lunedì 16 aprile 2012

CHI PUBBLICA LE LETTERE RISERVATE VATICANE ? PERCHE' ? DILETTANTI ALLO SBARAGLIO ...



http://blog.messainlatino.it/2012/04/escusivo-senza-parole.html#comment-form

Se così trattano gli Istituti Ecclesia Dei ...

Non si è voluta fare l'"esperienza della Tradizione" e dove poteva essere possibile come all'Istituto del Buon Pastore lo si vuole strangolare e far cedere!
L'Istituto del Buon Pastore ha fatto un accordo chiaro sei anni fa ottendendo negli Statuti una " critica seria costruttiva " del CVII e l'"esclusività" del Rito Tradizionale; invece di permettere l'esperienza della Tradizione nella chiarezza di posizioni, ora si vuol cambiare l'accordo e strangolare l'Istituto del Buon Pastore.
Ma quali sono allora le vere intenzioni ? Come si fa a chiedere di cambiare un accordo siglato solo sei anni fa ? Quale credibilità si offre ?
CHI E PERCHE' HA PUBBLICATO IN QUESTI GIORNI UN DOCUMENTO VATICANO RISERVATO ?
NOI ABBIAMO AL RIGUARDO LE IDEE ASSAI CHIARE : DANDO L'IDEA DI FIACCARE UN ISTITUTO ECCLESIA DEI, I CUI MEMBRI, IN BUONA PARTE, SONO USCITI DALLA FSSPX, SI CERCA IN REALTA' DI DISSUADERE LA FRATERNITA' SAN PIO X DI  PROCEDERE VERSO GLI AUSPICATI ACCORDI CON LA SANTA SEDE.
UN BRUTTO "GIOCO" . C'E' CHI BOIGOTTA IL RITORNO A ROMA DEI  
LEFEBVRIANI ...
QUESTO LO SAPPIAMO DA SEMPRE ...
NEPPURE I DILETTANTI SAPREBBERO FAR PEGGIO ... 
Bene ha commentato un lettore francese : 
C'est vraiment incroyable que le Vatican demande à l'IBP de se faire harakiri au moment même où un accord serait proche avec la FSSPX.
A quoi joue donc Mgr Pozzo ? Quelles sont les véritables intentions du Vatican ?
Ci-après, annexe d'une lettre adressée le 23 mars 2012 par le Secrétaire de la Commission ED au Supérieur de l'IBP

ANNEXE
Note sur les conclusions de la visite canonique de l’Institut du Bon Pasteur

D’une manière générale, il est nécessaire d’approfondir le charisme fondateur de l’Institut, en pensant davantage à l’avenir qu’au passé.
Pour préparer le prochain chapitre général, il sera utile de réfléchir sur le pastorat du Christ.
Chacun aura à coeur d’approfondir les caractéristiques d’une société de vie apostolique, qui évite toute forme d’individualisme.
Pour cela, il sera bon de contacter d’autres sociétés de vie apostolique aptes à aider cette réflexion sur la vie communautaire.
La question de la pratique de la forme extraordinaire, telle qu’elle est formulée dans les Statuts, est à préciser dans l’esprit de Summorum Pontificum. Il conviendrait simplement de définir cette forme comme le « rite propre » de l’Institut, sans parler d’« exclusivité ».
En ce qui concerne le séminaire de Courtalain, l’évaluation est positive, mais il conviendrait d’intégrer l’étude du Magistère actuel des Papes et de Vatican II. La formation pastorale devrait être faite à la lumière de Pastores dabo vobis et la formation doctrinale insérer une étude attentive du Catéchisme de l’Église catholique.
Pour résoudre la question de l’implantation du séminaire, à moins d’une extension à Courtalain même, il serait possible d’interroger la Conférence épiscopale de France, afin qu’elle suggère elle-même des noms de diocèses où l’installer.
Plus que sur une critique, même « sérieuse et constructive », du Concile Vatican II, les efforts des formateurs devront porter sur la transmission de l’intégralité du patrimoine de l’Église, en insistant sur l’herméneutique du renouvellement dans la continuité et en prenant pour support l’intégrité de la doctrine catholique exposée par le Catéchisme de l’Église catholique.
Pour améliorer le fonctionnement du Conseil et préparer le Chapitre général, il conviendrait de demander l’avis d’un canoniste.
On suggère les noms des RR.PP. Pocquet du Haut-Jussé, s.j.m. et Le Bot, o.p.. Une réunion mensuelle du Conseil semble opportune.
Il faut souhaiter qu’un bon discernement soit fait pour les vocations en provenance du Brésil, ainsi qu’une réflexion sur l’accueil des prêtres de l’Institut dans les différents diocèses. Il est important que l’Évêque accueille et valorise le charisme spécifique de l’Institut pour le bien de tout le diocèse et, en même temps, que les prêtres de l’Institut s’insèrent réellement avec un esprit de communion dans l’ensemble de la vie ecclésiale du diocèse.
La mise en place d’un Conseil économique aidera la paroisse Saint-Éloi à devenir juridiquement plus conforme aux autres paroisses de l’archidiocèse de Bordeaux.
L’école de l’Angélus, dans l’archidiocèse de Bourges, doit être suivie davantage par le Supérieur général.
On encourage la recherche d’une reconnaissance diocésaine.

Da : http://fecit-forum.org/forum.php?id=15660

 La prima parte della lettera della Pontificia Commissione Ecclesia Dei all'IBP postata  su Messainlatino ( ma si trova anche su diversi siti francesi ).

Ecco la risposta, giustamente indignata, del Superiore Generale dell'Istituto del Buon Pastore che Messainlatino del 18 aprile ha ripreso.
 
Riportiamo una nostra traduzione della lettera del Rev.do don Philippe Laguérie, superiore dell'Istituto del Buon Pastore, a seguito della diffusione della Lettera di Mons. Pozzo all'Istituto B.P.


"Da diversi mesi, come si può constatare, io conservo un silenzio rispettoso sulle relazioni tra Roma e la F.S.S.P.X.
Penso che il Buon Pastore non debba interferire in queste difficili trattative, poichè queste non lo figuardano direttamente, e per non avere nulla da rimproverarsi qualunque sia l'esito delle stesse.
Io mi sono limitato di fare un richiamo alla preghiera e vi assicuro averlo seguito, il mio consiglio. Io parlerlo, forte e chiaro, al momento giusto, quando sarà opportuno.
Sfortunatamente alcune persone non la pensano allo stesso modo e hanno creduto di essere autorizzati a diffondere la lettera confidenziale che io avevo ricevuto da Mons. Pozzo e di parlare dell'annesso rapporto della visita canonica.
Ignoro tuttora chi si il colpevole di questa "fuga di notizie", e se questo sia interno od esterno all'Istituto.
Parlo naturalmente dei sacerdoti del Buon Pastore a cui soli avevo inviato questi documenti con l'espressa e grave raccomandazione seguente:
"E 'ovvio che questo importante documento è per sua natura, riservato. Inoltre, io ne vieto qualsiasi la divulgazione o comunicazione al di fuori del nostro Istituto e di ogni commento collettiva pur all'interno dell'Istituto stesso. "
Se si dovesse scoprire che la fuga di notizie sia stata imputabile ad un sacerdote del nostro Istituto, (Dio non voglia), allora verrà individuato e pubblicamente denunciato per quello che è: un politico miserabile deciso a far affossare i negoziati della Fraternità e a destabilizzare il suo Istituto. Un sacerdote incapace di conservare un segreto professionale potrebbe rivelare anche quelli confessionali.
Ci sono anche persone a Roma molto sfavorevoli a qualsiasi accordo.
In breve, un po' ovunque alcune persone che si immischiano in ciò che non li riguardano, anche se tutti, ovviamente, sono interessati. Il fine non giustifica i mezzi, per nessuno!.
La divulgazione è provenuta da fazioni certamente contrari agli accordi, chierici o laici, della Fraternità di San Pio X (in collusione con il traditore: ma che ci torni, se davvero da lì proviene!).
Io ne ho le prove. Come per la "discrezione" di alcuni sacerdoti F.S.S.P.X. Don de Cacqueray mi ha confidato ieri al telefono che la nota riservata del Mons. Fellay ai vescovi e sacerdoti della Fraternità (16 aprile) veniva già pubblicata su APIC sole due ore dopo!
Per quanto riguarda le questioni dottrinali sollevate dalla relazione a seguito della visita canonica, PBI non ha bisogno di nessuno, soprattutto dei "felloni", per mantenere la piena fedeltà ai suoi statuti fondanti e iniziali (di cui sono modestamente l'autore), soprattutto sul rito proprio (ed esclusivo), della liturgia del 1962.
Con un anno di anticipo del Motu Proprio"
fonte: Istituto del Buon Pastore, Blog del Rev.do don Laguérie, del 17 apr. 2012