venerdì 13 settembre 2013

I " professionisti " delle dissacrazioni

A ) Cosa c’è di più tremendo della morte di un giovane ?
Anche le pietre si uniscono nel pianto per la scomparsa di un ragazzo !
Abbiamo più volte visto, anche in TV,  dei “ normali ” Sacerdoti che preparano con devota cura ( digne, attente ac devote )  la Liturgia esequiale di un giovane che ha perso prematuramente la vita " raccomandando " il loro parrocchiano alla Misericordia di Dio attraverso gli antichi  gesti e le preghiere della Chiesa.
Eppure, nonostante i buoni propositi del prete, irromporono in chiesa scalmanate bande di giovani che, con la scusa di rendere teatralmente visibile la loro amicizia con il defunto, si impadroniscono  della cerimonia stravolgendola con  profane contaminazioni miste di sentimentalismo e sensazionalismo ( come avviene anche per le liturgie nuziali ) .
Il Magistero immutabile della Chiesa insegna  :
La Chiesa dunque, fedele al mandato ricevuto dal Suo Fondatore, continua l'ufficio sacerdotale di Gesù Cristo soprattutto con la Sacra Liturgia. Ciò fa in primo luogo all'altare, dove il sacrificio della Croce è perpetuamente rappresentato (Conc. Trid., Sess. 22, c. 1) … poi con i Sacramenti, che sono particolari strumenti per mezzo dei quali gli uomini partecipano alla vita soprannaturale; in fine col quotidiano tributo di lodi offerto a Dio Ottimo Massimo. …“Il dovere fondamentale dell'uomo è certamente quello di orientare verso Dio se stesso e la propria vita. “( Pio XII Enciclica Mediator Dei ).
Come si può salvaguardare l’azione liturgica dalle indebite invasioni delle bande di giovinastri plaudentemente irriverenti nei confronti del Sacro ?
Ormai  non esiste più collocazione geografica : le scorribande dei grupposcoli dissacratori riescono persino ad arrivare nei più sconosciuti villaggi attraverso il passa-parola sui social network .
E’ normale ( ed anche ammirevole ) che i  giovani desiderano dare sfogo al loro dolore ed alla loro umana sofferenza per la tragica perdita di un loro amico nelle forme che sono loro proprie: con sciarpe, magliette con la foto del loro amico, bandiere, palloni ecc. ecc.
Quello che preoccupa è che i preti si debbono trovare davanti al “ fatto compiutoaccettandoobtorto collo” in Chiesa anche manifestazioni laicissime di commiato che non si addicono al sacro spazio consacrato alla sola lode di Dio.
Sarebbe santamente educativo ( la Liturgia ha ottimamente esercitato nei secoli il ruolo di “ maestra di pedagogia” per il fedeli ) che fuori dalla chiesa si svolga il "funerale laico" in cui i giovani possano esprimere le loro espressioni di dolore ( che sono tutte sentimental/sensazionalistiche alla " Maria De Filippi ... " perchè così sono stati deseducati ...). 
La differenza  tra le cose di Dio e le cose degli uomini deve essere fortemente rimarcata :  nessuno se la sente di disprezzare e sminuire l'aspetto umano della scelta di un gruppo di giovani di salutare un loro amico secondo un " loro" stile .
Purtroppo i  Sacerdoti  salvo alcune eccezioni,  hanno timore di “ inimicarsi ” i giovani dicendo loro che quel che sembra giusto, scontato, lecito e dettato dall'onda del sentimentalismo del momento, possa in realtà essere sbagliato, sconveniente e irriverente .
Siamo al paradosso : nelle Chiese Cattoliche nel nome di una certo “ giovanilismo( v.foto allegate ) viene praticamente permesso tutto, anche se è palesemente dissacratorio, mentre nei luoghi di culto di altre religioni ci si comporta con dignità e rispetto !
La condizione che corrode il senso liturgico cattolico è stata sapientemente analizzata dal grande Teologo Joseph Ratzinger nel monumentale “ Introduzione allo spirito della Liturgia” che ha scritto :
L’uomo si serve di Dio secondo il proprio bisogno e così si pone in realtà al di sopra di lui (…): si tratta di un culto fatto di propria autorità. (…) Allora la liturgia diventa davvero un gioco vuoto. O, ancora peggio, un abbandono del Dio vivente camuffato sotto un manto di sacralità”.

B) La dissacrazione attraverso la Comunione sulle mani ( Nota scritta da un giovanissimo quanto mai saggio studente )
Dall'Istruzione "Redemptionis Sacramentum" della Sacra Congregazione per il Culto Divino.

"La Comunione sotto le due specie
[100.] Al fine di manifestare ai fedeli con maggior chiarezza la pienezza del segno nel convivio eucaristico, sono ammessi alla Comunione sotto le due specie NEI CASI CITATI DAI LIBRI LITURGICI anche i fedeli laici, con il presupposto e l’incessante accompagnamento di una DEBITA CATECHESI circa i principi dogmatici fissati in materia dal Concilio Ecumenico Tridentino.

Il ministro straordinario della sacra Comunione
[154.] Come è stato già ricordato, «ministro, in grado di celebrare in persona Christi il sacramento dell’Eucaristia, è il SOLO Sacerdote validamente ordinato». Perciò il NOME di «ministro dell’Eucaristia» spetta propriamente al SOLO Sacerdote. Anche a motivo della sacra Ordinazione, i ministri ordinari della santa Comunione sono i Vescovi, i Sacerdoti e i Diaconi, ai quali, dunque, spetta distribuire la santa Comunione ai fedeli laici nella celebrazione della santa Messa. Si manifesti, così, correttamente e con pienezza il loro compito ministeriale nella Chiesa e si adempia il segno sacramentale.

[156.] Questo ufficio venga inteso in senso stretto secondo la sua denominazione di ministro STRAORDINARIO della santa Comunione, e non «ministro speciale della santa Comunione» o «ministro straordinario dell’Eucaristia» o «ministro speciale dell’Eucaristia», definizioni che ne amplificano INDEBITAMENTE e IMPROPRIAMENTE la portata.

[157.] Se è di solito presente un numero di ministri sacri SUFFICIENTE anche alla distribuzione della santa Comunione, NON SI POSSONO DEPUTARE a questo compito i ministri straordinari della santa Comunione. In simili circostanze, coloro che fossero deputati a tale ministero, non lo esercitino. È riprovevole la prassi di quei Sacerdoti che, benché presenti alla celebrazione, si astengono comunque dal distribuire la Comunione, incaricando di tale compito i laici.

[158.] Il ministro straordinario della santa Comunione, infatti, potrà amministrare la Comunione soltanto quando mancano il Sacerdote o il Diacono, quando il Sacerdote è impedito da malattia, vecchiaia o altro serio motivo o quando il numero dei fedeli che accedono alla Comunione E' TANTO GRANDE che la celebrazione stessa della Messa si protrarrebbe troppo a lungo. Tuttavia, ciò si ritenga nel senso che andrà considerata motivazione DEL TUTTO INSUFFICIENTE UN BREVE PROLUNGAMENTO, secondo le abitudini e la cultura del luogo."

Tutto questo perchè nella mia parrocchia si fa un grande abuso di questi ministri (che per la piccola realtà parrocchiale non dovrebbero nemmeno esistere!). Dov'è il numero dei fedeli TANTO GRANDE che accede alla Comunione? Se il sacerdote impiega 5 minuti in più per distribuire la Comunione da solo (lui che è l'unico ad avere le mani consacrate), non vedo assolutamente la necessità di nessun ministro. Perchè invece di cercare di ridurre il tempo della parte sacrificale della Messa (che è quella centrale!) non riducete la lunghezza delle prediche?
Nonostante, ripeto, non ce ne sia bisogno ora si vogliono costringere pure le catechiste a distribuire la Santa Comunione (con ben 15 ministri straordinari!). E chi si rifiuta viene bollato come chiuso mentalmente!
Cosa state facendo diventare il momento della S. Comunione? Un distributore del Corpo del Signore! Si ha fretta di finire per fare cosa? Dove dovete andare voi preti? Se non vi occupate in primis delle cose di Dio, è inutile che poi vi prodighiate nell'organizzare partite di pallone per i ragazzi!
Sacerdoti, pensate di più alle cose di Dio e lasciate ai laici gli affari amministrativi della parrocchia, NON IL CONTRARIO!

E poi, questa pratica della comunione in mano (per non parlare dei ministri laici che la distribuiscono!): BASTA! Per quale motivo ci si ostina a permetterlo SE NON PER MOTIVI IDEOLOGICI?

Guardate cosa dice il Concilio Dogmatico di Trento: «L'uso che il SOLO sacerdote dia la Comunione con le sue mani consacrate, è una TRADIZIONE APOSTOLICA» (Sessione 13 c.8);

Sant'Eutichiano, Papa dal 275 al 283, vieta esplicitamente i ministri cosiddetti straordinari della Comunione: «Nullus præsumat tradere communionem laico vel femminæ ad deferendum infirmo» (Nessuno osi consegnare la comunione ad un laico o ad una donna per portarla ad un infermo).

San Francesco di Assisi: “Solo loro (i Sacerdoti) devono amministrarlo, e non altri”.(Carta 2° a tutti i fedeli,35).

Papa San Pio X: “Nell'atto di ricevere la santa Comunione bisogna essere inginocchiati, tenere la testa mediocremente alzata, gli occhi modesti e rivolti alla sacra particola, la bocca sufficientemente aperta e la lingua un poco avanzata sulle labbra”.
E rispondendo a chi gli chiedeva il permesso di ricevere la comunione in piedi sulla base del fatto che: gli Israeliti mangiavano in piedi l’agnello pasquale, ha dichiarato: “L'agnello Pasquale era tipo (simbolo, figura o promessa) dell'Eucaristia. Pertanto, i simboli e le promesse si ricevono in piedi, la realtà si riceve in ginocchia e con amore “.

Papa Giovanni Paolo II: “Toccare la Sacra Specie, la sua distribuzione con le proprie mani, e un privilegio degli Ordinati” (Carta Domenicae Cenae).

Madre Teresa di Calcutta: “Il peggior male del Mondo? E' il rito della Comunione nella mano.

Perciò smettete di spacciare l'uso odierno per cosa lecita. State commettendo continuamente abusi!



Commento alle foto che si riferiscono alla dissacrazione della dignità episcopale in occasione della recente GMG in Brasile.
" L'evento GMG è uno stanco show rivolto ad adolescenti visti con lo sguardo di anziani uomini che cercano di compiacerli o attrarli nella loro sfera culturale e morale, attraverso un processo fortemente mimetico. Il risultato di questa mimesi, a lungo andare, è costituito da una cristallizzazione temporale e culturale del concetto di "adolescente", di "giovane". Intendo dire che la categoria "giovani" è una categoria in continuo mutamento e al suo interno enormemente frastagliata, dunque ridurla ad un'unica dimensione significa inevitabilmente falsificarla " ( Da Fides et forma )