mercoledì 26 dicembre 2018

Natale: "Lux fulgebit hodie super nos, quia natus est nobis Dominus"


Auguri di Buon Santo Natale

- Com'è possibile che siamo diventati così insensibili al Sacro tanto da buttare fra la spazzatura le statuine benedette della Sacra Famiglia del Presepe?
Il Presepio è fatto con delle statuine della Sacra Famiglia che per la loro stessa natura ricevono una speciale benedizione.
Sono quindi sacre!

venerdì 21 dicembre 2018

Ai "signori vescovi" pacifisti che al tepore dei termosifoni scrivono lettere insignificanti e offensive

Quasi tutto ebbe inizio con la fallata "traduzione"  del politicamente scorretto "Deus Sabaoth" (Dio degli eserciti) con la pacifista espressione del  "Dio dell'universo".
I "risultati" spirituali si sono visti...
Cassato "l'aspetto bellico della Liturgia" le più assurde e incredibili idee "pacifiste" (che nulla hanno a che fare con l'apostolato  degli operatori di pace) sono penetrate in diverse teste mitrate le cui parole "alla moda del salotto" suscitano ilarietà e sdegno nelle menti normalmente dotate di buon senso.
Ormai per non cadere nell'anonimato i mitrati sono costretti a fare battute secondo lo spirito del mondo...
Un religioso francescano che svolge il suo apostolato in mezzo ai pericoli della guerra e del terrorismo ha risposto per le rime ad un mitrato facile alle battute pacifiste (mentre se ne sta al calduccio e soprattutto al sicuro...).
Leggiamo complimentandoci con il frate-eroe.


Il prete di Nassiriya contro i vescovi pacifisti: 
«Andate voi in guerra a fermare l’Isis»
Il prete di Nassiriya, padre Mariano Asunis, 
si scaglia contro i vescovi ultra-pacifisti in una lettera al vetriolo in cui li invita ad andare in guerra. 
Al centro della querelle la richiesta 
di un vescovo di 'rimuovere' papa Giovanni da patrono dell'esercito
di Francesco Minardi


Il prete dei soldati a Nassiriya, padre Mariano Asunis, si scaglia contro i vescovi ultra-pacifisti con una lettera provocatoria in cui, tra le righe, li invita ad andare in guerra per capire di cosa si tratta veramente. 
Al centro della querelle la figura di papa Giovanni XXIII, patrono dell’esercito.
Mercoledì è stata celebrata una messa a Roma in onore di Giovanni XXIII, santo protettore dei soldati, con la presenza delle alte cariche militari.

Papa Giovanni XXIII, al secolo Giuseppe Angelo Roncalli, è stato proclamato patrono dei soldati perché ha vissuto come cappellano militare la prima guerra mondiale.

Conoscendo gli orrori della guerra, si è sempre battuto per la pace, anche attraverso l’enciclica Pacem in terris
Enciclica in cui si dichiara per la pace, ma non per il pacifismo.

E proprio questo è il punto. 
Un conto è la pace, un conto il pacifismo.

E così, dopo che monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, ha chiesto la rimozione della proclamazione di patrono dell’esercito di papa Roncalli, («siamo infatti convinti

sabato 15 dicembre 2018

Senza la fede e la cultura è impossibile che nelle parrocchie si insegnino la musica e il canto sacro

MiL , che domani - domenica Gaudete - festeggia i suoi primi 10 anni di volontariato a servizio della buona liturgia, ha proposto un articolo sull'efficacia dell'educazione alla musica e particolarmente al canto sacro per i più giovani. 
Ne  abbiamo preso una parte corredandolo con uno stupendo commento che vogliamo "incorniciare" per la sua esattezza e la sua completezza.
"... Siamo stati alcuni giorni fa ad una messa esequiale nella chiesa di un paese che vantava un singolare guinness dei primati: il più alto numero di musicisti professionisti di quella provincia.
Artefici e complici di quel "contagio musicale" sono stati per più di un secolo il Coro liturgico, l'Organo e la Banda paesana .
I fedeli del paese che prima cantavano bene persino la Messa degli Angeli ora sono diventati completamente muti, costretti a sentire i ragli di quattro-cinque ragazze che accompagnate dalle chitarre cantano a voce spiegata delle ridicole canzonette avulse dal contesto liturgico!
Nel giro di pochi anni un'intero paese super-musicale ha perduto tutta la sua identità per colpa degli "aggiornamenti" imposti alla parrocchia considerata liturgicamente "troppo tradizionale" dai giacobini dell'ACR .
Risultato: il coro si è completamente "laicizzato" perchè il parroco schitarrante non lo voleva fra i piedi e l'Organo Callido - restaurato- (vanto del paese) è coperto di polvere perchè non lo suona più nessuno...
Si direbbe che in un sol colpo di "aggiornamento" sono stati distrutti Coro liturgico, Organo e canto popolare (che pure costituiva un vanto).
Non parliamo poi delle tante e buone vocazioni sacerdotali formatisi al servizio dell'altare ( abbattuto in forza dell'adeguamento liturgico) del canto e del suono dell'Organo.
L'armamentario costosissimo di amplificatori, mixer, microfoni panoramici, chitarre elettriche, bonghetti ecc ecc pare che non riesce a calamitare i giovani che sono in uscita libera".
Ecco lo stupendo commento di cui sopra:

mercoledì 12 dicembre 2018

Il Cardinale/pop e il Duomo di Milano, preso d'assalto come altre Cattedrali e chiese, dai ladri di sacra bellezza, a caccia di fama, lustro e affari economici

"Milano. Il 23 novembre scorso la "regina del pop" Giorgia ha cantato all'interno del Duomo per un evento organizzato dalla neonata associazione “Per Milano” presieduta dall'ex presidente della RAI Anna Maria Tarantola, composta da "cittadini, imprenditori e manager italiani ... che si sono dati l’obiettivo di sfruttare la loro capacità organizzativa e imprenditoriale per promuovere eventi di raccolta fondi e finanziare nel prossimo triennio iniziative e progetti a favore di chi ha più bisogno" (Cfr.Milanoevents). L'esibizione della nota cantante pop, accompagnata dalla sua "storica" Band e dall’OrchestraRoma Sinfonietta ha avuto uno scopo nobilissimo: raccogliere fondi per sostenere le famiglie più povere che hanno dei figli disabili." (Cfr. MiL QUI)
Questo è quel che è accaduto, per la prima volta nella sua storia, all'interno del Duomo di Milano.
Leggiamo ora le considerazioni al riguardo della scrittrice e storica Cristina Siccardi.

Cattedrali trasformate in teatri e circhi, 
il caso del Duomo di Milano
di Cristina Siccardi

Venerdì 23 novembre la cantante Giorgia ha lanciato il suo nuovo disco Pop heart nel Duomo di Milano. 
Oggi, chiese e cattedrali, sempre più vuote di fede, si trasformano in squallidi teatri, dove si canta e si balla. 
Perciò, oltre ad impedire alle persone che ancora desiderano pregare in chiesa con liturgie sempre più protestanti, con un rumoroso attivismo pastorale, con catechiste affamate di protagonismo e presbiteri sempre meno sacerdotali e sempre più conviviali, si profanano luoghi di culto con concerti di musica profana e mostre, più o meno degeneri.

Il Duomo è la chiesa più grande d’Italia, la quarta nel mondo per superficie, la sesta per volume. 
Nel gennaio 1387 si gettarono le fondazioni dei piloni, opere colossali, progettate su disegno l’anno precedente. Durante il 1387 si continuarono gli scavi delle fondazioni e si impiantarono altri piloni. 
Nel corso dell’anno il Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, assunse il controllo dei lavori, imponendo un progetto ambizioso. Il materiale scelto per la nuova costruzione divenne allora il marmo di Candoglia e le forme architettoniche quelle del tardo gotico di ispirazione renano-boema. 
L’imponenza monumentale si sposa con la maestria di contrafforti e archi rampanti, con la leggiadria di pizzi, ricami, scalette, chiocciole, arabeschi, volute, pinnacoli, cuspidi, guglie, svettanti e piene di respiro del Cielo. 
Mentre Sante Vergini e Santi patriarchi di pietra guardano alla povera o ricca umanità, a seconda della ragione di vita che ogni anima si dà.

Sulle mensole degli sguanci delle finestre si trovano statue e busti, sui contrafforti statue coperte da baldacchini marmorei (in basso) e 96 giganti (in alto), sui quali sono inerpicati i doccioni figurati come esseri mostruosi e diabolici. 
Altre statue si trovano sulle guglie, sia a coronamento che nelle nicchie. 
Il complesso delle sculture è una straordinaria galleria dell’arte a Milano tra il XIV e il neoclassicismo, alla realizzazione della quale parteciparono maestri lombardi, tedeschi, boemi, francesi (fra cui i borgognoni), toscani, veneti e campionesi. 
Una squadra di addetti ai lavori che hanno scolpito figure dell’Antico e del Nuovo testamento, Santi e Sante.

Decantava lo scrittore Emilio De Marchi: «Sotto un raggio di sole compari tu, Madonnina benedetta del nostro Duomo! Tu che sei la mamma di tutti noi! Duomo chi ti ha fatto? Da quanti anni contempli le sciocchezze degli uomini? Ti ricordi Napoleone, che ti ruppe le vetrate con i mortai? Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è il nostro Duomo, è la chiesa dei nostri vecchi, è la casa di Milano».

La cattedrale di Milano, Casa del Padre e della Madre di Dio (sulla guglia più alta domina la comunemente detta «Madonnina»), dopo Napoleone e i bombardamenti della seconda Guerra mondiale, è scossa dalla regina del pop: la musica pop è entrata per la prima volta sotto queste volte gotiche. 
Ma è soprattutto scossa dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Enrico Delpini, e dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, che hanno permesso una tale profanazione. 
Il Cardinale si è premurato di annunciare che il concerto sarebbe stato trasmesso in streaming. 
Dell’evento sono stati spettatori gli ospiti del Refettorio Ambrosiano, dove i volontari della Caritas offrivano i pasti ai poveri della città. 
Il Cardinal Ravasi, che fa concorrenza con gli organizzatori di festival canori e si fa latore di atti e messaggi non evangelici,

domenica 2 dicembre 2018

Tempo di Avvento : attesa , memoria e speranza per vincere il disordine mondano scagliato contro l’ordine voluto da Dio

Da un devoto teologo ancora una volta prendiamo una meditazione questa volta adatta per il santo periodo di Avvento.
Preghiamo per la Chiesa e per i Consacrati.
Christus vincit!
En clara vox redárguit, obscúra quaeque pérsonans, procul fugéntur sómnia, ad alto Jesu prómicat.
Et Agnus ad nos míttitur laxáre gratis débitum, omnes simul cum lácrymis precémur indulgéntiam.
Beátus Áuctor saéculi servíle corpus índuit, ut carne carnem líberans, ne pérderet quos cóndidit.
Castae Paréntis víscera caeléstis intrat grátia venter puéllae bájulat secréta quae non nóverat.
Domus pudici péctoris Templum repénte fit Dei, intácta, nésciens virum, concépit alvo Fílium.
Deo Patri sit glória, Eiusque soli Filio, cum Spíritu Paráclito In saéculorum saécula. Amen


Questo tempo di Avvento va vissuto 
nel raccoglimento e il silenzio è un prezioso aiuto. 


Raccogliersi è il contrario di disperdersi e dissiparsi, ubriacati e affannati dalle cose mondane. 
Allora è possibile elevare il nostro cuore a Dio.
Dio non è fuori di noi... E' già lì: è il nostro cuore che sta

sabato 1 dicembre 2018

La Chiesa Cattolica e in particolare la sua dottrina ecclesiologica è fondata sui dogmi per essa inalienabili ed irreformabili.

Riflessione d'inizio dell'Avvento e del nuovo anno liturgico




Consumare i dogmi significa distruggere l'unità della Chiesa
La questione che in materia oggi si presenta come la più grave è appunto quella dell'intercomunione. 
Per fare del vero ecumenismo, non bisogna commettere errori su questo punto.

La Chiesa, la sua dottrina, e in particolare la sua dottrina ecclesiologica, sono fondate su dogmi per essa inalienabili