« Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi » (1 Pt 3,15) La meditazione del libro dell’Apocalisse ci ha fatto capire che non possiamo facilmente considerarci a posto. Al tempo stesso abbiamo compreso che non ha senso lamentarci e piangerci addosso, facendo sempre la lista dolente delle cose  che  non  vanno.  Perché  il  Signore  ci  spinge  ad  andare  avanti, oltre i nostri stessi peccati.  Se  nel  nostro  contesto  la  speranza  sembra  difficile,  se sperare assomiglia ogni giorno di più ad un’illusione, ad un sogno da bambini, proprio in questa situazione il Signore si ripropone  come  Dio  della  vita,  lieto  evento  della  Speranza  fatta carne. Secondo  quanto  è  stato  suggerito  da  molte  parti,  il  Signore  chiede  in  particolare  alla  nostra  Chiesa  il  coraggio  di  testimoniare  ed  annunciare  la  Speranza  in alcuni ambiti fondamentali della vita:le relazioni coniugali e familiari; l’età della giovinezza; le vecchie e nuove povertà. Laddove cioè per tanti versi la speranza sembra oggi messa alla prova o comunque carente. Dove forse vediamo difficoltà  insormontabili  e  siamo  tentati  dalla  sfiducia  di  chi dice,  è  tutto  inutile,  è  tempo  perso.  Proprio  lì,  dove  la  situazione  sembra  più  compromessa  e  difficile  il  Signore  ci  vuole  testimoni  ed  annunciatori  del  suo  Vangelo  di  Speranza. L’urgenza  che  il  Signore  ci  mette  nel  cuore  è  ben  sintetizzata nella frase della I lettera di S. Pietro ..“PRONTI  SEMPRE  A RISPONDERE  A  CHIUNQUE  VI  DOMANDI  RAGIONE  DELLA SPERANZA CHE È IN VOI”(1 Pt 3,15)....Rendi ragione  della  speranza  che  ti  abita!”  “Abbandonati  fiduciosa a me, tuo Signore, Sii gioiosamente consapevole della Speranza che è in te, e rendine ragione alle persone in mezzo alle quali vivi!”  Cioè:  “Prima  di  tutto  sii  certa  che  la  Speranza  è  in  te! Percepisci, comprendi, riconosci, contempla questa Speranza. La Speranza di vita piena e d’amore, di felicità e di bellezza che ti è stata donata senza tuo merito e che sono Io, Cristo Risorto, presente in te. Riconoscila e godine, esultane ed insieme trema per la responsabilità che ciò comporta. Contemplala tu, Chiesa .., ma la contemplino e se ne rendano consapevoli tutte le tue membra: i presbiteri  e  i  diaconi,  poi  i laici,  giovani  e  famiglie,  i  religiosi,  le religiose, il vescovo! Renditi conto della bella Speranza che ti abita, ma immediatamente impara a renderne ragione, a comunicarla, a trasmetterla con coraggio, senza vergogna e con fiducia, anche se sempre con l’umiltà di chi si riconosce per primo peccatore. Rendi ragione della tua Speranza con uno slancio nuovo, con entusiasmo e nuovo impegno. Il  mondo,  gli  uomini  e  le  donne  del  nostro  tempo,  quelli  che abitano lontano o vivono qui, ne hanno bisogno, hanno  un  disperato  bisogno  di  Speranza  che  non  deluda,  per  vivere una vita che abbia senso e conoscere la vera gioia”.  La  strada  che  ci  viene  proposta  evidenzia  che  il  nostro  primo  problema  è  la  fiacchezza della  fede,  la  mediocrità  dell’adesione a Lui, la inconsistenza del nostro credo. E che quindi è necessario riscoprire, per poi riannunciarla, la bellezza della nostra vocazione alla piena comunione con Dio, di  quel  destino  di  Gloria  che  Cristo  in  noi,  “speranza  della gloria” (cfr. Col 1,27), ci promette ed anticipa. La bellezza di una  vita  eterna  che  possiamo
già fin d’ora sperimentare, pur in mezzo a tante tribolazioni, come ci assicurano le beatitudini evangeliche. ... (Fonte: Diocesi di San Miniato- Lettera Pastorale 14 settembre 2005 di S.E.R. Mons.Fausto Tardelli - attualmente Vescovo di Pistoia, QUI)
già fin d’ora sperimentare, pur in mezzo a tante tribolazioni, come ci assicurano le beatitudini evangeliche. ... (Fonte: Diocesi di San Miniato- Lettera Pastorale 14 settembre 2005 di S.E.R. Mons.Fausto Tardelli - attualmente Vescovo di Pistoia, QUI)
Circa la drammatica situazione ecclesiale
Da diversi decenni la Chiesa Cattolica sta vivendo una drammatica crisi causata dalle eresie che i teologi modernisti diffondono a piene mani. 
Umanamente parlando la situazione è talmente disastrosa che sembra ormai disperata. 
Ma la Chiesa non è un'istituzione umana, bensì divina, ed è di fede che è indefettibile, cioè non può mai venir meno. Dunque i modernisti non riusciranno a distruggerla, perché Cristo stesso glielo impedirà. 
La nostra incrollabile fede nella vittoria del cattolicesimo sul modernismo non si basa sulle nostre forze, ma sulla forza di Dio onnipotente. 
Noi non conosciamo gli arcani disegni del Signore, tuttavia sappiamo come Egli ha agito in passato. 
Spesso Dio permette che la situazione divenga “umanamente disperata” sia per provare la fede delle anime sia per dimostrare che solo Suo è il merito della vittoria.
L'attuale situazione ecclesiale mi ricorda quel che avvenne in Israele ai tempi di Giuditta . 
Il generale Oloferne, condottiero della poderosa e agguerrita armata assiro-babilonese, trionfava di battaglia in battaglia schiacciando gli eserciti avversari e conquistando immensi territori. Sembrava invincibile. 
Un giorno prese d'assedio Betulia, città della Giudea. 
La situazione era umanamente disperata, gli abitanti di Betulia non avevano nessuna possibilità di vincere contando sulle proprie forze. Ma il Signore non abbandonò il suo popolo: ispirò a Giuditta (una giovane e bellissima vedova) di fare penitenza e di innalzare al Cielo ferventi suppliche, le quali vennero esaudite. 
Giuditta con grande astuzia riuscì ad entrare nell'accampamento del generale Oloferne, il quale rimase affascinato dalla sua bellezza e la fece banchettare con lui con l'intento di poter abusare sessualmente di lei dopo la cena. 
Ma quando furono nella tenda del generale, Giuditta riuscì a decapitare l'ubriaco Oloferne. 
Quando l'esercito assiro-babilonese vide la testa mozzata del proprio condottiero, si fece prendere dal panico e si sbandò dandosi a una rovinosa ritirata.
Dio è sempre lo stesso, non cambia mai. 
Anche oggi i cattolici fedeli alla Tradizione sono messi alla prova vedendo la disastrosa situazione ecclesiale che sembra ormai disperata, ma bisogna continuare a confidare nel Signore, sperando contro ogni speranza. 
Gli esegeti considerano Giuditta come una figura della Beata Vergine Maria. 
Così come Giuditta sconfisse il generale Oloferne, allo stesso modo la Madonna sconfiggerà presto il tracotante movimento modernista. 
Proprio quando la Chiesa sembrerà sul punto di capitolare definitivamente, la Regina del Cielo abbatterà il modernismo e finalmente vedremo il trionfo del suo Cuore Immacolato profetizzato a Fatima. 
La vittoria sarà talmente schiacciante ed eclatante che tutte le persone serie riconosceranno che il merito non sarà stato degli uomini, ma di Dio e della Mediatrice di tutte le grazie.
Fonte: Cordialiter QUI 
