Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Marco Bongi pregando il Signore affinchè non si debba un giorno condividerne l'intero contenuto.
Maria, Madre della Chiesa, prega per noi !
Andrea Carradori
Molti amici mi hanno chiesto, in questi ultimi tempi, perchè i miei articoli si sono notevolmente diradati.
Certo ci sono gli impegni della
vita quotidiana e le conseguenti difficoltà nel trovare il tempo per scrivere.
Ma francamente mentirei se negassi che un certo senso di frustrazione si stia
anche annidando nella mia penna, una sorta di acuta tristezza nel dover seguire, con continuità, i diuturni
episodi che compongono un quadro ormai chiaro ed inequivocabile, per chi almeno
non teme di guardare in faccia la realtà cercando di essere, il più possibile,
onesto con sè stesso.
Ogni giorno un'esternazione oggettivamente scandalosa, ogni
giorno una ulteriore conferma della terribile crisi in cui siamo immersi.
Vescovi "cattolici" che si oppongono al Crocifisso, altri Vescovi che "non si riconoscono" in chi prega il S. Rosario in riparazione del crimine di aborto, Commissari Apostolici che si impegnano a proibire la preghiera notturna nei conventi, Presidenti di Conferenze Episcopali pronti a vietare le processioni in onore della Madonna e, sopra tutti costoro, un Pontefice che non è nessuno per giudicare..., salvo poi anatemizzare, subito dopo e con disarmante pressapochismo, mafiosi, sostenitori di un'immigrazione controllata, datori di lavoro che non assumono i disocchupati e, sopra di tutti, quei "pelagiani" di tradizionalisti.
Vescovi "cattolici" che si oppongono al Crocifisso, altri Vescovi che "non si riconoscono" in chi prega il S. Rosario in riparazione del crimine di aborto, Commissari Apostolici che si impegnano a proibire la preghiera notturna nei conventi, Presidenti di Conferenze Episcopali pronti a vietare le processioni in onore della Madonna e, sopra tutti costoro, un Pontefice che non è nessuno per giudicare..., salvo poi anatemizzare, subito dopo e con disarmante pressapochismo, mafiosi, sostenitori di un'immigrazione controllata, datori di lavoro che non assumono i disocchupati e, sopra di tutti, quei "pelagiani" di tradizionalisti.
Ammiro francamente chi ha la forza di seguire, con costanza
e meticolosità, l'evoluzione della frana, sia sul piano politico-sociale, sia,
soprattutto, in ambito ecclesiale.
Leggo con regolarità i loro lucidi e
documentati articoli, elogio il loro coraggio e la pazienza certosina con cui
ci relazionano sullavanzare della valanga.
Ritengo tuttavia che, prima o poi, si dovrà necessariamente
passare, in qualche modo, dalla mera teoria all'azione pratica.
Non che la
denuncia, specialmente se ben argomentata, non sia utile.
Essa certamente
contribuisce a creare il sostrato culturale indispensabile ad ogni azione
coerente e ben strutturata.
Ma la cultura, insieme ovviamente alla preghiera, devono poi
tradursi in qualcosa di più concreto e quì..., scusatemi la franchezza, casca
l'asino e si palesa inequivocabilmente il carattere del mondo tradizionalista
italiano.
Abbiamo, in altre parole, molti, e ben vengano, tradizionalisti da
"tastiera" o da "conferenza", assai meno disposti a
muoversi, ad organizzare iniziative concrete, a mettersi in gioco fino in
fondo.
Ma, penso, più si andrà avanti, meno ci sarà la possibilità
di nascondersi o di trovare compromessi all'italiana.
Mi permetto di fare, in tal senso, qualche piccolo esempio:
- Criticare la lobby omosessualista sarà sempre più
difficile e rischioso.
Nessuno potrà sperare di salvare una carriera politica,
universitaria, giornalistica od ecclesiastica se decidesse di proclamare con
chiarezza la Verità su questi temi.
Chi è disposto a sacrificare tutto ciò in
nome dell'autentica Dottrina morale?
- I medici obiettori di coscienza su aborto, inseminazione
artificiale, utilizzo di cellule staminali embrionali ed eutanasia saranno sempre più esposti,
oltre che all'emarginazione professionale, anche a sentenze pilotate di
condanna.
Quanti saranno coloro che sapranno resistere?
- Gli insegnanti che oseranno opporsi ai nuovi orientamenti
didattici in materia di "educazione" sessuale dovranno senza dubbio
fare i conti con ordini superiori vessatori e costrittivi.
Avranno la tempra
per combatterli a viso aperto?
Questo sarà, con tutta probabilità, il futuro dei laici ma,
anche per i chierici fedeli, non si prospetta sorte migliore.
E' assolutamente
evidente infatti, e solo i più ottusi "normalisti" possono
arrampicarsi sui vetri per sostenere il contrario, che la Chiesa Cattolica è
oggi occupata da una mandria di lupi travestiti da pastori. ( Noi non condividiamo ovviamente questa frase e siamo orgogliosi di essere annoverati nelle disprezzate file dei cosiddetti " normalisti " N.d.R.)
Non so se costoro siano guidati dalla massoneria, dalla
debolezza o semplicemente dall'ignoranza.
Poco importa da dove arrivino, il
fatto chiarissimo è che sempre meno uomini di Chiesa hanno la Fede.
La S.
Chiesa certo non è morta, ciò non potrebbe infatti mai avvenire, ma la Sua vera
essenza sopravvive, a fatica, sotto la cenere delle persecuzioni.
Questo è, in fin dei conti, il vero motivo che suscita un
odio così viscerale contro i pochi Cattolici autentici che hanno il coraggio di
denunciare la deriva contemporanea.
Tale odio nasce dalla consapevolezza che lì
continua a sopravvivere, al di là di tutto, la Sposa di Cristo, pronta al
martirio e decisa a seguire, contro tutto e contro tutti, l'unica Via, Verità e
Vita.
Scrivo tutto ciò, con evidente amarezza ma non con
pessimismo.
Voglio soltanto mostrare come diventi urgente, ogni giorno di più, mantenere salda la Fede, ravvivare la preghiera ma anche, elemento non sempre sottolineato a sufficienza, organizzare concretamente la resistenza, in vista di un sicuro futuro contrattacco.
Voglio soltanto mostrare come diventi urgente, ogni giorno di più, mantenere salda la Fede, ravvivare la preghiera ma anche, elemento non sempre sottolineato a sufficienza, organizzare concretamente la resistenza, in vista di un sicuro futuro contrattacco.
Del resto... proprio questo fu, a mio parere, uno dei meriti
più straordinari di mons. Lefebvre.
Egli mantenne certo integra la Fede, ma molti altri la
difesero negli anni del post-concilio; egli scrisse molti bei libri, ma gli scrittori
autenticamente Cattolici non vennero mai meno; egli continuò a celebrare la S. Messa di sempre, ma anche
altri Vescovi continuarono a celebrarla, sia pur saltuariamente, in quegli anni
difficili.
Ma mons. Marcel Lefebvre fu comunque l'unico a saper
organizzare una struttura grande, ramificata e solida, fu l'unico a saper
distinguere il significato della vera battaglia rispetto alle tante beghe di
cortile in cui purtroppo i tradizionalisti sono maestri, fu l'unico che riuscì
a rendere davvero "cattolico", e cioè universale, il livello dello scontro.
Disseminò il mondo intero di fortilizi dove poteva aggregarsi la resistenza,
non cedette alla lusinga del "piccolo è bello" e tutti gli altri sono
fuori strada, fu l'unico, in definitiva, sia pur assediato da tutte le parti, a
rifuggire con estrema decisione il pericolo dello spirito settario.
Oggi abbiamo ancor più bisogno di simili Pastori.
Abbiamo
bisogno assoluto di un Vescovo, di un Cardinale, di un Superiore Maggiore che
sappiano dire basta...!
Questo non lo posso accettare..., fatemi quello che
volete ma non ho paura...
Chissà quando avverrà una cosa simile?
Marco BONGi