Il 17 gennaio 2015 durante la processione d'ingresso della S.Messa per l'Ordinazione Episcopale di S.E.R. Mons.Moises Contreras Athisa SdM nuovo Vescovo di San Marcos de Arica, in Cile, presieduta dal Cardinale Arcivescovo Ricardo Ezzati e concelebrata dal vescovo Ivo Scapolo , Nunzio Apostolico in Cile e dall'Arcivescovo di Antofagasta, Monsignor Pablo Lopez Riquelme, il Vescovo-eletto , i Vescovi principali Ordinanti e i Vescovi Concelebranti ( tutti ovviamente Cattolici) hanno preso parte attiva al rito pagano in onore del “dio Tata Inti, dio del Sole Inca" dopo aver chiamato il "sacerdote del villaggio" per PROPIZIARE la nuova nomina vescovile...
Dunque, prima di iniziare il solenne rito cattolico, i vescovi presenti hanno elevato un rito propiziatorio insieme al "sacerdote" inca che invocava il dio sole, il dio Tata Inti.
Coerenza teologica e liturgica !
Hanno non solo partecipato alla benedizione panteista - indossando gli abiti liturgici che si usano solo ed unicamente per la celebrazione della Santa Messa - ma l'eletto Vescovo, rivestito dei sacri paramenti liturgici, si è inginocchiato per ricevere le benedizioni inca del dio Tata inti, il dio del sole....
"Inti" è l'indicativo del dio Sole in tutta l'America latina ed è posto sia sulla bandiera argentina che su quella del Paraguay, poi cambiava il nome a seconda delle città e degli imperi, così abbiamo Tata Inti in alcune località del Cile, in altre si chiama Inti Rama, e così via, ma indica sempre il dio Sole....
Il Messico lo abbandonò dopo l'arrivo del Cristianesimo e soprattutto grazie alla tradizionale, fortissima devozione popolare alla Vergine di Guadalupe che frantumò ogni forma di mitologia di questa ed altre divinità legate ai pianeti, alla terra ed alle acque.... siamo dunque ad una vera confusione che puzza di sincretismo e di apostasia...
Una fedele, indignata, ha così commentato :
"Ci facciano capire questi Vescovi: chi ci ha creati?
Dunque, prima di iniziare il solenne rito cattolico, i vescovi presenti hanno elevato un rito propiziatorio insieme al "sacerdote" inca che invocava il dio sole, il dio Tata Inti.
Coerenza teologica e liturgica !
Hanno non solo partecipato alla benedizione panteista - indossando gli abiti liturgici che si usano solo ed unicamente per la celebrazione della Santa Messa - ma l'eletto Vescovo, rivestito dei sacri paramenti liturgici, si è inginocchiato per ricevere le benedizioni inca del dio Tata inti, il dio del sole....
"Inti" è l'indicativo del dio Sole in tutta l'America latina ed è posto sia sulla bandiera argentina che su quella del Paraguay, poi cambiava il nome a seconda delle città e degli imperi, così abbiamo Tata Inti in alcune località del Cile, in altre si chiama Inti Rama, e così via, ma indica sempre il dio Sole....
Il Messico lo abbandonò dopo l'arrivo del Cristianesimo e soprattutto grazie alla tradizionale, fortissima devozione popolare alla Vergine di Guadalupe che frantumò ogni forma di mitologia di questa ed altre divinità legate ai pianeti, alla terra ed alle acque.... siamo dunque ad una vera confusione che puzza di sincretismo e di apostasia...
Una fedele, indignata, ha così commentato :
"Ci facciano capire questi Vescovi: chi ci ha creati?
Chi è morto sulla Croce al quale si deve l'unico Culto? e per il quale usate quei paramenti sacri che avete prostituito?
Vergogna!!!
Ed è certo che siamo scandalizzati ed inquieti, qui non siamo neppure nel comune paganesimo, ma rientriamo proprio nel panteismo puro!
Qui ci troviamo davanti a dei Vescovi della Chiesa Cattolica che hanno reso un culto panteista, con tanto di usi di paramenti sacri e dove l'incenso lo ha messo il sacerdote Inca...."
Dopo il rito di propiziazione pagana il Vescovo eletto S.E.R. Mons.Moises Contreras Athisa ha solennemente giurato, onde poter ricevere la Consacrazione Episcopale :Vescovo ordinante: Vuoi custodire puro e integro il deposito della fede, secondo la tradizione conservata sempre e dovunque nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli?
L'ELETTO : SI, LO VOGLIO !
S.E.R. Mons.Moises Contreras Athisa SdM Vescovo di San Marcos de Arica con croce pettorale "ad usum Papae Francisci" ed un curioso pallio di simpatica fattura carnascialesca .
Altre foto QUI
Per chi vuole deliziarsi con delle belle musiche latino-americane ( Radio Montecarmelo ) anche se non sono propriamente quaresimali QUI
Per chi vuole deliziarsi con delle belle musiche latino-americane ( Radio Montecarmelo ) anche se non sono propriamente quaresimali QUI
Dal secondo libro dei Maccabei
Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle patrie leggi e a non governarsi più secondo le leggi divine, inoltre per profanare il tempio di Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio e quello sul Garizim invece a Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo.
Grave e intollerabile per tutti era il dilagare del male.
Il tempio infatti fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei pagani, che gavazzavano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le cose più sconvenienti. L'altare era colmo di cose detestabili, vietate dalle leggi.
Non era più possibile né osservare il sabato, né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo.
Si era trascinati con aspra violenza ogni mese nel giorno natalizio del re ad assistere al sacrificio; quando ricorrevano le feste dionisiache, si era costretti a sfilare coronati di edera in onore di Dioniso. Fu emanato poi un decreto diretto alle vicine città ellenistiche, per iniziativa dei cittadini di Tolemàide, perché anch'esse seguissero le stesse disposizioni contro i Giudei, li costringessero a mangiare le carni dei sacrifici e mettessero a morte quanti non accettavano di partecipare alle usanze greche.
Si poteva allora capire quale tribolazione incombesse.
Si poteva allora capire quale tribolazione incombesse.
Furono denunziate, per esempio, due donne che avevano circonciso i figli: appesero i loro bambini alle loro mammelle e dopo averle condotte in giro pubblicamente per la città, le precipitarono dalle mura.
Altri che si erano raccolti insieme nelle vicine caverne per celebrare il sabato, denunciati a Filippo, vi furono bruciati dentro, perché essi avevano ripugnanza a difendersi per il rispetto a quel giorno santissimo.
Fonte delle foto : Una Fides
Fonte delle foto : Una Fides