Dall'autorevole sito liturgico statunitense New Liturgical Movement traiamo un'
 interessante riflessione, ricca di sano ecumenismo, di David Clayton 
sulla pietà liturgica: la preghiera e la recita in famiglia dell'Ufficio
 Divino. 
Nel leggere questo studio molti "tradizionali" storceranno subito la 
bocca: quante volte abbiamo sentito dire che l'Ufficio Divino appartiene
 solo ai Consacrati e stupidaggini simili... 
Al variegato mondo tradizionale soprattutto italiano piace gozzovigliare con sterili luoghi comuni facendo finta di non ricordare che in talune parrocchie assai prima del Concilio Vaticano II i bravi fedeli erano soliti cantare i Vesperi domenicali e delle feste più importanti...
Dopo il Concilio Vaticano II la recita dell'Ufficio Divino da parte dei fedeli laici fu da molti 
giudicata un'utopia improponibile per "l'uomo e per la donna di oggi" . 
Così non fu perchè, sia pur in maniera assai limitata, donne e uomini 
sono soliti recitare con ammirevole devozione  il breviario.
David Clayton, attento conoscente della storia sociale del mondo anglosassone,  riconosce come altamente preziosa la recita familiare del Breviario  additandola come sicura fonte di rinnovamento ecclesiale e di grazia per la l'intera società civile. 
 
Il potere della recita dell'Ufficio divino per trasformare la Chiesa e la società
di David Clayton
Il 'metodo' dei metodisti! 
Studiando
 le varie forme di preghiera del breviario mi sono imbattuto su internet
 in una pagina che trattava la storia del Breviario Anglicano ( QUI) 
I
 contenuti più salienti sono: 
- John e Charles Wesley adottarono il "metodo" per regolare la preghiera dell'Ufficio Divino, che rimaneva centrale, comprendente lo studio delle Scritture, il Digiuno, e la celebrazione regolare della Santa Comunione in aggiunta alla celebrazione quotidiana del mattino e dei Vespri.
- John e Charles Wesley adottarono il "metodo" per regolare la preghiera dell'Ufficio Divino, che rimaneva centrale, comprendente lo studio delle Scritture, il Digiuno, e la celebrazione regolare della Santa Comunione in aggiunta alla celebrazione quotidiana del mattino e dei Vespri.
 - La regola di vita  di John Wesley fu, nei suoi elementi essenziali, accuratamente ortodossa e cattolica. 
E
 'stato detto che se Wesley fosse nato solo nel 1803 piuttosto che 1703,
 sarebbe stato un seguace di quei grandi teologi Oxford John Henry Newman, Edward Bouverie Pusey, e Hurrell Froude che con la
 loro predicazione e l’intensa pastorale hanno convertito la Chiesa 
d'Inghilterra  volgendola verso le sue originarie radici apostoliche e 
sacramentali. 
John Wesley
 è stato infatti fra quei ministri del 19 ° secolo cosiddetti "Tractarians" che accesero un
 nuovo interesse per le forme precedenti la Riforma fra le quali quella 
centrale di celebrare la Santa Eucaristia associata alla preghiera quotidiana. 
A
 metà e fine del XIX secolo, la Chiesa anglicana in Inghilterra e in 
America ha visto fiorire niente meno che una “rinascita cattolica”, tra 
cui la ripresa degli ordini religiosi organizzati, una rinnovata enfasi 
su e una più seria e evangelica valutazione per l'Episcopato e per il 
Sacerdozio, i Sacramenti, la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, 
la natura sacrificale della Santa Comunione, la devozione alla Beata 
Vergine e dei Santi, e la Chiesa come corpo mistico di Cristo. 
Per
 un ecclesiastico che è cresciuto frequentando unicamente in una chiesa 
metodista , John Wesley, il cui bisnonno era un predicatore laico metodista, ho 
trovato questo stupefacente!
Avevo sentito parlare del "metodo" di John Wesley, che ha dato il nome ai metodisti, ma nessuno ha parlato di cosa è in realtà. 
Come
 cattolico non penso ovviamente che i metodisti e gli Anglicani della 
Chiesa Alta hanno concretamente posto la  Presenza Reale al centro delle
 loro comunità, ma debbo dedurre che gran parte della forza di questi 
due movimenti possano essere attribuiti alla costante devozione per 
l'Ufficio Divino. 
… 
Alla
 chiesa anglicana va attribuito il merito, a mio parere, della rinascita
 dell’arte gotica che ha forgiato fortemente la cultura del 19 ° secolo 
in Gran Bretagna e in America. 
Nonostante
 la fondamentale assenza della Presenza Reale, ci è data questa 
testimonianza concreta: il grande potere che la liturgia autenticamente 
vissuta  riesce a comunque a trasformare la vita e la società. 
Ho scritto di questo qui. 
Viene
 anche da chiedersi se è per colpa dell’aderenza al vero “metodo” di un 
tempo che  oggi,  in Inghilterra si nota in modo assai marcato il 
declino dei metodisti. 
Questo
 rafforza la mia convinzione che se si desidera trasformare la cultura e
 far rivivere la Chiesa, lo possiamo fare unicamente attraverso la 
chiesa domestica e la famiglia centrata sulla pietà liturgica, tra cui 
il canto della Liturgia delle Ore a casa. 
Anche
 se questo significa che dobbiamo incoraggiare questa pia devozione 
mediante la lingua corrente in modo che le persone che non sono edotti 
della lingua latina (cioè la maggior parte) possono veramente pregare. 
Debbo
 prendere atto che gli anglicani recitano l’Ufficio Divino in questo 
modo, come ho descritto in una relazione sulla comunità dell'Ordinariato
 di  Nostra Signora di Walsingham. 
Ed
 è proprio la preghiera della famiglia nella chiesa domestica, 
incentrata sulla pietà liturgica, che può guidare tale cambiamento della
 società di oggi, così come trasformare la Chiesa. 
Abbiamo bisogno di formare dei contemplativi come se fosse una cosa ovvia, non come l'eccezione. 
Forse abbiamo qualcosa da imparare da John Wesley!
Forse abbiamo qualcosa da imparare da John Wesley!
Immagine: il Rev.do Charles Wesley
