martedì 1 ottobre 2013

Boffo : “Papa Francesco ha cura di non fare ostentazione”

Prendiamo due " chicche " dall’intervista ( QUI ) concessa dal Dott. Dino Boffo, Direttore di Tv2000, chiamata pure la TV dei Vescovi italiani :

Ora Bergoglio ha fatto discutere per le sue telefonate alla gente comune. Ma l’aspetto mediatico di questi gesti rischia di mettere in secondo piano la sacralità del Papa?

Innanzitutto le telefonate non sono mai rese note da chi le fa, ma ne abbiamo notizia perché chi le riceve parla. E ciò segna la differenza, infatti non c’è una politica comunicativa che intenda capziosamente valorizzare queste mosse che alcuni chiamano populiste. Sulla presunta desacralizzazione, dobbiamo invece rifarci alla concezione del papato che lo stesso Francesco ha spiegato ai giornalisti: essere Papa stando in mezzo alla gente e non considerare un privilegio, ma un servizio, l’essere vicario di Cristo. 
Questa desacralizzazione, allora, ben venga. Il Papa che si pone al livello della gente comune fa capire che il suo tratto specifico non è nei privilegi monarchici, ma in ciò che egli rappresenta: Gesù Cristo. ( Sottolineatura nostra N.d.R.)

A Papa Benedetto XVI, invece, qualcuno rimproverava di eccedere col formalismo. Trova fondata questa accusa?

Non so se fosse lui o qualcuno del suo entourage a tenere molto alle poltrone alte, ai copricapi, agli abiti pontificali dei suoi predecessori… Io noto che Papa Francesco ha cura di non fare ostentazione e credo che una sua frase spieghi molte delle sue scelte: la Chiesa deve facilitare la fede e non ostacolarla.


“ Il volto umano di questo papato che tanto piace a tutta la pletora d'ogni colore che desidera ardentemente che finisca il Papato. Intelligentibus pauca ”.

“ Accetterò in ginocchio, senza se e senza ma, tutti gli atti del Magistero infallibile Ordinario e Straordinario, dove dagli stessi è richiesta l'obbedienza della Fede.
Accoglierò con l'"ossequio" della ragione e della volontà gli atti del Magistero semplicemente autentico. Conforme ai canoni 779, 750, 751 e 752 del Codice di Diritto Canonico.
Le interviste giornalistiche, le idee socio-economico-ecologico politiche, i suggerimenti pastoralizzanti, le omelie estemporanee, le battute, ecc. le considererò unicamente per il loro intrinseco, opinabile, valore”.


Del Signor Boffo c'eravamo purtroppo  occupati QUI e QUI


La parola di un Teologo Cattolico 

" Ringrazio un amico per alcune osservazioni. 
Prendo la palla al balzo per ricordare alcune semplici verità e per scongiurare, ancora una volta, possibili fraintendimenti.
L'argomento è quello della comunione con il Papa, che, per quanto mi riguarda, ho sempre definito affettiva oltre che effettiva. 
Mi sono formato alla scuola di grandi santi. 
Non ne ho preso le virtù, purtroppo, ma faccio tesoro dei loro insegnamenti, soprattutto per quanto riguarda la fede cattolica, che è il dono più grande da noi ricevuto. 
Sono quei santi che vengono etichettati come bigotti, preconciliari (non è colpa loro se sono morti prima del 1962!), ridicoli. 
Uno, in verità, è stato ripescato non perché l'abbiano fatto Papa, ma perché ha indetto l'evento per antonomasia. 
Cosa poi pensasse della fede, dell'obbedienza alla Chiesa, della fedeltà al papa, è qualcosa che non troverete mai sui corposi saggi a lui dedicati.
Siamo al paradosso già denunciato: che si accusino di infedeltà al Papa coloro che postano qualcosa, che riportano commenti o parole che sembrano criticare il Papa. 
Questa pagina non è una cattedra. 
Alcune cose possono essere discusse, magari in una lezione di ecclesiologia. 
Se io dicessi che non condivido la prospettiva ermeneutica del Papa sul Concilio, farei semplicemente analisi. 
Cosa diversa sarebbe se il Papa impegnasse la sua autorità di supremo maestro, anche con magistero ordinario. 
Mi pare che in passato ci si sia divertiti a prendere in giro atti magisteriali di Giovanni Paolo II e di Benedetto. 
Eppure nessuno sembrava reagire, se non un gruppetto di fanatici, papisti più del Papa. 
Questi eravamo agli occhi di tanti! 
E questo sono rimasto, almeno per quanto posso dire di me stesso. 
Eravamo cattolici, leali alla Chiesa e al Concilio.   ( Sottolineatura nostra N.d.R)
Passavamo per retrogradi!
Comunque, tanto per avere le idee chiare:
Chi sostiene in qualunque modo, diretto o indiretto, persone o movimenti le cui idee siano in contrasto con i principi non negoziabili, NON è in comunione con il Papa!
Chi balla e danza nella liturgia, fino ad eventuale abolizione delle norme vigenti, NON è in comunione con il Papa!
Chi professa una visione sganciata dalla Scrittura interpretata dal Magistero, dalla Tradizione e dal Magistero stesso, NON è in comunione con il Papa!
Potremmo continuare per un bel po'. 
A buon intenditore, poche parole.
Una volta un acuto teologo, di fronte alla mole di documenti e di sottodocumenti elaborati nella Chiesa dopo il Concilio, si chiese se non si dovesse dire "Il Verbo si è fatto carta". 
Oggi bisogna chiedersi piuttosto se non rischi di farsi demagogia...
Chi sia il teologo in questione, lascio a voi di indovinarlo..."