martedì 1 dicembre 2020

La nostra gioia non è senza croce, ma resti gioia: teniamola nel cuore, questa gioia! Siamo del Signore!

In questo sofferto Tempo di Avvento, avvalendoci ancora una volta della ricchezza spirituale di un teologo, pubblichiamo una riflessione spirituale che mette in luce la parte rilucente dell'impegno cattolico tradizionale che deve sempre e solo confidare nell'aiuto della Provvidenza Divina. 
Quel tradizionalismo cattolico che, rifuggendo il fariseismo, le angherie, lo spirito di competizione, le delazioni, le falsità e le ingiustizie  si può presentare puro agli occhi di Dio come veicolo missionario di amore per la Chiesa e per quanto di più prezioso possiede: la Liturgia
Preghiamo per i Consacrati che la Provvidenza ha posto come pastori del suo gregge: che il Signore faccia sempre risplendere su di loro il Suo volto! 
AC 
 
La gioia del cuore 
non è una sciocca allegria irrealistica, persino deprecabile in contesti di dolore e sofferenza. 
E' piuttosto la charis con cui dovrebbe gioire la figlia di Sion, in Sofonia. 
E' il saluto dell'angelo a Maria, un saluto di gioia a colei che sarà corredentrice e conoscerà la sofferenza di una spada a trapassarle l'anima, in unione d'amore con Colui che salva, secondo il nome che gli sarà dato. 
Ma già lì, fin da quel momento, il Signore ha disperso il nemico. 
Allora la gioia è un non lasciarsi cadere le braccia. 
Teniamola nel cuore, questa gioia! Siamo del Signore! 
E' una grazia immensa! 
Non temiamo altro che di non amarLo abbastanza, non fidandoci ancora abbastanza di Lui. 
Il Signore tuo Dio in mezzo a te (portato in grembo nel caso della Madonna) è un salvatore potente. 
Perciò l'anima magnifica il Signore ed esulta in Dio suo salvatore. 
L'esultanza è necessariamente gioiosa, basti pensare a un tifoso quando fa gol la sua squadra. 
E qui, come a Ninive e per la regina del sud, c'è molto più Giona e di Salomone o di... Lukaku. 
Offriamo la nostra amarezza per lo stato di molte anime nella Chiesa, ma consoliamo anche Gesù vittima, ostia nel Tabernacolo, mostrandogli anche cuori caldi e appassionati a Lui. 
Il nemico ha già perso, ricordiamocelo. 
La nostra gioia non è senza croce, ma resti gioia. 
 
( Il Tralcio)