Un post che andrebbe meditato con umiltà e spirito costruttivo seguendo le esortazioni del Santo Vangelo:
" Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena". (Dal Vangelo di Gesù secondo Matteo)
Buona lettura !
"Lotta continua"
Stimatissimo Redattore di Cordialiter,
                                       
                                perché “l’immagine” dei tradizionalisti 
deve essere sempre associata alle facce tristi, alle “risse” persino fra
 preti, alla “lotta continua”?
L’unica “lotta continua” che debbo e 
voglio praticare è contro il peccato e il diavolo: il  divisore, origine
 e ispiratore del peccato.
Gli amici tradizionalisti son talmente 
impregnati di questi ingredienti ( umani ) che inevitabilmente rischiano
 di perdere la fede e l’affetto (la devozione dei nostri padri nella 
fede) nei confronti di Cristo. […] la maggior parte di quelli che si 
avvicinano alla Tradizione lo fanno per aumentare la dose di preghiera, 
di penitenza e di ardore nel combattimento contro lo spirito del male.
Lei cosa ne pensa ?
Grazie per la gentile risposta.
Carissimo in Cristo, 
                                    dammi pure del tu, lo preferisco. 
Hai ragione, dobbiamo scrollarci di dosso la pessima fama di essere 
persone tristi, rissose, arcigne e severe. 
La galassia del movimento 
tradizionale è variegata, ci sono sia militanti che vivono il 
cristianesimo in maniera gioiosa, sia quelli che lo vivono in maniera 
più cupa. 
Certo, la situazione spirituale nel mondo è davvero 
drammatica, è in corso un'accelerata secolarizzazione e paganizzazione 
della società, c'è da piangere nel vedere la forte avanzata 
dell'apostasia dei popoli. 
E soprattutto c'è da piangere nel constatare 
le devastazioni prodotte tra i cristiani dalla rivoluzione culturale 
modernista.
Che fare? San Francesco non voleva che i suoi frati quando stavano in 
compagnia dei confratelli si mostrassero tristi e malinconici. Quando si
 è in compagnia di altra gente bisogna mostrarsi lieti nel Signore. 
È vero, la “lotta continua” bisogna praticarla contro l'errore e il 
demonio, non per demolire le opere di altri militanti del movimento 
tradizionale. 
Il nemico del genere umano lavora sodo come un mulo pur di
 seminare gelosie e discordie tra di noi. 
Dovremmo sempre tenere a mente
 quel che insegna il celebre canto “Ubi caritas”: “Ne nos mente 
dividamur, caveamus. 
 Cessent iurgia maligna, cessent lites. Et in medio 
nostri sit Christus Deus”.
Bisogna vivere il cristianesimo in maniera gioiosa come facevano i 
santi, pensiamo ad esempio a San Filippo Neri, San Luigi Orione e San 
Giovanni Bosco. 
In confessionale bisogna imitare San Leopoldo Mandic, il
 quale era severo col peccato, ma caritatevole e misericordioso col 
peccatore. Per attrarre le anime a Dio bisogna trattarle così, 
altrimenti scappano via. 
Padre Pio usava un metodo diverso coi 
penitenti, ma il suo è un caso a parte. 
Lui stesso non voleva che i suoi
 confratelli usassero i suoi modi duri coi penitenti. 
Purtroppo, ho 
sentito delle lamentele a causa di certi confessori che si comportano in
 maniera poco caritatevole. 
In questo modo danneggiano le anime.
La speranza è che il movimento tradizionale non vada alla deriva 
seguendo coloro che hanno un atteggiamento arcigno e brontolone, ma 
segua la via tracciata dai santi, che conduce alla nostra vera Patria. 
Insomma, mentre combattiamo l'immane conflitto contro l'eresia 
modernista, dobbiamo stare attenti che nelle nostre retrovie i 
massimalisti non combinino qualche pasticcio.  :-)
Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cordibus Jesu et Mariae,
