorum Pontificum".
Marco BONGI

"Stiamo sperimentando, in questi giorni, la ferocia della Chiesa della Misericordia...".

Con queste significative parole Alessandro Gnocchi ha iniziato il suo breve e commovente intervento al XXI Convegno di Studi Cattolici che la FSSPX ha organizzato, anche quest'anno, nella città romagnola di Rimini. E così ha quindi proseguito, dopo il lunghissimo applauso del folto pubblico:

"Se il nostro garbato articolo, pubblicato sul quotidiano 'Il Foglio' del 9 ottobre ha provocato così tante reazioni, significa certamente che abbiamo toccato un aspetto molto importante della situazione ecclesiastica attuale e che tale situazione è molto grave".

Ma, a parte la toccante testimonianza di Alessandro Gnocchi, il simposio riminese, dedicato principalmente allo studio della gnosi e della massoneria, ha ospitato numerosi interventi di grande spessore culturale. Proveremo a passarli brevemente in rassegna, pur nella consapevolezza che è assai difficile sintetizzare, in poco spazio, contenuti così profondi e complessi.
Si è iniziato venerdì sera con l'intervento di Stefano Colombo che ha presentato un profilo storico della massoneria moderna: dai Rosacroce alle varie obbedienze inglesi e francesi.
Secondo il suo pensiero la genesi di questa società segreta va ricercata essenzialmente in ambito protestante e potrebbe essere scaturita dal tentativo maldestro di ricomporre la perduta unità religiosa dell'Europa teorizzando una nuova dottrina che si ponesse al di sopra di Cattolicesimo e Riforma.
Sabato mattina è quindi stata la volta del prof. Giovanni Turco. 
Egli ha analizzato, con grande profondità di argomentazioni, la storia e l'evoluzione del naturalismo liberale. Il suo intervento si è sviluppato partendo dagli studi di p. Matteo Liberatore, un colto gesuita vissuto nella seconda metà del XIX secolo. Attraverso ampie citazioni di questo autore il prof. Turco ha dimostrato come il liberalismo tende sempre a separare la natura dalla Grazia, e, in ambito più filosofico, la ragione dalla Fede.
Don Mauro Tranquillo ha quindi proseguito il filo di questo ragionamento esponendogli effetti del liberalismo e del modernismo all'interno della Chiesa con particolare riferimento alla sistematica distruzione del concetto di Papato.
La relazione successiva, affidata invece ad Andrea Giacobazzi, ci ha riportato a temi di attualità geopolitica: la complessa situazione del Medio Oriente e, soprattutto, la drammatica condizione dei cristiani perseguitati sia dagli islamici che da Israele.
Nel pomeriggio è intervenuto il dott. Domenico Savino il quale, partendo dalla gnosi antica, ha evidenziato le numerose assonanze, collegate a tale pensiero filosofico, nella cultura contemporanea. Prima fra tutte l'ideologia del gender che nasce inequivocabilmente da un rifiuto della realtà naturale, della creazione e, in ultima analisi, di Dio stesso.
Infine, prima delle conclusioni del superiore di distretto don Pierpaolo Petrucci, abbiamo potuto ascoltare, come è ormai tradizione del convegno riminese, l'appassionata relazione del prof. Matteo d'Amico. 
Egli ha sapientemente ricostruito la storia della gnosi evidenziandone come, pur essendo nata come eresia cristiana, essa abbia poi finito per configurarsi come un anti-Cristianesimo esoterico ed, in fin dei conti, satanico. 
In definitiva, sempre secondo il prof. D'Amico, anche molte espressioni teologiche del modernismo, non fanno altro che incarnare, adeguandole ai tempi, posizioni nate all'interno della galassia gnostica: il desiderio utopistico di un mondo nuovo e perfetto su questa terra, la rimozione del peccato originale, l'atteggiamento benevolo nei confronti della sessualità contro natura ecc.


Marco BONGI