Il Papa a Santa Marta: “Quella persecuzione ‘educata’ travestita di modernità e progresso”
Nella Messa mattutina, il Papa afferma che “le persecuzioni sono
pane quotidiano della Chiesa”. Sia quelle crudeli e sanguinarie, che
quelle che tolgono la libertà a chi vuole manifestare i valori di Dio
Ci sono persecuzioni crudeli, come quelle
che subivano i cristiani nel Colosseo,
sbranati dai leoni, e quelle che subiscono i fratelli e le sorelle del Medio Oriente o dell’Africa, fatti saltare in aria all’uscita della Messa. E ci sono persecuzioni “educate”: quelle, cioè, travestite “di cultura”, “modernità” e “progresso”, che ti rubano la libertà, la dignità e anche l’obiezione di coscienza se non ti adegui a leggi che “vanno contro Dio Creatore”. E guai a mostrare il valore dell’essere “figli di Dio”.
sbranati dai leoni, e quelle che subiscono i fratelli e le sorelle del Medio Oriente o dell’Africa, fatti saltare in aria all’uscita della Messa. E ci sono persecuzioni “educate”: quelle, cioè, travestite “di cultura”, “modernità” e “progresso”, che ti rubano la libertà, la dignità e anche l’obiezione di coscienza se non ti adegui a leggi che “vanno contro Dio Creatore”. E guai a mostrare il valore dell’essere “figli di Dio”.
Francesco le accusa entrambe nella Messa a
Santa Marta di oggi, affermando che “la persecuzione è il pane
quotidiano della Chiesa”. Lo è sin dai tempi di Stefano, il primo
martire che con la sua morte – narrata nella Lettura odierna degli Atti
degli Apostoli – innescò una lunga scia di sangue che permea la Chiesa
da secoli.
Pensiamo ai “piccoli martiri” uccisi da
Erode, oppure i cristiani uccisi nelle arene per il pubblico ludibrio.
“Noi quando facciamo un po’ di turismo per Roma e andiamo al Colosseo,
pensiamo che i martiri erano quelli uccisi con i leoni…”.
“Ma i martiri – dice il Papa – non sono
stati solo quelli lì o quegli altri. Sono uomini e donne di tutti i
giorni: oggi, il giorno di Pasqua, appena tre settimane fa… Quei
cristiani che festeggiavano la Pasqua nel Pakistan sono stati
martirizzati proprio perché festeggiavano il Cristo Risorto. E così la
storia della Chiesa va avanti con i suoi martiri”.
Accanto a queste manifestazioni brutali e
sanguinarie, “c’è un’altra persecuzione della quale non si parla tanto”
che Bergoglio denuncia con fermezza. “È una persecuzione – io direi un
po’ ironicamente – ‘educata’. È quando viene perseguitato l’uomo non per
confessare il nome di Cristo, ma per voler avere e manifestare i valori
di Figlio di Dio”.
“È una persecuzione contro Dio Creatore
nella persona dei suoi figli! E così – osserva il Pontefice – vediamo
tutti i giorni che le potenze fanno leggi che obbligano ad andare su
questa strada e una nazione che non segue queste leggi moderne, colte, o
almeno che non vuole averle nella sua legislazione, viene accusata,
viene perseguitata educatamente”.
“È la persecuzione che toglie all’uomo la
libertà, anche della obiezione di coscienza!”, afferma il Papa. Parole
che pesano, soprattutto all’indomani dell’accusa del Consiglio d’Europa all’Italia di rendere troppo difficile alle donne la possibilità di abortire e di “discriminare” i medici non obiettori.
Questa è “la persecuzione del mondo”
sottolinea il Santo Padre; la persecuzione che “toglie la libertà” che
Dio ci ha donato, perché “Dio ci ha fatto liberi di dare testimonianza
del Padre che ci ha creato e di Cristo che ci ha salvato”.
Questa persecuzione “educata” ha anche
“un capo”, spiega Francesco. Gesù stesso lo ha nominato: è “il principe
di questo mondo”. E “quando le potenze vogliono imporre atteggiamenti,
leggi contro la dignità del Figlio di Dio, perseguitano questi e vanno
contro il Dio Creatore. È la grande apostasia”. Per questo Cristo
avverte: “State attenti! State attenti a non cadere nello spirito del
mondo. State attenti!”.
Quindi, conclude il Pontefice, “la vita
dei cristiani va avanti con queste due persecuzioni”. Tuttavia,
rassicura, “il Signore ci ha promesso di non allontanarsi da noi”. Ci
mette in guardia ma ci incoraggia anche ad “andare avanti”: “Io sarò con
voi”.
Fonte : Zenit