mercoledì 21 settembre 2016

Il trafficante di vite umane (musulmano) buttò in mare i Cristiani dopo averli derubati. Credeva che «ogni volta che una preghiera veniva pronunciata il tempo peggiorasse»

«Il mare grosso è colpa loro». A processo il trafficante musulmano che annegò i migranti cristiani


In Spagna hanno chiesto 90 anni per il capitano musulmano Alain
N. B., che nel 2014 ha buttato a mare sei cristiani durante un viaggio su un barcone dal Marocco alla Spagna

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C’era mare grosso e il barcone carico di migranti, salpato dal Marocco, rischiava di ribaltarsi prima di raggiungere le coste della Spagna.
Un gruppo di cristiani si mise a pregare perché le onde si calmassero e il trafficante musulmano che guidava il barcone, accusandoli di causare la burrasca con le loro invocazioni, li buttò a mare dopo averli alleggeriti dei loro beni.

LE PREGHIERE

Il capitano musulmano Alain N. B. si trova ora a processo in Spagna per l’omicidio di sei migranti, uccisi solo perché cristiani, scrive il Telegraph. 
Secondo i 29 sopravvissuti, «il capitano ha accusato il pastore cattolico che guidava le preghiere di causare il mare grosso che agitava la barca». 
Credeva che «ogni volta che una preghiera veniva pronunciata il tempo peggiorasse».
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SEI CRISTIANI UCCISI

Prima di gettare fuori dalla barca il pastore nigeriano, Alain e il suo secondo l’hanno picchiato con delle assi di legno. 
Poi hanno perquisito i passeggeri alla ricerca di simboli cristiani e trovatoli su cinque migranti, li hanno derubati e poi buttati a mare. Secondo il pm, «Alin N. B. sapeva che le vittime non potevano essere sopravvivere e che sarebbero morte o affogate o di freddo».
L’accusa ha chiesto per il trafficante 15 anni per ogni uomo ucciso con l’aggravante della «motivazione religiosa», per un totale di 90 anni di carcere.
Il suo secondo, invece, è deceduto prima dell’inizio del processo.

SUPERSTITI

I superstiti sono stati trovati il 5 dicembre 2014 mentre andavano alla deriva vicino alla costa spagnola. 
Almeno 21 persone sono morte nel viaggio, tra cui sette neonati. 
I due camerunensi sono stati indicati come trafficanti dai sopravvissuti.
Nelle tasche avevano 1.500 euro, la somma sottratta dalle tasche dei cristiani.

Fonte: Tempi