sabato 12 aprile 2014

E' la Croce che salva ! Non la pacca sulle spalle che non salva nessuno !



Ribadisco il mio pensiero. Tanto non possono trattarci peggio di come già ci trattano. 
La misericordia di Dio sarà clemente con le nostre fragilità, se avremo chiesto perdono ed emendato. 
Sarà benevola, quando il cuore desidererà sinceramente la conversione e l'obbedienza alla volontà di Dio. 
Ma sarà giustizia senza sconti per chi avrà scelto di impugnare la verità nella propria vita e in quella degli altri. 
Essere conniventi di un pensiero avverso a quello di Dio non porta alla salvezza. 
Il mondo e settori stessi della Chiesa potranno applaudirci per la libertà dimostrata, la solidarietà umana e quanto altro si vuole, ma finiremo per dannarci l'anima. 
Posso rubare un pezzo di pane per fame o persino per capriccio, ed avere perdono. 
Ma se progetto o appoggio una rapina ad una grande banca, la considerazione sarò diversa. Qui stanno rapinando l'uomo della sua dignità, e noi finiamo per considerarlo come un furto di caramelle. 
La pacca sulle spalle non salva nessuno! Salva la verità! In noi e negli altri. ( dallo scritto di un Sacerdote-Teologo )



Pange, lingua, gloriosi proelium certaminis
et super crucis trophaeo dic triumphum nobilem,
qualiter redemptor orbis immolatus vicerit.

De parentis protoplasti fraude factor condolens,
quando pomi noxialis morte morsu corruit,
ipse lignum tunc notavit, damna ligni ut solveret.

Hoc opus nostrae salutis ordo depoposcerat,
multiformis perditoris arte ut artem falleret
et medelam ferret inde, hostis unde laeserat.

Quando venit ergo sacri plenitudo temporis,
missus est ab arce patris natus orbis conditor
atque ventre virginali carne factus prodiit.

Vagit infans inter arta conditus praesaepia,
membra pannis involuta virgo mater adligat,
et pedes manusque crura stricta pingit fascia.

Lustra sex qui iam peracta tempus implens corporis,
se volente, natus ad hoc, passioni deditus,
agnus in crucis levatur immolandus stipite.

Hic acetum, fel, arundo, sputa, clavi, lancea;
mite corpus perforatur; sanguis, unda profluit,
terra pontus astra mundus quo lavantur flumine.

Crux fidelis, inter omnes arbor una nobilis,
nulla talem silva profert flore, fronde, germine,
dulce lignum dulce clavo dulce pondus sustinens.

Flecte ramos, arbor alta, tensa laxa viscera,
et rigor lentescat ille quem dedit nativitas,
ut superni membra regis mite tendas stipite.

Sola digna tu fuisti ferre pretium saeculi
atque portum praeparare nauta mundo naufrago,
quem sacer cruor perunxit fusus agni corpore.