I preti peccano come hanno sempre peccato, ma hanno smesso di rendersi conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato: ecco che c'è di nuovo.
Il vero scandalo non sono i preti pedofili, ma una Chiesa che si vergogna della propria storia, del proprio insegnamento
tradizionale, in definitiva di se stessa.
Quando non ci si vergognava, si distingueva fra «gli uomini di Chiesa» e «la Chiesa»: i primi sono peccatori, ma la seconda è impeccabile nell'annunciare quella che ritiene essere la verità.
Insomma, se un prete ad esempio metteva incinta una parrocchiana si diceva che aveva messo incinta una parrocchiana, non si diceva che stava vivendo la propria vocazione in modo più adulto e moderno.
I cristiani sbagliavano come tutti, ma avevano il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome, e di stare nel mondo con un giudizio che era diverso da quello del mondo.
Oggi, invece, c'è una Chiesa che lo insegue, il mondo, alla ricerca dell'applauso, diabolica tentazione.
E, per nemesi, da quel politicamente corretto che ha ingenuamente blandito viene ora giudicata e condannata.
Cfr. Chiesa e post Concilio ( commenti )