sabato 6 dicembre 2014

La Chiesa che "risorge" restaura cattolicamente l'Altare e il Presbiterio

La Chiesa Cattolica statunitense  dopo il Concilio è stata devastata dalla bufera degli abusi liturgici con un conseguente rapido declino del Clero e soprattutto dei Religiosi. 
La piaga infine di gravi scandali a sfondo sessuale, che difficilmente potrà essere rimarginata a breve, ha completato il desolante quadro della situazione ecclesiale di quelle Comunità che fino al Concilio Vaticano II erano rigogliosamente cattoliche.


Ci è dato da qualche tempo di sentire, seppur in lontananza,   alcune note che preannunciano gli " squilli di risurrezione" della Chiesa statunitense che neppure alcune scellerate manovre di "indietro tutta" riescono a contenere. 



Da più parti si parla di " meritevoli lezioni della Chiesa Americana" soprattutto di carattere liturgico ad opera della novella schiera di Sacerdoti e di Religiosi statunitensi.



La Santa Liturgia , se intimamente vissuta nella sua integrezza, possiede il potere di restaurare e di ripristinare nel primitivo splendore il ruolo ministeriale dell'alter Christus, il Sacerdote, per la santificazione dei fedeli . 


La Santa Liturgia favorisce la lenta e faticosa ricostruzione della "Civitas Dei" e della "Civiltà Cristiana" di cui il mondo, anche quello laicamente lontano dalla Chiesa, sente particolarmente bisogno.


Nella Santa Liturgia il Sacerdote può sperimentare : " che Gesù Cristo è l’unico Signore del cosmo e della storia, senza il quale ogni costruzione umana rischia di vanificarsi nel nulla " ( Benedetto XVI, Omelia primi Vespri Avvento 2012).




Dal sito statunitense New Liturgical Movement  apprendiamo, a margine di una comunicazione di Musica Sacra, la notizia, corredata da alcune foto, del rifacimento dell'area presbiterale della  Chiesa Parrocchiale di San Pio X nella Città di Conyers, Georgia , Arcidiocesi di Atlanta :  'prima' e 'durante' passaggi dei lavori di ristrutturazione che non sono ancora completi. 
Tra gli altri miglioramenti, il Tabernacolo è stato restituito al centro del Santuario" .



Questa è la foto dei lavori di ristrutturazione del presbiterio  della Chiesa Parrocchiale di San Pio X.


Questa invece è la foto del presbiterio prima degli attuali lavori che mostra nella sua drammatica realtà  l'adeguamento liturgico post-conciliare, purtroppo simile a tante chiese cattoliche  di tutto il mondo.


Non sappiamo quando e come la "risurrezione" della nostra Santa Madre Chiesa avverrà.



La storia della  Chiesa Ortodossa Russa insegna  come è nojosa l'opera del Maligno contro la Sacra Liturgia. 
Anche in Russia difatti dopo la rivoluzione bolscevica  tentarono di introdurre delle " riforme liturgiche senza successo, che i rinnovatori tentarono di introdurre nell'Ortodossia russa dopo la rivoluzione, il cambiamento meno significativo nelle funzioni porta il sospetto un ritorno al Rinnovazionismo. 
Si può dire che i rinnovatori, con le loro rivoluzionarie riforme liturgiche, abbiano seriamente impedito qualsiasi tentativo di migliorare gli offici divini russi per molti decenni. 
L'ordine pre-rivoluzionario degli offici divini è divenuto l'ideale sacrosanto del popolo".
La rivoluzione spazzò via, in modo perversamente equo, le liturgie tradizionali come quelle riformate : il gelo dell'ateismo di stato sembrò regnare incontrastato su quelle terre un tempo assai religiose.
Frantumato il sistema marxista la "risurrezione" della Chiesa Ortodossa Russa  non fu quella delle liturgie riformate ( disprezzate dal popolo)  ma della Divina Liturgia con le Iconostasi, le Icone, gli incensi e i canti sacri della tradizione.


Non sappiamo in quale modo Iddio, Giusto Giudice, purificherà la nostra Santa Madre Chiesa ma stiamone certi : la Chiesa che risorgerà sarà, al pari di quella Russa,  quella perantiqua della Liturgia  rivolta, come il Magistero autentico stabilisce, "verso Oriente",  verso la Croce e verso il Santo Tabernacolo.

L'incipiente "risurrezione" liturgica di una parte ( giovane) della Chiesa statunitense è già motivo di speranza e di riflessione.

Andrea Carradori