Il secondo fu quello che avvenne in Unione Sovietica nel 1984, dove si parlò di una inusitata esplosione in un non meglio identificato deposito militare. Sul momento non detti molta importanza all'avvenimento anche se ebbe molta risonanza, ma non lo dimenticai fino a quando non seppi, di recente, cosa fosse accaduto. Nella base missilistica di Severomosk nel mare del Nord ci fu un provvidenziale seppur spaventoso incidente: andò distrutto il potenziale militare sovietico sul fronte occidentale, che probabilmente ci risparmiò la terza guerra mondiale e la fine di questa nostra povera umanità. (Faccio presente che diverse notizie le riprendo da un articolo scritto da Antonio Socci diversi anni fa).
Orbene in una intervista televisiva di Carlos Evaristo l'11 ottobre 1992 suor Lucia, la veggente di Fatima, svelò, che in una apparizione della Madonna, nel 1985 sarebbe dovuta scoppiare una guerra atomica che avrebbe distrutto quasi tutto il mondo. Tutto ciò fu confermato dal cardinal Bertone: "Lucia ebbe una visione nel 1984, ultima di cui non si è mai parlato, durante la quale la Madonna la ringraziava della consacrazione nel suo nome chiesta da Lei e da quella mistica"
Infatti nel 1983/84 ci fu grande tensione in Europa tra Nato e Patto di Varsavia. Gli alleati istallarono gli euromissili, i Perhing e i Cruise per bilanciare gli SS20 sovietici già puntati sulle città europee.
Reagan portava avanti il progetto dello "scudo spaziale", costosissimo, che avrebbe sbilanciato le forze in campo a favore dell'Occidente. L'Unione Sovietica a quei tempi era impegnata in Afghanistan, al suo interno regnava una certa confusione con un Andropov malato tallonato per la successione da un ambizioso Cernenko, appartenente all'ala militare.
Quei frangenti ce li racconta bene una spia del KGB Oleg Gordievskij il quale rivelò al Sunday Telegraph che quando, fra il 2 e l'11 novembre 1983 la Nato realizzò una esercitazione segreta simulando un attacco nucleare, chiamato in codice "abile arciere", si scatenò un fortissimo allarme perché, nel frattempo, la Nato aveva cambiato improvvisamente i codici di comunicazione tanto che i sovietici presero in seria considerazione l'impiego di armi nucleari contro gli USA e tennero per vario tempo il dito sul grilletto.
In quell'occasione si evitò il peggio riuscendo ad avere informative più precise sull'esercitazione Nato, ma il pericolo si accentuò quando i sovietici, memori di quanto accaduto, approntarono la cosiddetta "macchina dell'apocalisse", cioè un sistema computerizzato di risposta automatica ad eventuali attacchi, (faccio notare che a quei tempi ci furono circa 120 falsi allarmi tanto per dare l’idea del pericolo che il mondo stava correndo) senza, in ultima analisi, l'intervento finale dell'uomo.
Il momento era estremamente delicato, tanto più che oramai, non potendo più reggere il ritmo degli armamenti americani, i dirigenti sovietici erano sempre più convinti dell' opzione militare, la sola che potesse il regime comunista: un attacco preventivo,
C'erano in campo 70.000 testate atomiche, più che sufficienti a ridurre il pianeta ad un ammasso di rovine.
E' in questo scenario apocalittico che Giovanni Paolo II in piazza S.Pietro il 25 marzo 1984, davanti alla Madonna di Fatima, in unione con i vescovi, in mondovisione consacra il mondo e la Russia alla Madre di Dio. Consacrazione che doveva esser fatta già nel 1960 dall'allora Papa Giovanni XXIII, seguito poi nell'inadempienza da Paolo VI.
Senza più quella base missilistica, a detta degli esperti, l'URSS non aveva più possibiltà di vincere.
L'incidente di Severomosk avvenne il 13 maggio 1984 festa della Madonna di Fatima (49 giorni dopo la consacrazione) e anniversario pure dell' attentato al Papa del 13 maggio 1981 anch'egli salvato dalla Madonna di Fatima.
Dopo la consacrazione del mondo e della Russia alla Madonna, oltre Severomosk, avviene, come d'incanto, un cambiamento radicale nelle politiche dell'URSS: morte di Cernenko, elezione di Gorbacev che tenta di salvare il salvabile e la mirabile funzione del papa polacco che favori il crollo di quei regimi in maniera pacifica, senza colpo ferire.
Data la natura del comunismo questo fu un evento che ha del miracoloso: è stata la sola rivoluzione politica della storia dove non è stata versata una sola goccia di sangue, l'unica dove un potere totalitario è stato vinto da uomini disarmati e non violenti.
Se ciò non bastasse a renderci perlomeno aperti a che ci fu un intervento dall'Alto possiamo ricordare altre date sconcertanti: 8 dicembre 1991 viene deciso lo smantellamento dell'URSS, giusto il giorno dell'Immacolata Concezione, a compimento di quel che disse a Fatima sul dilagare del comunismo: "Il mio cuore immacolato trionferà".
25 dicembre 1991, giorno del Natale di Nostro Signore si ammaina la bandiera rossa con falce e martello sopra il Cremlino, simbolo questo di un regime mostruoso che voleva cancellare il Cristianesimo.
Qui entra in scena papa Wojtyla che non è un papa qualunque, ma se possiamo dire, un papa annunciato.
Infatti Don Dolindo Ruotolo (“Servo di Dio, morto nel 1970 era un mistico come Padre Pio solamente molto meno conosciuto) riporta le parole della Madonna che ha ricevuto come locuzione interiore:
"Maria all'anima. Il mondo va verso la rovina, ma la Polonia, come ai tempi di (Giovanni) Sobieski, per la devozione, sarà oggi come i 20.000 che salvarono l'Europa e il mondo dalla tirannia turca (sotto le mura di Vienna nel 1683). Ora la Polonia libererà il mondo dalla più tremenda tirannia comunista. Sorge un nuovo Giovanni, che con marcia eroica spezzerà le catene, oltre i confini imposti dalla tirannide comunista. Ricordalo. Benedico la Polonia. Ti benedico. Beneditemi. Il povero - don Dolindo Ruotolo, Via Salvator Rosa, 58 Napoli "
Questo documento che è stato autenticato dal vescovo Pavel Hnilica (amico personale di Papa Giovanni Paolo II) è il retro di un'immagine della Madonna. Lo scritto è datato 2 luglio 1965 (24 anni prima della caduta del Muro) ed è indirizzato al polacco Vitold Laskowski.
La mistica polacca suor Faustina Kowalska (fattaci conoscere da papa Wojtyla) nel suo diario scrive: « Una volta che pregavo per la Polonia udii queste parole: "Amo la Polonia in modo particolare e se ubbidirà al mio volere l'innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla mia ultima venuta" (VI,93) ».
Di chi parla ? sembra proprio che la scintilla sia proprio papa Wojtyla. Come si fa a non pensarlo ? Dobbiamo supporre che il suo grandioso pontificato ci abbia preparato al ritorno di Gesù ? è un particolare questo che ci sconvolge anche se come dice la Scrittura i tempi di Dio non sono i nostri.
Si è sempre detto che questo papa ci ha traghettato nel 21° secolo. Mi domando: nel senso che ha preparato la nostra generazione a vivere tempi e prove mai viste nella storia dell’umanità ?
Può essere che noi vivremo quei momenti sconvolgenti e grandiosi che Gesù ha rivelato a suor Faustina parlando degli “ultimi tempi” con parole impressionanti ? che fanno cosi:
"Prima che giunga il giorno della giustizia sarà dato agli uomini questo segno in cielo. Si spegnerà ogni luce in Cielo, e vi sarà una grande oscurità su tutta la Terra. Allora apparirà in Cielo il Segno della Croce e dai fori dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la Terra.
Ciò avverrà poco prima dell'ultimo giorno".
E' un’affermazione clamorosa, che invano cercheremo sull’Avvenire o sull’Osservatore Romano, attenti ad essere molte volte politicamente corretti e cattolicamente adulti restii ai miracolismi pegno da pagare alle potenti testate laiciste (Repubblica, Corriere, Stampa ecc).
Però all’interno della Chiesa qualcosa si muove; specialmente negli ultimi pontefici è diffusa la sensazione di vivere tempi apocalittici (non necessariamente “la fine dei tempi”, ma forse i tempi dell’Anticristo). Appare evidente dai loro pronunciamenti. Inoltre fa riflettere la Chiesa la grande messe di avvertimenti soprannaturali, quasi tutti coincidenti, di “rivelazioni private” da due e più secoli a questa parte ricevute da santi e mistici.
Tutto ciò rappresenta un motivo per comprendere bene la preoccupazione di tanti interventi pontifici, angosciati sia per le sorti della fede che per le sorti dell’umanità.
Quando era ancora cardinale, Wojtyla riteneva che i tempi che stiamo vivendo sono in qualche modo apocalittici, tanto che Il 9 settembre 1976 non lascia dubbi in proposito: "Ci troviamo oggi di fronte al più grande combattimento che l'umanità abbia mai visto. Non penso che la comunità cristiana l'abbia compreso totalmente. Siamo oggi davanti alla lotta finale tra la Chiesa e le anti-Chiesa, tra il Vangelo e gli anti-Vangelo".
Il cardinale Ivan Dias a Lourdes l'8 dicembre 2007, a 150 anni dalle apparizioni, ripropone in modo sorprendente questa frase del Papa del 1976 per capire il momento che stiamo vivendo. Il cardinale si è interrogato sul motivo e sul significato delle tantissime apparizioni della Madonna nei tempi moderni dalla Rue de Bac a Parigi (la medaglia miracolosa), passando per La Salette, Lourdes, Fatima fino a Medjugorje che evidentemente segnalano la speciale drammaticità e grandezza dell'epoca che viviamo.
La Madonna ha continuato a manifestare le sue vive preoccupazioni materne per la sorte dell'umanità in nuove apparizioni, in cui ha invitato sempre alla preghiera e alla penitenza, "perchè prevedeva la rovina spirituale di certi paesi, le sofferenze che il Santo Padre avrebbe subito, l'indebolimento della fede cristiana, le difficoltà della Chiesa, la venuta dell'Anticristo e i suoi tentativi per sostituire Dio nella vita degli uomini: tentativi che malgrado i loro successi splendenti, sono destinati tuttavia all'insuccesso".
Nelle apparizioni successive a Lourdes, dice il cardinale, la Madonna ha previsto" la venuta dell'Anticristo". Sembrerebbe sottinteso: nella nostra epoca (poichè i messaggi profetici della Madonna nelle apparizioni riguardano la nostra epoca).
Anche l’attuale papa Benedetto XVI evoca a sorpresa il personaggio inquietante e apocalittico nella recente enciclica “Spe salvi”: l’Anticristo. Lo chiama in causa attraverso una citazione di Immanuel Kant di cui ho parlato nel “debito e l’anticristo” che fa una certa impressione rileggere in questi tempi in cui l’Europa sembra in guerra contro la Chiesa, spesso strumentalizzando alcuni gruppi sociali (come gli immigrati musulmani o le donne o gli omosessuali) per sradicare le radici cristiane e per limitare la libertà dei cattolici e della Chiesa.
Il Papa sottolinea proprio questa possibilità apocalittica che viene affacciata da Kant secondo cui l’abbandono del cristianesimo e la guerra al cristianesimo potrebbero portare a una fine non naturale, “perversa”, dell’umanità, a una sorta di autodistruzione planetaria, sia in senso morale che in senso materiale (e un tale orrore, peraltro, è oggi nelle possibilità tecniche dell’umanità). Essendo l’enciclica un testo molto rigoroso e ponderato, è da escludere che Benedetto XVI abbia evocato l’Anticristo e la “fine dell’umanità” a caso.
Il suo pensiero peraltro è del tutto lontano da suggestioni millenaristiche, c’è dunque da credere che se richiama questi temi scorga veramente nel nostro tempo un confronto drammatico e mortale fra Bene e Male, come il suo predecessore.
Si può ricordare a questo proposito gli esercizi spirituali predicati al Papa dal cardinal Biffi qualche anno fa sulla profezia dell’Anticristo. Biffi ha citato infatti il “Racconto dell’Anticristo” di Vladimir Solovev scritto nella primavera 1900. In quelle pagine il personaggio apocalittico veniva eletto “Presidente degli Stati Uniti d’Europa” e poi acclamato imperatore romano.
L’esposizione di Solovev è sorprendente: non presenta l’anticristo come radicale oppositore e persecutore della Chiesa come i precedenti, provvisori anticristi tipo Napoleone, Hitler, Stalin. No, per lui l’anticristo sarà pacifista, ecologista, ecumenista”. Sarà un campione perfetto del politicamente corretto. Queste sono le sue parole: ”il nuovo padrone della terra era anzitutto un filantropo, pieno di compassione, non solo amico degli uomini, ma anche amico degli animali. Personalmente era vegetariano… Era un convinto spiritualista”, credeva nel bene e perfino in Dio, “ma non amava che se stesso”.
In sostanza questa figura si presenterebbe, secondo un’antica tradizione, con gli aspetti più seducenti, una contraffazione dei “valori cristiani”, in realtà rovesciati contro Gesù Cristo e contro la Chiesa, giusto quelli che oggi carezzano il senso comune, la mentalità odierna. L’anticristo oggi sarebbe accolto da una società molto scristianizzata, nichilista, politicamente corretta, falsamente libertaria, relativista; insomma, l’anticristo avrebbe un campo favorevolmente e diabolicamente già seminato perfettamente funzionale alla sua venuta e alla predicazione dei biblici 40 mesi, tempo concessogli.
In questo quadro si deve aggiungere un’aggravante in più: infatti il Papa non stigmatizza solo e semplicemente l’anticristianesimo dilagante a causa del laicismo, sebbene così aggressivo e pericoloso. C’è molto di più nei suoi pensieri. Egli esprime la consapevolezza che il pericolo non viene solo dall’esterno, da una cultura avversa e da forze anticristiane, ma anche dall’interno, da “un pensiero non cattolico” che dilaga nella stessa cristianità, come denunciò con parole drammatiche Paolo VI quando arrivò a parlare del “fumo di Satana” dentro il tempio di Dio, quando i nuovi teologi negli anni ’70 misero in dubbio le verità di fede e quando duecentomila religiosi in un arco di quindici, venti anni nel post-Concilio (un quarto dei religiosi di tutto il mondo) gettarono la tonaca “alle ortiche”.
Questi momenti cosi difficili sono stati percepiti anche da personalità laiche credenti e non-credenti.
Jean Guitton, filosofo cattolico e accademico di Francia ("Ogni giorno che Dio manda in terra" 1997 Mondadori) facendo un'analisi laica della situazione dell'umanità, perviene a questa conclusione: "Non possiamo nella nostra epoca prevedere il futuro. Ma possiamo supporre che nel prossimo secolo conosceremo eventi, cataclismi, catastrofi quali mai l'umanità ha vissuto nella sua tragica e lunghissima storia. Si avvicina un limite in cui l'umanità dovrà scegliere tra la sovversione e la conversione, non potendo più mantenere l'equilibrio in cui crede di potersi sistemare.
Lo pensava anche Pierre Teilhard de Chardin. Era anche l'ossessione del filosofo marxista Louis Althusser.
E’, in effetti l'opinione di tutti quelli che, soprattutto oggi, studiano i progressi della biologia, della genetica e aspettano quel quid che connoterà il XXI secolo.
Lapidario è Andrè Malraux scrittore e ministro al tempo di De Gaulle, non credente: "Il 21° secolo sarà religioso, altrimenti non sarà".
Analoga l'analisi del grande antropologo Renè Girard quello del “desiderio mimetico” e del “meccanismo del capro espiatorio”: "l'impressione è che l'intera umanità si stia recando ad una sorta di appuntamento planetario con la propria violenza".
Girard vede il dispiegarsi di un "vortice di violenze" che, dalle piccole "violenze che esplodono all'interno della famiglia" fino agli orrori dei tanti scenari bellici del pianeta, comprese le "guerre di sterminio contro le popolazioni civili", si congiungono come affluenti e si sommano in un'unica forza di devastazione che il filosofo definisce con il nome proprio di "Satana".
Anche il filosofo Nicola Abbagnano conferma: "La nuova Apocalisse, che poi è la sola che oggi temono gli uomini, è un evento tutto terreno. In pratica essa si prospetta come la distruzione dell'umanità da parte degli stessi uomini, i quali hanno strappato alla natura delle forze terribili che rischiano ormai di sfuggire al loro controllo. Sono infatti proprio queste forze che per tanto tempo hanno alimentato e giustificato il mito del progresso, che minacciano di ritorcersi su chi improvvisamente le ha scatenate, illudendosi che non potessero essere apportatrici che di bene.
La nuova apocalisse incombe sull'uomo con i bagliori dell'inferno della scienza assolutizzata".
S.Paolo dopo aver delineato il ritratto dell’Anticristo, spiegò ai Tessalonicesi che un ostacolo ritardava la venuta dell’uomo del peccato: “Voi sapete che sia quello che lo rattiene, affinchè sia manifestato a suo tempo”; poi aggiunge: “Che chi or lo rattiene, lo rattenga, fino che sia tolto di mezzo”.
S.Tommaso d’Aquino dice che risulta evidente dalle parole di San Paolo che esiste, contro l’apparizione dell’Anticristo, un ostacolo e qualcuno che trattiene l’ostacolo; vi è una barriera e una contro barriera. L’Anticristo non farà la sua apparizione se non quando, rigettato e messo da parte il custode dell’ostacolo, l’ostacolo stesso sarà tolto. Ora qual è quest’ostacolo, qual’è la barriera?
San Tommaso risponde che è l’unione e la sottomissione alla Chiesa Romana, sede e centro della fede cattolica. Finchè la società rimarrà fedele e sottomessa all’impero spirituale romano, trasformazione dell’antico impero temporale romano, l’Anticristo non potrà comparire. Questa è la barriera, questo è l’ostacolo. Ma, per beneficio di Dio, accanto a questo ostacolo, vi è un custode, incaricato di vegliare, incaricato di custodirlo; e questo custode è il Papa, Vicario di Gesù Cristo.
Finchè il custode sarà riconosciuto, rispettato, ubbidito, l’ostacolo sussisterà, la società rimarrà fedele all’impero spirituale romano e alla fede cattolica. Ma se questo custode, il Papa, viene ad essere disconosciuto, messo da parte, rigettato, con lui sparirà anche l’ostacolo e l’Anticristo sarà libero di comparire ».
F.V.
P.S. Confesso che sono stato per diverso tempo indeciso se scrivere questo articolo oppure no. Capisco che posso comunicare pessimismo, ansia e preoccupazione a chi legge e fare la cassandra non è mai popolare.
La maggior parte della gente, anche se percepisce la gravità del momento forse preferisce metter la testa sotto la sabbia per non vedere e non sentire,
La maggior parte della gente, anche se percepisce la gravità del momento forse preferisce metter la testa sotto la sabbia per non vedere e non sentire,
Personalmente constato che dopo l’11 Settembre il mondo occidentale (e non solo) è entrato nella fase finale escatologica, ossia anticristica. E poichè questa fase si caratterizza come l'Impero della Menzogna Totale e della Dissoluzione in consonanza con la natura del suo Principe, padre della Menzogna oltrechè omicida «fin dall’inizio», penso sia necessario documentare verità taciute e censurate, perchè pare che non molti lo fanno, affinchè si rafforzi nelle persone la decisione di perseguire il bene e non siano sviate dalle disinformazioni e perché gli avvertiti si rivolgano al Salvatore nella preghiera continua.
Per invocare la misericordia sul mondo intero F.V.
( Foto : Benozzo Gozzoli : La Cacciata dei Diavoli da Arezzo, affresco, chiesa di San Francesco, Montefalco )