venerdì 4 luglio 2014

Tolentino : Domenica 6 luglio, festa di Santa Maria Goretti : arrivo della Reliquia della Santa

Tolentino. 
La Reliquia di Santa Maria Goretti , Martire a dodici anni, per difendere la sua purezza, arriverà nel giorno della sua festa Domenica 6 luglio alle ore 17,30 a Tolentino nella Chiesa del Sacro Cuore, detta dei Sacconi. 
Il Parroco Don Andrea Leonesi avrà l’onore di esporre la Reliquia alla venerazione dei fedeli , celebrerà la Santa Messa ( in rito romano antico )  al termine della quale impartirà la benedizione ai bambini presenti. 
Ad accogliere la Reliquia della Santa Martire ci saranno anche alcune rappresentanze delle Confraternite di Tolentino.
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Maria Goretti nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, seconda di sei figli. 
I genitori , contadini poverissimi si dovettero trasferire nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Marietta l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Marietta fece la Prima Comunione e si consacrò spiritualmente a Gesù. Un giovane di 18 anni di nome Alessandro Serenelli s' innamorò di Marietta. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. 
Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo 6 luglio, e prima di spirare perdonò il suo carnefice. 
L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva che avrebbe raggiunto il Paradiso. 
Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Papa Pio XII che la definì “piccola e dolce Martire della purezza “.

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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AI FEDELI CONVENUTI A ROMA PER LA
CANONIZZAZIONE DI SANTA MARIA GORETTI*

Piazza San Pietro - Sabato, 24 giugno 1950



Venerabili Fratelli e diletti figli,

Per un amoroso disegno della Provvidenza divina l'esaltazione suprema di una umile figlia del popolo è stata celebrata in questo vespro luminoso con una solennità senza pari e in forma sin qui unica negli annali della Chiesa: nella vastità e nella maestà di questo luogo di mistero, fatto tempio sacro, cui è volta il firmamento che canta le glorie dell'Altissimo; da voi così bramata, prima che da Noi disposta; con un concorso di fedeli numerosissimo, quale non videro mai eguale le altre canonizzazioni; e soprattutto quasi così imposta dall'abbagliante fulgore e dalla inebriante fragranza di questo giglio, ammantato di porpora, che or ora con intimo gaudio abbiamo ascritto all'albo dei Santi : la piccola e dolce Martire della purezza : Maria Goretti.

Perchè, diletti figli, siete accorsi in così sterminato numero alla sua glorificazione? Perchè, ascoltando o leggendo il racconto della sua breve vita, così somigliante a una limpida narrazione evangelica per semplicità di linee, per colore di ambiente, per la stessa fulminea violenza della morte, vi siete inteneriti fino alle lacrime? Perchè Maria Goretti ha conquistato così rapidamente i vostri cuori, fino a divenirne la prediletta, la beniamina? Vi è dunque in questo mondo, apparentemente travolto e immerso nell'edonismo, non soltanto una sparuta schiera di eletti assetati di cielo e di aria pura, ma folla, ma immense moltitudini, sulle quali il soprannaturale profumo della purezza cristiana esercita un fascino irresistibile e promettente : promettente e rassicurante.

Se è vero che nel martirio di Maria Goretti sfolgorò soprattutto la purezza, in essa e con essa trionfarono anche le altre virtù cristiane. Nella purezza era l'affermazione più elementare e significante del dominio perfetto dell'anima sulla materia; nell'eroismo supremo, che non s'improvvisa, era l'amore tenero e docile, obbediente ed attivo verso i genitori; il sacrificio nel duro lavoro quotidiano; la povertà evangelicamente contenta e sostenuta dalla fiducia nella Provvidenza celeste; la religione tenacemente abbracciata e voluta conoscere ogni dì più, fatta tesoro di vita e alimentata dalla fiamma della preghiera; il desiderio ardente di Gesù Eucaristico, ed infine, corona della carità, l'eroico perdono concesso all'uccisore: rustica ghirlanda, ma così cara a Dio, di fiori campestri, che adornò il bianco velo della sua prima Comunione, e poco dopo il suo martirio.

Così questo sacro rito si svolge spontaneamente in un'accolta popolare per la purezza. Se alla luce di ogni martirio fa sempre amaro contrasto la macchia di una iniquità, dietro a quello di Maria Goretti sta uno scandalo, che all'inizio di questo secolo parve inaudito. A distanza di quasi cinquant'anni, tra la spesso insufficiente reazione dei buoni, la congiura del malcostume, valendosi di libri, di illustrazioni, di spettacoli, di audizioni, di mode, di spiagge, di associazioni, tenta di scalzare in seno alla società e alle famiglie, a danno principalmente della fanciullezza anche tenerissima, quelli che erano i presidi naturali della virtù.

O giovani, fanciulli e fanciulle dilettissimi, pupille degli occhi di Gesù e dei Nostri, — dite — siete voi ben risoluti a resistere fermamente, con l'aiuto della grazia divina, a qualsiasi attentato che altri ardisse di fare alla vostra purezza?

E voi, padri e madri, al cospetto di questa moltitudine, dinanzi alla immagine di questa vergine adolescente, che col suo intemerato candore ha rapito i vostri cuori, alla presenza della madre di lei, che, educatala al martirio, non ne rimpianse la morte, pur vivendo nello strazio, ed ora s'inchina commossa ad invocarla, — dite — siete voi pronti ad assumere il solenne impegno di vigilare, per quanto è da voi, sui vostri figli, sulle vostre figlie, affine di preservarli e difenderli contro tanti pericoli che li circondano, e di tenerli sempre lontani dai luoghi di addestramento alla empietà e alla perversione morale?

Ed ora, o voi tutti che Ci ascoltate, in alto i cuori! Sopra le malsane paludi e il fango del mondo si stende un cielo immenso di bellezza. È il cielo che affascinò la piccola Maria; il cielo a cui ella volle ascendere per l'unica via che ad esso conduce: la religione, l'amore di Cristo, la eroica osservanza dei suoi comandamenti.

Salve, o soave e amabile Santa! Martire sulla terra e angelo in cielo, dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo, che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo (cfr. Apoc. 3, 12); sul tuo volto virgineo è la forza dell'amore, la costanza della fedeltà allo Sposo divino; tu sei Sposa di sangue, per ritrarre in te l'immagine di Lui. A te, potente presso l'Agnello di Dio, affidiamo questi Nostri figli e figlie qui presenti e quanti altri sono a Noi spiritualmente uniti. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche più vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi. A te i padri e le madri ricorrono, affinchè tu li assista nella loro missione educativa. In te per le Nostre mani trova rifugio la fanciullezza e la gioventù tutta, affinchè sia protetta da ogni contaminazione e possa incedere per il cammino della vita nella serenità e nella letizia dei puri di cuore. Così sia.

*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XII,
Dodicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1950 - 1° marzo 1951, pp. 121 - 123
Tipografia Poliglotta Vaticana

A.A.S., vol. XXXXII (1950), n. 11, pp. 597 - 599.