L'esame di coscienza è una delle pratiche della vita interiore.
Esso non può essere una specie di resoconto delle azioni cattive e dei peccati, perché in questo modo esso facilmente si trasforma in una specie di autotormento inconsapevole che genera tristezza ed anche disperazione.
L'esame di coscienza è soprattutto preghiera, quindi incontro personale con Dio in un'atmosfera di attenzione amorosa reciproca, è il constatare la sua attenzione amorosa su di me. In un esame di coscienza così inteso, notiamo prima di tutto che Dio è presente nella nostra vita quotidiana. La profondità della sua misericordia si apre per noi e ci chiama a unirci a Lui.
L'uomo, vedendosi al centro dell'attenzione amorosa di Dio, cessa di concentrare tutta la sua attenzione sul peccato e la concentra sopratutto sulla presenza affettuosa di Dio e sui raggi della sua misericordia nei quali soltanto conosce sé stesso, i propri peccati e le proprie imperfezioni.
Quindi l'esame di coscienza dovrebbe contribuire a farci conoscere noi stessi sotto i raggi di questa presenza.
Parole usate da Giovanni Paolo II