lunedì 25 maggio 2015

Il "Gloria" di Perosi in San Pietro per la Pentecoste 2015

Domenica di Pentecoste alla Messa di Papa Francesco nella Basilica Vaticana la Cappella Musicale Pontificia Sistina sotto la direzione del Maestro Mons. Massimo Palombella ha eseguito il Gloria dalla Missa Pontificalis Prima di Lorenzo Perosi.
Organista l'esimio Maestro Juan Paradell Solé. 
(Il Video della celebrazione papale QUI )
Quel Gloria era assente da San Pietro da domenica, 24 settembre 1972, nel Centenario della nascita di Mons. Lorenzo Perosi quanto fu eseguito in contesto di musiche "ceciliane" e perosiane durante la Messa Papale presieduta da Papa Paolo VI.
La Messa del 24 settembre 1972 è stata memorabile particolarmente per quelli si sentivano traditi dal nuovo corso post conciliare che aveva, di fatto, distrutto uno dei più grandi patrimoni dell'umanità : la musica sacra cattolica.
La celebrazione di Papa Paolo VI fu una boccata d' ossigeno per l'ansimante movimento Ceciliano e per tutti coloro che volevano leggere gli avvenimenti liturgici post conciliari nell'ottica di una sana ermeneutica della continuità poi sviluppata dal genio di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI.
Avemmo modo di scrivere : «... il “popolo” dei cantori dei cori “ceciliani” italiani affollò la Basilica di San Pietro per la Messa Papale conclusiva del loro Congresso straordinario.
Quella folla a servizio dell'ideale e dela Bellezza nella Liturgia provocò un brivido paura negli scatenati innovatori liturgici che, appellandosi alla loro idea del “Concilio” dopo aver umiliato e flagellato la Santa Liturgia, avrebbero fariseicamente diagnosticato la fine della “Musica Sacra” .
... Medesimo entusiasmo fu registrato a Loreto a conclusione della XII Edizione ( l'anno "perosiano" 1972 ) della Rassegna Cappelle Musicali - ideata e curata nel 1960 dall'indimenticabile Comm.Augusto Castellani di Loreto . Alla Messa conclusiva della Domenica in albis 9 aprile dovettero chiudere le porte della Basilica perché una folla incontenibile era accorsa, fra cui cantori di altri cori che non avevano partecipato alla Rassegna, perché si eseguiva la Missa Pontificalis Prima di Perosi ».

Dall'Omelia della Messa Papale del 24 settembre 1972 del Beato Paolo VI, grande appassionato di musica sacra, il ricordo del grande Maestro tortonese :
LE MIRABILI COMPOSIZIONI DI UN GRANDE GENIO

Vogliamo ora dirvi una parola di plauso e di riconoscenza per il fatto che il vostro Congresso intende commemorare il centenario della nascita del grande, indimenticabile Monsignor Lorenzo Perosi, Maestro Direttore Perpetuo della nostra Cappella Sistina.

Questo centenario cade in un momento molto importante per la Chiesa. Il Maestro Perosi è stato, con la sua meravigliosa vena musicale, il fulcro del rinnovamento liturgico promosso dal nostro Predecessore san Pio X. Fu Monsignor Perosi, che con le sue mirabili composizioni e con l’influsso del suo genio riportò la musica sacra ad essere espressione sincera e degna del culto divino, liberandola da un certo decadentismo, che in alcuni casi l’aveva colpita nel periodo a lui immediatamente precedente.

Perosi seppe attuare alla perfezione la linea direttiva che san Pio X esprimeva nel Motu proprio «Tra le sollecitudini», con queste parole: «La musica sacra deve . . . possedere nel grado migliore le qualità che sono proprie della liturgia, e precisamente la santità, la bontà delle forme e . . . l’universalità» (Tra le sollecitudini, 2).

Nel rinnovamento liturgico, voluto dal Concilio, a noi pare che Lorenzo Perosi abbia ancora qualcosa da dire ai cultori della musica sacra. E anzitutto questo: il culto del Signore, le sante parole che velano il «mistero», e pur rivelano, in qualche modo, le tremende affascinanti realtà soprannaturali, devono essere rivestite di forme musicali perfette, quanto è possibile ad una creatura. Il genio è dono di Dio; e Dio distribuisce i suoi doni secondo la sua volontà. Ma anche quando la mente umana non può assurgere a quel supremo fastigio, non si può né si deve trascurare sforzo alcuno per raggiungere quella perfezione di forme e di sacralità, che conviene alla musica di chiesa. Inoltre, è necessario che il musicista, nella ricerca di nuove espressioni, tenga conto del momento della celebrazione, del luogo sacro, dell’assemblea, della maestà divina a cui si rivolge e per cui scrive il suo brano musicale, e insieme delle tradizioni della Chiesa, della quale Lorenzo Perosi fu un servo buono e fedele, consacrando ad essa tutta la sua vena artistica e tutta la sua vita.

Ecco perché Ci sembra doveroso che la Chiesa ricordi solennemente questo suo sacerdote e proponga la sua arte, il movente della sua ispirazione musicale, la sua dedizione, alla attenta riflessione di quanti oggi mettono i propri talenti artistici al servizio del Culto divino.