Se la Chiesa tedesca, senza fedeli e in uno scisma de facto, si permette di dare lezioni ai «poveri» africani
Di Marco Tosatti
Strana Chiesa, quella tedesca. 
La punta di lancia della battaglia per  ammettere i divorziati-risposati all’eucaristia senza se e senza ma,  pronta ad accettare nelle fila dei suoi numerosissimi dipendenti anche  persone che contraddicono in maniera plateale l’insegnamento della  Chiesa in tema di matrimonio, omosessualità ecc. ecc.  
E anche protagonista di qualche caduta di tono, rivelatrice di una mentalità.
Per esempio, su Katholisch.de, il website ufficiale della Chiesa tedesca, ha scritto un articolo intitolato “La romantica, povera Chiesa”.
E anche protagonista di qualche caduta di tono, rivelatrice di una mentalità.
Per esempio, su Katholisch.de, il website ufficiale della Chiesa tedesca, ha scritto un articolo intitolato “La romantica, povera Chiesa”.
Björn  Odendahl nel suo articolo scriveva: “Così anche in Africa. Naturalmente  la Chiesa sta crescendo laggiù. 
Cresce perché le persone sono  socialmente dipendenti e spesso non hanno nient’altro se non la fede”. 
Da notare che la Chiesa in Germania sta soffrendo di un’emorragia di  fedeli senza precedenti. 
Al contrario la Chiesa in Africa sta vivendo  un’espansione di grande rilievo, tale da far apparire il continente come  il reale serbatoio di cattolici del mondo, mentre ovunque altrove,  compresa l’America Latina, le cifre sono in discesa.  
 
Sempre riferendosi alla Chiesa in Africa Katholisch.de scrive: “Cresce perché la situazione dell’istruzione nella media è nella media a un livello abbastanza basso e la gente accetta risposte semplici a domande difficili.
Sempre riferendosi alla Chiesa in Africa Katholisch.de scrive: “Cresce perché la situazione dell’istruzione nella media è nella media a un livello abbastanza basso e la gente accetta risposte semplici a domande difficili.
E anche il numero crescente di preti è il risultato non solo  di potenze missionaria ma anche il risultato del fatto che il sacerdozio  è una delle poche possibilità di sicurezza sociale nel continente  nero”. 
Insomma... 
E nei giorni scorsi l’organizzazione di laici cattolici Zentralkomitee  der Deutschen Katholiken (Comitato Centrale dei cattolici tedeschi, ZDK)  ha eletto come presidente Thomas Sternberg, un teologo e politico, che  ha firmato di recente una petizione, insieme ad altri laici cattolici e  politici, per chiedere che lo Stato dia la sua approvazione alle unioni  fra persone dello stesso sesso.  
 
Un paio di settimane fa la radio dell’arcidiocesi di Colonia mandava in onda un’intervista allo stesso Sternberg in cui sosteneva che ben presto “non ci sarà più nessun conflitto riguardo alle donne e agli uomini cattolici che lavorano nel campo della vita umana prima della nascita, come è compiuta dall’organizzazione Donum Vitae.
Un paio di settimane fa la radio dell’arcidiocesi di Colonia mandava in onda un’intervista allo stesso Sternberg in cui sosteneva che ben presto “non ci sarà più nessun conflitto riguardo alle donne e agli uomini cattolici che lavorano nel campo della vita umana prima della nascita, come è compiuta dall’organizzazione Donum Vitae.
Tali inutili temi di controversia  devono essere rimossi, e relativamente in fretta.” 
Donum Vitae è  un’organizzazione controversa, che in passato è stata rimproverata dai  vescovi tedeschi, e che fa parte del sistema legale tedesco che permette  l’aborto su richiesta. 
Nel 2006 i vescovi tedeschi proibirono ogni  cooperazione da parte della Chiesa con Donum Vitae.   
