AGGIUNTA DEL 31 DICEMBRE 2013 :
Abbiamo letto con molta attenzione, condividendolo, l'articolo di Marco Mancini su "Campari e De Maistre " ( QUI ) .
Ancora una volta, per non essere confusi nel coro dei " tradizionalisti piagnucoloni " ribadiamo che ringraziamo lo Spirito Santo per il dono che ha fatto alla Chiesa di Papa Francesco che ci sprona a salire il monte del Signore con mani innocenti e cuore puro volgendo il nostro sguardo a Cristo Signore presente anche nei sofferenti nelle periferie esistenziali del mondo.
Noi ribadiamo tuttavia che c'è un filo rosso che attraversa le azioni dei potentati mondialisti che stanno affamando le popolazioni per far arricchire i soliti noti e coloro che, spesso dai microfoni e dai giornali che si dicono "cattolici", dall'apertura dell'ultimo Conclave stanno dileggiando le forme antiche del Papato.
Noi ringraziamo la Divina Provvidenza per averci fatto gustare le parole di vita contenute nell'ultimo Angelus del Papa. A.C.
“I giornalisti che da 8 mesi stanno contribuendo - in buona o in mala fede - a questa temperie che a volte sfiora il grottesco, meriterebbero "tante paroline" (cit.). Preciso che molti di quelli i quali agiscono sui media sedicenti cattolici sono in mala fede, o comunque bisogna presumerla, poichè dovrebbero essere maggiormente addentro in questioni di storia della Chiesa, Magistero, Dottrina e simili, rispetto ai colleghi del media "laici". Tra Boffo e Scalfari si finisce per concedere il beneficio del dubbio al secondo, e non al primo, i cui commenti sono a dir poco inqualificabili”.
“La sciatteria liturgica, volubilita' di carattere, volonta' di distinguersi dai predecessori (perche' il Papa si e' rifiutato di proseguire la bella tradizione avviata da Giovanni Paolo II e proseguita da Benedetto XVI di accendere un lume la sera di Natale??) intolleranza alle critiche (vedansi i continui richiami al chiacchiericcio). Ecco quello che ci ha portato il 2013 e che purtroppo continueremo a portarci sulle spalle negli anni futuri. Triste Natale se non fosse per la nostra fede. D'altronde un vecchio detto spagnolo dice: no hay mal que por bien no venga. Affidiamoci al Signore: solo lui sa il motivo di quanto e' successo”.
Cosa c’entra la foto comparata della Benedizione Urbi et Orbi 2012 e 2013 con Fatima ?
Perché anche nei momenti più oscuri bisogna ricordarsi quel che la Madonna Santissima ha promesso all’umanità raccolta della Chiesa Cattolica :
" Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà ! "
C’è già chi fa il conto alla rovescia …
Andrea Carradori
Questo post raccoglie alcuni commenti sulla foto in oggetto
apparsi sulla mia bacheca di Facebook.
- Trova le differenze...
- Lo squallore avanza . . .
io guardo il contenuto...trovo le differenze
- Ma il vescovo e' povero non si puo' paragonare
... la "stola delle benedizioni" non tiene conto del colore liturgico del giorno... e poi il rosso è il colore per antonomasia dei papi. da lunga tradizione la stola è stata rossa.
- Perchè fate così? Nel 2012 c'era il Papa. Nel 2013 il parroco di San Pietro... mica poteva indossare i paramenti troppo pontificali...!:-)
- Nel condividere a torto o a ragione tutti i post sopra, rilevo che stamattina il Papa sembrava indossare una sciarpa rossa... non mi sembra che il pauperismo della Chiesa passi per lo svilimento dei paramenti... ... e poi, perché indossarla sull'abito piano? non poteva mettere una cotta e mozzetta magari semplici e dignitosi come prevede il C.E.? i cardinali assistenti l'avevano! così facendo sarà di cattivo insegnamento a vescovi e preti...
- Chi non vede la differenza metta gli occhiali
- Non è il caso di insistere tanto sul comportamento di questo Papa. Ho visto ieri sera, alla messa della notte, il Pontefice scendere per prendere la statua il Bambinello da intronizzare al canto del Gloria.Come una donna cui è di ostacolo la gonna troppo lunga, si è preso con una mano casula e camice all'altezza dell'inguine affagottando sciattamente e tirando su per non inciampare.....lo stile dice mollto della persona!
- Ci sta benedicendo o mandando a… quel paese?
- Meglio non commentare...
- la differenza è che nel 2012 il cerimoniere di colore manteneva il libro delle benedizioni no?
- Si certo...vi sono delle differenze...estetiche e non sostanziali, l’ estetica è per sua natura categoria soggettiva la sostanza, per chi crede, assolutamente la stessa e si chiama Benedixio urbi et orbi.
Il mio è ragionamento obiettivo il vostro soggettivo ed estetico.
Il Santo Padre se ne farà una ragione, i fedeli pure...i depositi di Cinecitta...meno.
- ...l'importante è il libro, che non cambia ! è una solennità sobria che attrae quella di Papa Francesco
- L'unica cosa che accomuna i due riti sono le cotte dei ministranti.
Questo il commento ( falso di un astuto provocatore ) :
- Meglio oggi, purtroppo i troni e gli ermellini non servono a niente, proprio a niente. chi e' povero, senza lavoro e nella miseria ama papa Francesco, chi e' fortunato cerca invece i troni, i piviali e le pianete.
Gli risponde un fedele :
- … buon Natale a te! Se non vedi, meglio stare zitto ed imparare. La belleza non serve?
- Non credo che troni ed ermellini non servano a niente. A parte un utilitarismo fasullo ( serve, non serve,.....se si va in fondo allora niente serve, si potrebbe dir messa anche in mutande, a cosa servono i paramenti?) ma in tutte le cose umane sono necessari segni che caratterizzino, evidenziando, funzioni e ruoli, compiti e incarichi. E questi sono segni distintivi del Romano Pontefice. Vicario di Cristo. (E' poco???). Da sempre la Chiesa Cattolica - e non solo, si guardino le chiese ortodosse - prescrive un certo grado di solennità secondo le diverse celebrazioni liturgiche. La benedizione Urbi et Orbi (a Roma e al mondo, non come sentito iersera a TG5 al'Italia e al mondo!!!) è un solenne atto papale non confondibile con la semplice benedizione di un qualsiasi vescovo. Tanto che vi è annessa l'indulgenza plenaria.
Non è insomma una questione di sola estetica perché nella liturgia la forma e la sostanza coincidono.
Spiace che ancore non si capiscano certe cose e ci si attardi su un pauperismo stantio quanto falso.
La sciatteria non ha giustificazioni.
Perché il Papa non abolisce l'abito corale, visto che non lo indossa mai?
Pessimo esempio, come fatto notare anche da altri, per tutto il clero che, tra l'altro, non ne ha proprio bisogno.
Il provocatore prosegue : Dio non ha bisogno degli incensi, dei fasti, vuole cuori puri, questo e' quello che si trova nei profeti.
( gli risponde un altro fedele ) sono scelte....a me piace di più il 2012...dopo tutto se c'è perchè non usarla? per la cose di Dio ci vuole sempre il meglio e lo pensava pure s.Francesco ( il Serafico Padre San Francesco non c'entra nulla in tutto questo pauperismo ... N.d.R.) .
In ogni caso la cosa importante è la benedizione, il contorno è di secondo piano.
( il provocatore ) Da papa Paolo VI, del quale e' la stola rossa, la Chiesa sta cambiando, ecco tutto.
La risposta di un fedele- Caro ... la stola non è di Paolo VI, che ben altra classe e stile aveva
pur indossando abiti liturgici sia moderni che antichi e che non aveva
mai smesso di usare l'abito corale."
Ed un altro : -
Anche se fosse la stola usata col piviale al funerale di Aldo Moro
rafforza le nostre perplessità : usata col piviale quando la Liturgia
prevede il color rosso va bene ( nessuno abbia da ridire sulla sobria
eleganza di Paolo VI ... ) ma nel contesto odierno è fuori luogo. Le tue
considerazioni precedenti sul trono e sulla mozzetta sono tristi e
pervase da desiderio di allinearsi non a Cristo e neppure alla povertà
della Chiesa, mai troppo invocata ... ma al carro di coloro che pensano
di avere vinto ...
- ( gli
risponde un religioso ) ma Riccardo il colore rosso si usa solo per le
esequie dei cardinali e dei Papi, Paolo VI non aveva celebrato i
funerali di Moro ma presieduto solo una celebrazione di suffragio in sua
memoria.
-
Paolo VI presiedette ad un rito esequiale pubblico per il caro amico
assassinato, a San Giovanni in Laterano, poiche' i veri e propri
funerali furon fatti privatamente.Moro non voleva funerali di stato.
Comunque la stola era usata con un piviale da Paolo VI, anche in altre
circostanze.
-
Ecco l'esempio della confusione che regna fra i due piani della carità e
della liturgia: il progressismo ha fatto un enorme polpettone in 50
anni sicchè se un prete celebra a modo o si veste da prete non è adatto a
curare i poveri perchè il modello del prete sociale è - contrariamente
al passato ove fino a don Bosco e al Cottolengo, ma anche a don Orione e
a don Guanella, il prete sociale era prima prete - don Ciotti della
foto il quale è solo poco più di un assistente sociale.
( un fedele ribadisce ) - Caro Riccardo, la stola non è di Paolo VI, che ben altra classe e stile aveva pur indossando abiti liturgici sia moderni che antichi e che non aveva mai smesso di usare l'abito corale.
Un Sacerdote : - - Il prof. Andrea Carradori dice bene, ma forse
non considera che il S. Padre potrebbe pure ignorare chi sia stato
Moro, e figuriamoci se conosce i paramenti usati da Montini in quella
occasione. Ciò non toglie che in una delle occasioni di maggiore gloria e
tripudio della liturgia durante l'anno, "in questo santissimo giorno"
il Vicario di Cristo, il Sommo Pontefice, il Successore di Pietro e -
diciamolo pure - il Vescovo di Roma, si riduce ad impartire una
benedizione "super populum" come l'arciprete di Gorgonzola! Suvvia!
Uno studente : - Comunque
non si riesce a capire che proprio per la Liturgia, visto che la
Sagrestia Vaticana è ben fornita, non c'è nulla da spendere...basta
usare quello che c'è! Gesù misericordia...non ci posso pensare. Ha
Benedetto l'hai fatta grossa!
A questo punto il provocatore scrive che Nostro Signore vestiva solo di una tunica ( argomento preferito dai modernisti pseudo pauperisti ): - Gesu' aveva una semplice tunica inconsutile, senza cuciture, come si apprende dal Vangelo di Giovanni.
Gli risponde un Sacerdote : - La tunica di Cristo era cucita d'un pezzo, perchè un capo di alta sartoria, in quanto Cristo non era - contrariamente a quanto certa propaganda progressista vorrebbe accreditare da alcuni decenni - uno straccione "border line" o uno stravagante predicatore senza arte nè parte, ma un bell'uomo, di buona famiglia, vestito elegantemente e dotato di autorevolezza. E infatti i soldati sotto la Croce se la tirarono a sorte, proprio perchè preziosa e preferirono non dividerla. Scambiare la raffinata solennità di Paolo VI con queste squallide privazioni del Cerimoniale papale, è proprio di chi non conosce la Chiesa come Mysterium nè apprezza cosa sia la vera liturgia, ignora crassamente la storia del Papato, della S. sede e della Chiesa come istitutzione e come Corpo Mistico, derubricando tutto ad una pantomima più o meno degna. A Pasqua si tolga anche l'insulsa stola, così i santosubitisti saranno contenti.
- Tra le due immagini vi è una differenza sia di contenuti sia di forme. La prima rappresenta - quanto a contenuti - una maggiore sostanza; la seconda esprime l'inconsistenza di questi e la povertà di contenuto spirituale.
Al più, nella seconda, il contenuto è solo materiale: l'invocazione al Bambino di Betlemme di beni materiali. E taccio del tutto, per spirito di carità, l'invito rivolto agli atei a desiderare la pace (quale pace? se non credono ....
Essa sarà diversa ontologicamente da quella intesa da Cristo e che solo Cristo può dare). E veniamo alle forme.
Sebbene sia adoperato il colore rosso - che è quello tipico papale - si nota nella seconda un contenuto banale messo in una forma altrettanto banale e senza stile ..... .
- che tristezza... Quanta superficialità!!! Gesù nato povero (per la superbia mana) e mantenuto tale...
La seconda mi fa male, ma e' quella che emerge nuova e provoca piu' della prima.
Quasi che la prima funga da volano per la seconda in una continuita' atematica ed irriflessa.
- Certo che è stata notata.
La sua più che si rassegnazione sembrava quella dell'antilope che, pur di non sentirlo, sarebbe stata disposta a darsi in pasto al leone!
- e poi se vogliamo esser proprio pignoli esiste una regola che vieta l'uso della stola sopra l'abito talare, regola che viene disattesa da preti, vescovi, cardinali e ora pure il Papa.
E non mi si dica che son formalità, la regola aiuta a non diventare dei "mistieranti" a mettersi d'impegno e se è vero che l'abito non fa il monaco è vero anche che l'abito distingue il monaco. Immaginatevi se carabinieri, polizia, vigili del fuoco, guardie svizzere ecc vestissero come piace a ogni singolo individuo che succederebbe???
- Il pauperismo d'accatto che vuole giustificare l'ingiustificabile è soltanto dettato dalla più madornale ignoranza dei segni liturgici e cerimoniali che nella vita della Chiesa sono, da sempre, manifestazione prossima di una determinata sostanza: le insegne del Pontificato ridotte a questo livello stanno forse a simboleggiare che il S. Padre deve avere, nell'intimo della sua coscienza, qualche dubbio sulla sua personale potestà vicaria di Cristo? sulla sua personale funzione di Pastore della Chiesa universale? sul suo personale ufficio di Successore di Pietro?
Le sue "amabili" trovate a volte stupiscono, visto che ormai sappiamo che non sono nemmeno frutto di estemporaneo gesuitismo sudamericano, ma suggerite da un accorto PR di provenienza Opus Dei.
Come peraltro la scelta di anticipare alle 21,30 la Messa della Notte di Natale ( scelta che fu anche di Papa Benedetto XVI lo scorso anno N.d.R.) .
Nemmeno Papa Woitjla, negli anni in cui era ridotto inabile, aveva disposto tanto: al limite non si era teletrasmessa la Messa, e basta.
Ho il dubbio invece che la presenza televisiva venga ormai considerata strumentale ad altro, e per questo irrinunziabile.
- Vox clamantis in deserto.....
- Buon Natale nel Signore. Speriamo che il Santo Bambino rechi "luce alle menti", come invocava S. Alfonso.
Si deve ovviamente trattare di menti aperte alle Verità.
O almeno aperte al raziocinio. Se mancano questi requisiti potrò scomodare tutta la logica aristotelica, ma il sig. ...e i suoi correligionari resteranno nel dubbio secondo il quale è meglio lo squallore liturgico in cui ci stanno precipitando certe avventurose scelte degli ultimi mesi, rispetto ad una nobile semplicità che vorrebbe il rito romano (nobile, sottolineo, non sciatta!).
Si è osato addirittura paragonare Paolo VI a questi miserevoli esiti.
Avreste dovuto vederlo da vicino Montini: l'altro giorno lo ho nominato guardando in TV la sciatteria degli auguri della Curia al Papa........
Roba veramente impensabile ai suoi tempi (ma invero nemmeno ai tempi di Woitjla, maggiormente diretto e cordiale, senza considerare Ratzinger oppure i Papi prima di Paolo VI): pacche sulle spalle, grasse risate, cicaleccio, quasi nessun cardinale o prelato ha baciato l'anello al Papa, insomma una scena degna di uno scambio d'auguri presso una ditta di serramenti di Oria. Con tutto il rispetto per gli oritani.
- Mancavano soltanto i brindisi con le rime scollacciate!
- Caro padre … qui ci avviamo verso la Chiesa miserabile!
- Orbi sono coloro che pur vedendo tale miseria la giustificano. E nella dittatura del relativismo - tanto combattuta da Woitjila - che sta' travolgendo anche le "cose sante" in questi ultimi mesi, essi pretendono che anche coloro che dissentono debbano inneggiare con peana di magnificazione a tali scelte a dir poco avvilenti.
- Secondo me le studia la notte per il giorno!
- Quanta superbia! Usare ancora il balcone!!! Avrebbe potuto impartirla in mezzo alla piazza, tra la gente! E poi perchè c'è ancora quel librone in pelle e fregi dorati? Un foglio A4 sarebbe stato più umile.
- ( Il provocatore torna all’attacco ) . Non ho interessi ( Ummmm … N.d.R.) ricevo la lezione mortificante di Francesco claudicante e rudemente missionario. Anch'io Andrea per un periodo ho amato il passato, lo sai, ma cambio sempre idea. La lezione e' quella che abbiamo vista a mezzogiorno, io ho da imparare molto.
- Figuriamoci se un Papa si sogna di mettersi la mozzetta d'ermellino: sicuramente l'avrà fatta cucire a costo del sangue di una ventina di sarti sottopagati!
- Si potrebbe dire che ci sono differenze di stile tra i due. Se il Papa attuale avesse uno stile.
- ( Un intellettuale si inserisce con una domanda ) se l'orchestra di Vienna smette di suonare un valzer in questo momento, si sfama qualche bimbo?
( risponde un Sacerdote ) No se l'orchestra di Vienna smettesse di suonare non sfamerebbe nessuno. Ma un concerto per la carità unitamente ad altre iniziative che grazie al nostro volontariato mette in atto salva comunque diversi bambini
( Il redattore si rivolge al provocatore ) Sei troppo intelligente per credere tu stesso caro … quel che scrivi ! Se ti va di fare il provocatore la sera di Natale hai trovato pane per i tuoi denti !
( il provocatore risponde )
- Il problema e' che non sono intelligente, ahahahhh, buon Natale!
- Uh com'era trionfalistico San Pio X con tutti quei paramenti! E quel formalista di San Filippo Neri! Ne vogliamo parlare?! Che gentaglia questi pelagiani!
Un intellettuale romano non ce la fa … e inserisce alcuni ricordi del grande Pontefice Pio XII ( l’unico fra tanto beatificati e canonizzati ad essere rimasto “Servo di Dio” )
"...Noi guardiamo oggi, diletti figli, all'Uomo-Dio, nato in una grotta per risollevare l'uomo a quella grandezza, dond'era caduto per sua colpa, per ricollocarlo sul trono di libertà, di giustizia e d'onore, che i secoli degli dei falsi gli avevano negato. Il fondamento di quel trono sarà il Calvario; il suo ornamento non sarà l'oro o l'argento, ma il sangue di Cristo, sangue divino che da venti secoli scorre sul mondo e imporpora le gote della sua Sposa, la Chiesa, e, purificando, consacrando, santificando, glorificando i suoi figli, diventa candore di cielo.
O Roma cristiana, quel sangue è la tua vita: per quel sangue tu sei grande e illumini della tua grandezza anche i ruderi e le rovine della tua grandezza pagana, e purifichi e consacri i codici della sapienza giuridica dei pretori e dei Cesari.
Tu sei madre di una giustizia più alta e più umana, che onora te, il tuo seggio e chi ti ascolta.
Tu sei faro di civiltà, e la civile Europa e il mondo ti devono quanto di più sacro e di più santo, quanto di più saggio e di più onesto esalta i popoli e fa bella la loro storia.
Tu sei madre di carità: i tuoi fasti, i tuoi monumenti, i tuoi ospizi, i tuoi monasteri e i tuoi conventi, i tuoi eroi e le tue eroine, i tuoi araldi e i tuoi missionari, le tue età e i tuoi secoli con le loro scuole e le loro università testimoniano i trionfi della tua carità, che tutto abbraccia, tutto soffre, tutto spera, tutto opera per farsi tutto a tutti, tutti confortare e sollevare, tutti sanare e chiamare alla libertà donata all'uomo da Cristo, e tranquillare tutti in quella pace, che affratella i popoli, e di tutti gli uomini, sotto qualunque cielo, qualunque lingua o costume li distingua, fa una sola famiglia, e del mondo una patria comune.
Da questa Roma, centro, rocca e maestra del Cristianesimo, città più per Cristo che per i Cesari, eterna nel tempo, Noi, mossi dal desiderio ardente e vivissimo del bene dei singoli popoli e dell'intera umanità, a tutti rivolgiamo la Nostra voce, pregando e scongiurando che non tardi il giorno che in tutti i luoghi, dove oggi l'ostilità contro Dio e Cristo trascina gli uomini alla rovina temporale ed eterna, prevalgano maggiori conoscenze religiose e nuovi propositi; il giorno, in cui sulla culla del nuovo ordinamento dei popoli risplenda la stella di Betlemme, annunziatrice di un nuovo spirito che muova a cantare con gli angeli: Gloria in excelsis Deo, e a proclamare, come dono alfine largito dal cielo, a tutte le genti: Pax hominibus bonae voluntatis.
Spuntata l'aurora di quel giorno, con qual gaudio Nazioni e Reggitori, sgombro l'animo dai timori di insidie e di riprese di conflitti, trasformeranno le spade, laceratrici d'umani petti, in aratri, solcanti, al sole della benedizione divina, il fecondo seno della terra, per strapparle un pane, bagnato sì di sudore, ma non più di sangue e di lacrime!"
Pio XII
(Radiomessaggio "Nell'alba e nella luce", 24 dicembre 1941)
L’intellettuale romano commenta : “APRÈS LUI, LE DÉLUGE”.
Gli fa eco un giovane : - Senza entrar nel "mi piace non mi piace" vi invito a
rilegger la vita di san Francesco e del santo curato d' Ars che a Dio
davano il meglio, mentre per loro nella loro vita quotidiana senza
sbandierarlo ai quattro venti facevano vita molto austera. Il tanto
criticato Papa Pio XII era un principe, ma sotto l'abito talare vestiva
una camica rattoppata
I commenti proseguono :
- Stanotte su Sat2000 alcuni giornalisti "cattolici" commentavano che l'abbandono della mozzetta rossa e delle scarpe rosse, scrolla finalmente di dosso dalla Chiesa gli ultimi orpelli appartenuti agli imperatori romani di cui Essa aveva voluto fregiarsi. O ancora, FC, nel numero della settimana scorsa, titolava: "la rivoluzione di Papa Francesco in pochi mesi ha fatto uscire la Chiesa dai palazzi per portarla sulle strade tra la gente"... mistificazioni! Come se in 2000 anni la Chiesa non fosse mai scesa tra la gente....Mi chiedo quale sia il fine occulto di tutto questo. Perché insinuare nei fedeli il dubbio che la Chiesa fin ora abbia fatto tutto male e solo adesso stia ritrovando la retta via? Oggi il Papa ha parlato della Pace, e va bene. Ma non sarebbe stato meglio parlare anche di Salvezza? In fin dei conti festeggiamo il Natale perché in questo giorno santo è nato il Salvatore. Se ogni individuo sulla terra si impegnasse quotidianamente per la salvezza della propria anima, con la preghiera, il lavoro, la testimonianza, la pace universale sarebbe una naturale conseguenza.
( Ci occuperemo adeguatamente di questa ulteriore sciacallata del Signor Boffo ! )
Risponde un Sacerdote : - Preciso ancora che ci sono persone le quali
ancora vanno dietro alla famosa bufala delle scarpe di Prada......
Roba
inqualificabile che non merita nemmeno commenti ulteriori visto che anni
fa l'artigiano veneto che confezionava le calzature per Benedetto XVI
divenne famoso perchè regalava al Pontefice (per ovvi motivi di sua
pubblicità) scarpe del valore non superiore ai 200 euro.
Vogliamo
parlare di quante migliaia di euro indossano, fra abbigliamento,
calzature, I-phone, I-pod e I c.v., i nostri adolescenti e i 'ggiovani
che sono così tanto ecocompatibili e impegnati socialmente per
l'emancipazione dei popoli schiavi, per la salvaguardia della terra, per
l'animalismo tanto glamour, e per la lotta alla fame nel mondo? Dico
soltanto: ma fatemi il piacere!
E non trascendo per rispetto all'abito
talare che indosso, altrimenti bisognerebbe usare qualche locuzione più
icastica!
- Leggendo quasi tutti i post capisco che papa Francesco non riscuote tutto quel successo che la TV e stampa vuole fare credere ...
- … ha detto parole sante.
Quanto al qualunquismo del sig. …., premesso di aver sopra delineato la differenza fra il piano caritativo e quello liturgico che nei prorgessisti -sempre-e-comunque è perniciosamente miscelato in modo mostruoso,si deve ricordare che la Chiesa agisce nella storia e, come tale, non ha mai rinunziato a segni visibili nell'adempiere alla sua missione.
Buttarli a mare in pochi mesi sembra una scelta alquanto equivoca, sopratutto da quando sappiamo che non si tratta nemmeno di trovate quotidiane e personali del Papa, ma una studiata strategia di un PR con squadra di esperti in comunicazione di area ...
Alla fine uno come me che avrebbe messo all'Indice i romanzi di Dan Brown, facendolo condannare dal S. Uffizio almeno quale "infame vitando", deve convenire amaramente che il romanziere (e qualche altro) avevano ragione.
- Caratteri differenti..... " Per essere grandi bisogna prima di tutto saper essere piccoli ". Papa Francesco