Tolentino, Chiesa del Sacro Cuore: Festa di San José Sánchez del Río, Martire adolescente della Fede, Patrono del GMG di Panama 2019
Domenica 10 febbraio 2019 ore 17:00 Santa Messa nel rito tradizionale (Summorum Pontificum) v. QUI
San José Sánchez del Río,
il piccolo ucciso che morì dicendo:
Viva Cristo Re e la Vergine di Guadalupe!
Vittima delle persecuzioni religiose di uno dei più radicali governi anticlericali della storia del Messico e testimone di selvaggi omicidi durante la guerra ‘cristera’, Jose Luis Sanchez del Rio fu arrestato dal suo padrino nella stessa chiesa in cui fu battezzato, poi brutalmente torturato e martirizzato nel cimitero della sua città natale per la sua coraggiosa difesa della Chiesa Cattolica.
Aveva solo 14 anni.
Prima di morire, i suoi carnefici gli chiesero: “Cosa manda a dire a suo padre?”. Lui rispose: “Che ci vedremo in cielo. Viva Cristo Re e la Vergine di Guadalupe!”.
Domenica 16 ottobre 2016 è stato proclamato Santo da Papa Francesco in piazza San Pietro!
Martire a 14 anni.
Potremmo riassumere così la vita di José Luis Sánchez del Río, che è stato canonizzato il 16 ottobre 2016.
Peraltro questo giovane martire messicano era originario di Sahuayo, nel Michoacán, il suo stesso paese natale.
L’Agenzia ZENIT ha intervistato padre Luis Manuel Laureán LC, compaesano del beato, il quale ci racconta come proprio il ricordo e l’esempio di ‘Joselito’ hanno confermato la sua vocazione sacerdotale. Di seguito l’intervista ( realizzata prima della canonizzazione del Martire N.d.R.).
Come ha accolto quindi questa notizia?
Con enorme gioia. Appena appresa la notizia, l’ho rilanciata. E subito, nella mia città, hanno suonato le campane, si è svolta una processione e una solenne celebrazione di ringraziamento, e ci sono stati i “fuochi d’artificio” in segno di festa e di allegria…
Sicuramente le saranno tornati alla mente anche tanti ricordi…
Tutti da bambini nel mio paese abbiamo ascoltato la storia di José Sánchez del Río e l’abbiamo imparata a memoria. Tante volte abbiamo visitato anche il Battistero della nostra parrocchia che fu la sua prigione e il fonte battesimale dove fu battezzato, come tutti noi.
Ho ricordato la casa del mio vicino, Rafael Gil “el Zamorano”, i giochi da ragazzo con suo figlio, della stessa mia età, i cavalli e le mucche da latte.
Ma ho ricordato anche le armi che ho visto sul tavolo del “Zamorano”, non sapendo poi che il padre del mio amico aveva partecipato come gendarme al martirio di Joselito. Tantomeno immaginavo che fosse stato proprio lui a