La Storia della Diocesi di Macerata oggi 22 dicembre 2012 si arricchisce di una nuova pagina : grazie all'intraprendenza del nostro Pastore Mons. Claudio Giuliodori viene riaperta l'artistica chiesa di San Filippo Neri al Corso.
Queste sono le note stampate nell'elegante opuscolo inviato alla Curia a tutte le comunità diocesane.
Vorrei solo aggiungere la commozione che avrò nel varcare fra poco il sacro spazio della chiesa filippina.
Per tanti anni ho avuto come confessore un Padre Passionista, ordine che ha retto fino al terremoto del 1997 la chiesa .
Erano gli anni difficili dell'adolescenza che ho spiritualmente colmato grazie alla solida fede dell'anziano religioso.
Poi ho tante volte suonato all'affollata messa vespertina domenicale delle ore 19 soprattutto quando l'organista titolare M° Don Fernando Morresi ha iniziato il suo calvario nella malattia che lo ha condotto prematuramente alla morte.
Il centro storico maceratese ancora viveva grazie a quella messa, sempre curata, dei PP.Passionisti.
Nella Chiesa c'era l'Adorazione Eucaristica Perpetua, dal mattino alla sera.
Inoltre in un altare laterale, il primo vicino all'altare maggiore, era venerato il Corpo di San Vincenzo Maria Strambi, Passionista, Vescovo di Macerata e Tolentino.
Ora rimarrebbe da riaprire la meravigliosa Collegiata di San Salvatore in San Giovanni, a pochi metri dalla Chiesa di San Filippo.
Il "bel" San Giovanni , pinacoteca di arte sacra e di devozioni di un tempo.
Non sappiamo che fine farà.
Rimaniamo ora nel gaudio della riapertura di San Filippo !
Il ricordo della riapertura di San Filippo al Corso , inciso nei cuori, è penetrato nel marmo che la “pietas” del popolo maceratese ha voluto collocare nel punto più alto della facciata.
Ancora una volta la sonnacchiosa comunità cittadina ha avuto nella Chiesa Cattolica uno stimolo che invano troverebbe in altre realtà : “ E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno…”
Grazie Mons. Giuliodori : un Vescovo straordinario !!!
Ancora una volta la sonnacchiosa comunità cittadina ha avuto nella Chiesa Cattolica uno stimolo che invano troverebbe in altre realtà : “ E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno…”
Grazie Mons. Giuliodori : un Vescovo straordinario !!!
La Chiesa di San Filippo Neri di Macerata.
Fin dal 1611 vennero a Macerata alcuni Filippini, i quali risiedettero dapprima presso varie Chiese; poi, nel 1624, due anni dopo la canonizzazione del loro Santo Fondatore, costruirono, verso la metà dell'attuale corso, una Chiesa dedicata a S. Filippo, che è stata la prima in tutto il mondo dedicata al grande Santo, Apostolo di Roma.
L'8 settembre fu solennemente benedetta dal Vescovo Card. Centini; essendo però insufficiente a contenere i fedeli che in gran numero vi accorrevano, nel 1647 fu ampliata e nuovamente benedetta dal Vescovo Mons. Silvestri.
Nel 1685 fu per la terza volta ampliata; ma risultando ancora angusta alla crescente devozione dei Maceratesi, i Filippini decisero di costruirne a poca distanza, davanti la Chiesa di S. Giovanni, una nuova più grande.
Ne fece il disegno Gian Battista Contini, romano, e il maceratese Giuseppe Marconi ne fu il grande benefattore.
La prima pietra fu posta il 17 dicembre 1697 e ben presto la Chiesa sorse su pianta ellittica, ricca di marmi e di splendide tele, in grandioso stile barocco. [...]
Nel 1799, espulsi i religiosi da Napoleone, nella Chiesa fu portata la residenza parrocchiale di S. Maria della Porta; ma dopo due anni ognuno tornò alla propria sede.
Nel 1810, espulsi nuovamente i Filippini, la Chiesa fu chiusa al culto, e così rimase fino al 1820, quando, per le premure del Vescovo S. Vincenzo Strambi, i religiosi poterono tornare a Macerata, rimanendovi fino al 1847, quando furono sostituiti dai Barnabiti. [...]
Nel 1861, in seguito alle leggi eversive del Governo italiano, i Barnabiti furono espulsi, e la Chiesa, nel 1866, fu ceduta dal Comune alla Confraternita delle
L'8 settembre fu solennemente benedetta dal Vescovo Card. Centini; essendo però insufficiente a contenere i fedeli che in gran numero vi accorrevano, nel 1647 fu ampliata e nuovamente benedetta dal Vescovo Mons. Silvestri.
Nel 1685 fu per la terza volta ampliata; ma risultando ancora angusta alla crescente devozione dei Maceratesi, i Filippini decisero di costruirne a poca distanza, davanti la Chiesa di S. Giovanni, una nuova più grande.
Ne fece il disegno Gian Battista Contini, romano, e il maceratese Giuseppe Marconi ne fu il grande benefattore.
La prima pietra fu posta il 17 dicembre 1697 e ben presto la Chiesa sorse su pianta ellittica, ricca di marmi e di splendide tele, in grandioso stile barocco. [...]
Nel 1799, espulsi i religiosi da Napoleone, nella Chiesa fu portata la residenza parrocchiale di S. Maria della Porta; ma dopo due anni ognuno tornò alla propria sede.
Nel 1810, espulsi nuovamente i Filippini, la Chiesa fu chiusa al culto, e così rimase fino al 1820, quando, per le premure del Vescovo S. Vincenzo Strambi, i religiosi poterono tornare a Macerata, rimanendovi fino al 1847, quando furono sostituiti dai Barnabiti. [...]
Nel 1861, in seguito alle leggi eversive del Governo italiano, i Barnabiti furono espulsi, e la Chiesa, nel 1866, fu ceduta dal Comune alla Confraternita delle
Stimmate di San Francesco, che ne prese possesso il 7 dicembre di quell'anno. (0.
Gentili, Macerata Sacra, Roma, Casa Editrice Herder, 1967, pp. 213-216)
La Chiesa fu poi officiata dai Padri Passionisti dal 1957 al 1997, quando venne chiusa a causa dei danni riportati per il sisma che colpì le Marche e l'Umbria.
Il 22 dicembre 2012, dopo 15 anni, la Chiesa, sotto il governo pastorale di Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia, viene nuovamente aperta al culto e data alla cura e alla custodia pastorale del Rettore della Chiesa e Priore della Confraternita don Gianluca Merlini, in collaborazione con i consacrati "Figli del Sacro Cuore di Gesù" dell'Associazione Mariana "Regina dell'Amore".
Il 22 dicembre 2012, dopo 15 anni, la Chiesa, sotto il governo pastorale di Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia, viene nuovamente aperta al culto e data alla cura e alla custodia pastorale del Rettore della Chiesa e Priore della Confraternita don Gianluca Merlini, in collaborazione con i consacrati "Figli del Sacro Cuore di Gesù" dell'Associazione Mariana "Regina dell'Amore".